Pasqua ad Augusta

IMG_2463.jpg

E’ l’alba ad Augusta, da lontano s’intravede una croce con un drappo bianco e due ali di folla che si separano per far passare il Re dei re, Colui che con la morte è risultato vincitore, Colui che ha dato la Sua vita  per gli altri, Colui che giace in una bara  e anche da lì continua ad attirare l’attenzione di tutti. La via Garibaldi è gremita di gente, come ogni anno, come ogni Venerdì santo e tutti vogliono vederlo, toccarlo, pregarlo.. E’ un’emozione che si ripete, è sempre una commozione che coglie tutti, non solo coloro che in questo paese vivono e sono profondamente legati alle tradizioni pasquali, ma anche chi da altri luoghi arriva per questa occasione. La strada è lunga ma i portatori, vestiti con una lunga tunica bianca e una mantellina gialla, sono incuranti della fatica e orgogliosi di portarLo. Una lunga folla Lo segue mentre  bambini e  bambine, vestiti da santi, lo precedono, al suono delle marce, intonate da una banda musicale

IMG_2486.jpg

L’ingresso in ogni chiesa è un vero omaggio al Cristo, e dappertutto si canta in suo onore, infatti ogni Corale parrocchiana è pronta ad accoglierLo.

 Le chiese sono colme di persone d’ogni età, che raccolte in preghiera Lo attorniano, appena i portatori si allontanano.

addolor.jpgC’è chi Lo sfiora solo, chi bacia il Suo costato trafitto, con delicatezza, chi appoggia soltanto un fazzoletto bianco, per portarLo con sé gelosamente. E’ un tripudio di camelie stupende il suo ultimo letto terreno, ma è da quel feretro dorato che Lui, ancora una volta, dimostra il Suo grande amore per l’uomo, quello stesso uomo che Lo ha condannato e continua a condannarLo ogni giorno con i propri peccati. Gesù, però, non demorde, e ogni anno patisce, è umiliato, è offeso ed è ucciso per ognuno di noi. Grazie, Gesù, perché ci sei e ci ami, sempre, sembrano dire i mille sguardi a lui rivolti, le numerose labbra aperte  in preghiera, i tanti occhi pronti a commuoversi per Lui che con la morte ha vinto il peccato e ci dà un esempio da seguire.  La giornata, però, non è finita. Con la processione della sera, infatti, si ripete il percorso in un virtuale incontro con i fedeli. Dalla chiesa delle Grazie, dopo “a ’scisa a cruci”, un brulicante popolo si muove verso l’atteso incontro con  la Madre Addolorata, la Madre delle madri, Colei che in tacito silenzio, attorniata dai suoi seguaci, sempre più numerosi ogni anno, è quasi nascosta ad aspettare quel Figlio tanto amato da poterLo dare con estremo altruismo agli altri per la salvezza di tutti. E’ quello sguardo enigmatico, quel dolore incommensurabile, quel profondo Amore per noi, che attrae più di ogni altra cosa e unisce, in un “legame mistico”, tutte le confraternite, i sacerdoti e i fedeli, come le sincere parole dell’arciprete Incardona proclamano alla “spartenza”, tra la via Roma e Xifonia, evidenziando una condivisione in tutti i sensi. Da lì Gesù andrà verso la Sua chiesa, seguito dalla banda musicale. La Madonna, accompagnata dai canti a Lei dedicati da donne ormai veterane della Parrocchia, si dirigerà alla volta della chiesa di san Francesco.  Qui, con l’ultimo rito della risalita all’indietro, sui gradini, che sembrano vedere la Madonna protendersi verso i fedeli come in un ultimo abbraccio, si assiste al Suo ingresso trionfale tra la gente, che la riaccompagna da dove è uscita. Ciò avviene grazie a tutti coloro che ogni anno si prodigano perché la vera tradizione si ripeta, al di là delle chiacchiere, della presunta superiorità mortale di ognuno e animati dalla profonda convinzione che Cristo si è fatto umile e certo vuole che lo siamo anche noi, meta difficile da raggiungere ma sicuramente una grande prova per tutti noi, nessuno escluso.

      Carmela Mendola

Pasqua ad Augustaultima modifica: 2010-04-04T11:32:00+02:00da leodar1
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “Pasqua ad Augusta

I commenti sono chiusi.