Libreria Mondadori e Teatro Stabile di Catania danno vita al nuovo ciclo di approfondimenti

stabile.jpgCATANIA – Il Teatro Stabile di Catania e Mondadori insieme per una proficua sinergia:  proprio l’elegante libreria di via Umberto I, un tempo sede dello storico cinema Diana,  ospita gli incontri di “Doppia Scena”, dedicati agli spettacoli in cartellone. Una carrellata di protagonisti, già a partire dal primo appuntamento, fissato per giovedì 6 dicembre alle ore 17,30, con Leo Gullotta, applauditissimo Bottom nel Sogno di una notte di mezza estate, il regista della pièce Fabio Grossi e Giuseppe Dipasquale, direttore dell’ente teatrale etneo.A fare gli onori di casa: Fonzie Brancato, titolare della sede Mondadori a Catania, e Surya Amarù, responsabile eventi. Gullotta e Grossi intervistato sul  nuovissimo allestimento della nota opera scespiriana in scena fino al 16 dicembre, prima produzione dello Stabile per la stagione 2012-2013, che lo stesso Dipasquale ha significativamente voluto intitolare “L’Arte della Commedia”. Leo Gullotta, protagonista dello spettacolo, ci introduce così nell’incantato mondo del Sogno di una notte di mezza estate, capolavoro del Bardo: <Un’opera multiforme, carica di segni, complessa. Grossi ed io abbiamo pensato che la pièce proponga al pubblico quattro livelli di riflessione che interagiscono: il Potere rappresentato da Teseo, la Realtà con Bottom e il suo mondo di operai, di emigrati, rozzi e buzzurri, ma concreti, semplici ma felicemente creativi. Poi c’è il Demoniaco con Puck, le fate, i sortilegi, che si presenta con immagini fetish e che rappresenta l’inconscio, l’irrazionale, le pulsioni sotterranee all’agire dell’uomo. Infine, l’Amore, la sua follia e i suoi inganni con le due coppie di innamorati che vengono messe alla prova prima di riconciliarsi>. “I fatti dell’umano – evidenzia il regista Fabio Grossi – hanno sempre qualcosa di magico, di misterioso. È proprio quell’aspetto scuro che interesserà la nostra lettura. Verrà così esaltata l’imperscrutabilità dell’Animo, proposta attraverso vizi, pregi, risse, pacificazioni, pianti e risa”. Si rinnova così il ciclo di approfondimenti pomeridiani che il Teatro Stabile di Catania organizza con successo ormai da anni. Un’occasione irrinunciabile, grazie alla quale il pubblico catanese ha l’occasione di conoscere da vicino i propri beniamini. «Ringraziamo la libreria Mondadori Diana – sottolinea il direttore Dipasquale – per la prestigiosa ospitalità. Con “Doppia Scena” si concretizza ancora una volta la nostra idea di cultura: un’offerta che superi i confini delle sale, per portare il teatro lì dove normalmente non c’è. Un modo originale e appassionante per avvicinare ancora di più gli spettatori, approfondendo i singoli titoli attraverso la diretta voce del regista e degli interpreti». La libreria Mondadori ha sempre desiderato di poter restituire all’ex Teatro Diana la sua anima e il suo originario splendore.” – afferma la responsabile degli eventi della Mondadori – e prosegue: “ Questo grande obiettivo è ora raggiungibile grazie alla collaborazione con il Teatro Stabile. Si tratta di un pregevole esempio di sinergia tra due diverse, ma complementari espressioni culturali, volte a riavvicinare il pubblico catanese al teatro e alla letteratura.

Caterina Rita Andò

Nuova produzione del Teatro Stabile di Catania che inaugura la stagione 2012-2013

Leo Gullotta è Bottom in Sogno di una notte di mezza estate

Adattamento e regia sono di Fabio Grossi. Dal 30 novembre alla sala Verga

leo-gullotta.jpg CATANIA – Leo Gullotta ritorna da protagonista nel teatro che lo ha visto nascere e formarsi. Il teatro della sua città. Nel ruolo di Bottom, il grande attore etneo animerà lo scespiriano Sogno di una notte di mezza estate, nuova produzione del Teatro Stabile di Catania che inaugura la stagione 2012-2013, incentrata dal direttore Giuseppe Dipasquale sul tema “L’Arte della Commedia”, mutuato da un famoso titolo di Eduardo.  “In tempo di guerra” – sottolinea Di Pasquale – “si ride. In tempo di pace si riflette sulla guerra. La storia del Teatro, e dell’Umanità, è andata avanti con questo paradossale assioma. E poiché la forza del Teatro è la persuasione, solo con un’allegria di naufragi, per dirla con Ungaretti, è possibile leggere con distanza e la dovuta ironia la difficoltà dei tempi odierni. Commedia è il meccanismo sociale, come diceva Bergson, che permette all’uomo di recuperare il disagio della tragedia”.

In questa visione nasce il progetto del nuovo cartellone catanese, che si apre con il Sogno, allestimento di grande formato, in scena in prima nazionale alla Sala Verga dal 30 novembre al 16 dicembre. Lo spettacolo sarà poi in tournée nei palcoscenici della penisola, dove cresce l’attesa per la nuova prova di Leo Gullotta e del regista Fabio Grossi, che insieme hanno dato vita a spettacoli risultati campioni d’incassi delle ultime stagioni, capaci di mettere d’accordo pubblico e critica.Dopo il Falstaff delle Allegre comari di Windsor, Gullotta torna dunque a Shakespeare con A Midsummer Night’s Dream, nella traduzione e nell’adattamento firmati a quattro mani dallo stesso Grossi e da Simonetta Traversetti. La messinscena sceglie la stilizzazione delle scene e dei costumi disegnati da Luigi Perego. Ampio respiro nell’economia dello spettacolo avranno le musiche originali di Germano Mazzocchetti e le coreografie di Monica Codenache concorrono al suggestivo impatto visivo ravvivato dalle luci di Franco Buzzanca.  Leo Gullotta è affiancato da un cast di qualità che annovera Mimmo Mignemi, Emanuele Vezzoli, Leonardo Marino, e ancora – in ordine rigorosamente alfabetico – Fabrizio Amicucci, Ester Anzalone, Alessandro Baldinotti, Valeria Contadino, Adriano Di Bella, Salvo Disca, Antonio Fermi, Luca Iacono, Marina La Placa, Liliana Lo Furno, Fabio Maffei, Federico Mancini, Sergio Mascherpa, Irene Tetto, Massimo Arduini, Francesco A. Leone, Marzia Licciardello, Mauricio Logeri, Rachele Petrini. Una compagnia numerosa per un lavoro corale, scritto verosimilmente tra il 1594 e il 1596 per essere rappresentata in occasione di un importante matrimonio dell’alta aristocrazia londinese.  Un capolavoro che, nella sua atipicità, elude e al contempo lambisce le convenzionali classificazioni di genere, partecipando e sfuggendo tanto al lirismo della commedia epitalamica che, per esempio, al manierato concettismo rinascimentale della commedia eufuistica. Il suo gusto sta proprio nella diversità delle spezie che ne condiscono l’insieme. E Shakespeare equilibra con raffinata esattezza i sapidi elementi che concorrono all’alchimia del tutto: l’onirismo fantastico, il realismo, la digressione mitologica, la schermaglia d’amore e, certo non ultima, la parodia. I fatti dell’umano hanno sempre qualcosa di magico, misterioso ed è proprio quell’aspetto scuro che interesserà la nostra lettura: personaggi portati al limite, l’altra faccia della medaglia. La struttura drammaturgica si dipana su tre livelli ben precisi, tanto che possono vivere di luce propria o al contempo riflessa. La corte del duca Tèseo rappresenterà il potere, i comici la semplicità del volgo, i Giovani l’Amore e i magici quel mondo fantastico che tanto intimorisce quanto affascina. Verrà così esaltata l’imperscrutabilità dell’Animo, proposta attraverso vizi, pregi, risse, pacificazioni, pianti e risa.”E il Bottom di Gullotta? “Rozzo e burbero artigiano, rappresenterà” – conclude Grossi – “l’improvvisazione di una mente rapida che saprà coniugare l’utile con il dilettevole; e il suo animo critico e scontento lo porterà, a suo modo, a considerare quell’indole umana, che in maniera variata e sfaccettata sarà rappresentata nella commedia. Forza lavoro che, assieme ai suoi compari d’avventura, rappresenta il motore della società, strizzando l’occhio all’oggi, palesando una differenza stilistica che realizza un originale glossario. Ecco, così si snoderà quest’idea di rappresentazione: un inizio lasciato all’Opportuno Ragionamento (Tèseo) e un finale affidato alla Ragione Opportuna (Bottom).

LUIGI LO CASCIO, LAURA MARINONI, VINCENZO PIRROTTA, ELISABETTA VALGOI:

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   CATANIA. Luigi Lo Cascio e Vincenzo Pirrotta, Laura Marinoni ed Elisabetta Valgoi, sono il magnifico quartetto di vincitori che ha consentito al Teatro Stabile di Catania di conquistare il maggior numero di riconoscimenti ai premi “Le Maschere del Teatro Italiano”. Un trionfo annunciato quello sancito dalla cerimonia di consegna che si è svolta ieri sera a Napoli nella splendida cornice del Teatro San Carlo. La serata, condotta da Tullio Solenghi, è stata poi trasmessa in diretta differita su Rai Uno. Premiati Luigi Lo Cascio come migliore attore protagonista e Vincenzo Pirrotta come migliore autore di novità italiana, entrambi per lo spettacolo “Diceria dell’untore”. La innovativa rivisitazione del romanzo di Gesualdo Bufalino è stata prodotta dallo Stabile etneo in linea con la linea che da sempre privilegia la ovalizzazione della grande letteratura siciliana. Premi altrettanto prestigiosi per Laura Marinoni ed Elisabetta Valgoi, rispettivamente migliore attrice protagonista e non protagonista per “Un tram che si chiama desiderio” di Tennesse Williams, coprodotto dallo Stabile catanese con Emilia Romagna Teatro: un’altra scelta emblematica dell’ente catanese che, mentre si nutre delle proprie radici, mantiene un’apertura esemplare nei confronti della drammaturgia non solo italiana e della sperimentazione. La vittoria dello Stabile di Catania assume spessore anche maggiore giacché l’ente concorreva pure con altre nomination: per le categorie miglior attore non protagonista (Pippo Pattavina per “La governante” di Brancati e Giancarlo Condè per “I Giganti della Montagna” di Pirandello). E ancora per il miglior scenografo (Antonio Fiorentino) e miglior costumista (Elena Mannini), in entrambi i casi per il citato testo pirandelliano messo in scena dal regista Giuseppe Di Pasquale, direttore dello Stabile etneo, che ha espresso la propria soddisfazione per la bella affermazione dell’ente. “Le Maschere del Teatro Italiano” premiano infatti le eccellenze artistiche della stagione teatrale 2011/2012. Come da regolamento, lo scorso 21 maggio una giuria di esperti, nel corso di una seduta pubblica svoltasi al Teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma, ha individuato i finalisti per le 12 categorie in gara. Il voto segreto di oltre 500 artisti e professionisti del teatro ha poi designato i vincitori, proclamati e premiati nel massimo napoletano, davanti a un pubblico composto dai più importanti esponenti del mondo del teatro e della cultura.  Nell’ambito della serata è stato consegnato anche il Premio speciale del Presidente della giuria al regista e critico teatrale Maurizio Scaparro, che nella scorsa stagione ha diretto per lo Stabile di Catania il nuovo allestimento della commedia di Vitaliano Brancati “La governante”.

   Caterina Rita Andò

 

Sinergia tra il Comune, il Teatro Stabile di Catania, l’Associazione Città Teatro

MEMORIAL DI AFFETTI PER MARIELLA LO GIUDICE

 

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Condotta da Pippo Baudo e coordinata da Norma Martelli, la serata di beneficenza a favore di Medicare Onlus prevede la presenza di Alfio Antico, Lello Arena, Rita Botto, Compagnia Città Teatro Danza, Roberto Fuzio dei Lautari, Giuliano Gabriele, Barbara Giordano, Mario Incudine, Pino Ingrosso, Francesco La Mantia, Silvana Lo Giudice, Germano Mazzocchetti, Donatella Pandimiglio, Nicola Piovani, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini.

 

CATANIA – Mariella Lo Giudice, il suo teatro, la sua città: una storia d’amore infinita. Un rito che si ripete e si rinnova all’esatto scadere di un anno dallo spettacolo commemorativo e dalla commossa cerimonia che ha visto intitolare all’attrice la Corte di Palazzo Platamone. Il 12 settembre, con bella continuità il Comune di Catania, il Teatro Stabile e l’Associazione Città Teatro dedicheranno a Mariella Lo Giudice un secondo memorial a scopo di solidarietà, che sarà nuovamente animato dai celebri artisti che le sono stati vicini in vita e hanno aderito gratuitamente. Una festa del teatro e della musica, che avrà luogo nel suo giorno onomastico, alle ore 21, ancora nel monumentale cortile barocco, in cui è stata applaudita protagonista di lavori come “Retablo” di Consolo e “Le città del mondo” di Vittorini.

    

Il ricavato sarà devoluto alla giovane associazione Medicare Onlus, come è stato sottolineato nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, svoltasi proprio a Palazzo Platamone, mentre nella corte en plein air fervevano i preparativi per l’attesa manifestazione. «Mariella Lo Giudice è stata una grande attrice, una grande donna, una grande catanese, che merita dalla comunità un omaggio collettivo, visibile, perenne, in forma non di commemorazione, ma di vera e propria operazione artistico-culturale, esaltata dall’azione solidale» sottolinea il sindaco Raffaele Stancanelli.  «Una colonna dello Stabile etneo, una pasionaria dell’arte e dell’impegno civile, un esempio per il teatro non solo siciliano, ma anche una maestra di vita e una straordinaria compagna di viaggio» ribadisce Giuseppe Dipasquale, direttore del TSC, che l’ha diretta da ultimo nel bestseller anche teatrale “Il birraio di Preston”, dal romanzo di Andrea Camilleri.  Nasce così questo tributo che vedrà sul palco nomi di spicco, legati a Mariella da inossidabili rapporti di stima e amicizia. L’iniziativa conta infatti sul gradimento e la diretta partecipazione della famiglia. «Ci commuove e ci onora l’affetto di artisti di tale livello che perpetuano il ricordo di un’interprete completa come Mariella» ringrazia il cognato Orazio Torrisi, già direttore dello Stabile durante la presidenza Baudo . Esarà proprio Pippo Baudo il conduttore d’eccezione di una serata che si annuncia ricca di emozioni, grazie al coordinamento artistico di Norma Martelli: «Gli amici la ricordiamo ogni giorno dentro di noi: questa è l’occasione per farlo insieme e per la finalità che lei stessa avrebbe privilegiato su tutte». Torna così il premio “Oscar” Nicola Piovani, e con lui la figlia di Mariella, Barbara Giordano, e la sorella Silvana Lo Giudice, coreografa, con la Compagnia Città Teatro Danza. Tornano, a rendere omaggio ad una di loro, Alfio Antico, Lello Arena, Rita Botto e Roberto Fuzio dei Lautari, Giuliano Gabriele, Mario Incudine, Pino Ingrosso, Francesco La Mantia, Germano Mazzocchetti, Donatella Pandimiglio, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini. E tornerà, ne siamo certi, il pubblico di Mariella Lo Giudice, chiamato a ricordarla sostenendo al contempo una causa che la vedrebbe in prima linea. Infatti, il tributo alla sensibile creatrice di tante eroine, mancata prematuramente il 1° agosto del 2011, prenderà corpo in un obiettivo improntato alla solidarietà: il ricavato dell’incasso sarà devoluto a Medicare Onlus, impegnata sui tre principali fronti della lotta ai tumori: prevenzione, terapia, supporto. L’associazione è presieduta da Pietro Giuffrida, con Piero Banna coordinatore del Comitato tecnico scientifico. «Sarà una prestigiosa occasione – affermano congiuntamente – per fare memoria con una straordinaria personalità siciliana, testimone della gioia di vivere e dell’arte in tutto il mondo, perché capace di cogliere il senso della vita prima ancora che dei personaggi».  Il progetto deve molto anche all’impegno di Marella Ferrera, ex assessore comunale alla Cultura e ai grandi eventi, legata all’attrice da un profondo sodalizio. «Nel suo esempio – evidenzia la stilista – si perpetua un modello di coraggio e stile, personalità ed eleganza, le doti che l’avevano resa beniamina della platea. Ed altresì grande nella sofferenza e nella disponibilità verso gli altri». Il memorial è soprattutto un modo per ribadire il suo amore per il teatro e per la vita che le aveva riservato,accanto ad Angelo Giordano, il ruolo di moglie e madre dei loro tre figli. E teatro e vita Mariella li ha affrontati con pienezza, coniugati ad un intenso impegno civile, in una magica alchimia che proprio attraverso la passione per la scena le ha consentito per anni di tenere testa alla malattia e far prevalere la gioia di vivere. In ciò si condensa il senso stesso dell’esistenza della fulva enfant prodige, sbocciata alla corte del Stabile etneo e presto pronta a spiccare il volo nell’agone teatrale. Ma la “sua” casa artistica restava e resta lo Stabile etneo. Lo testimonia, se ce ne fosse bisogno, la scelta di calcarne il palcoscenico fino all’ultimo. Mariella Lo Giudice è mancata lo scorso anno due giorni prima della replica catanese di quello che sarebbe stato il suo ultimo spettacolo, Pathos – la tragedia delle troiane, con Lindsay Kemp per la regia di Micha van Hoecke. Il 12 settembre successivo, con rara sollecitudine, le è stata dedicata, come abbiamo ricordato, la Corte del Palazzo Platamone, ed è lì che un anno dopo i Catanesi la ricorderanno ancora. E siccome i grandi non muoiono mai, possiamo auspicare che si tratti di un appuntamento non scritto destinato a ripetersi nel tempo.

    Caterina Rita Andò

 

 

Le principali tappe della carriera di Mariella Lo Giudice (Catania, 1952-2011)

Nipote di artisti circensi, sin da bambina si mostra versatile nel canto, nella danza, nella recitazione. Scoperta da Fioretta Mari, amica della madre, entra presto a far parte del Teatro Stabile di Catania, allora agli albori, assorbendo la lezione di maestri come Turi Ferro, Ave Ninchi, Umberto Spadaro, Ida Carrara. Fino a diventare la prima attrice del Teatro Stabile.  Non si contano i personaggi teatrali cui ha dato vita, in titoli come “I viceré” di De Roberto (regia Franco Enriquez), “Il villaggio Stephanchicovo” di Dostoevskij (regia Edmondo Fenoglio), “Casa La Gloria” di Antonio Di Grado, “Cavalleria rusticana di Verga, “Il giardino dei ciliegi di Cechov, “Corruzione a palazzo di giustizia” di Betti, “La lupa di Verga (regia di Pino Micol), “Zaira” di Voltaire (regia Giancarlo Sbragia), “L’uomo, la bestia e la virtù” di Pirandello (regia Andrea Camilleri), Stelle del firmamento” di Puig (regia Sandro Sequi), “Il birraio di Preston dal romanzo di Camilleri, trasposto per le scene dall’autore insieme a Giuseppe Dipasquale, che ne ha curato anche la regia; “Molto rumore per nulla di Shakespeare (regia Guglielmo Ferro); “Il Maestro e Marta” di Filippo Arriva (regia Walter Pagliaro), “La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini (regia Lamberto Puggelli).  Di rilievo altresì l’attività cinematografica, la più recente in “Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore (1988) e “La matassa” di Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Giambattista Avellino (2009). E anche televisiva: “Il maresciallo Rocca” (1996, regia Giorgio Capitani), “La piovra 10 (1999, regia Luigi Perelli), “Il bambino della domenica” (2008, regia Maurizio Zaccaro).

 

 

 

 

“Teatro aperto” a costo zero: la soluzione virtuosa dello Stabile etneo per una lunga estate di spettacoli nella cavea del Teatro greco-romano

teat.jpgCATANIA“Teatro aperto” a costo zero è la virtuosa soluzione che lo Stabile di Catania ha elaborato per garantire – pur in tempo di crisi – a tutti gli appassionati una lunga estate di spettacoli di altissima qualità, accuratamente selezionati e animati da artisti che non hanno certo bisogno di presentazioni. Tutto senza dispendio economico per l’ente e massima soddisfazione per l’utenza. Nella splendida location en plein air del Teatro greco-romano, fino a tutto settembre si susseguiranno numerosi ed eterogenei appuntamenti: prosa, come si conviene alla grande tradizione dello Stabile, ma anche tanta musica e danza.  «È la formula in sé che è virtuosa», evidenzia il direttore del TSC, Giuseppe Dipasquale. «Gruppi e compagnie trarranno gli utili dai proventi delle vendite dei biglietti: non sono “scritturati” e non avranno dunque compenso dallo Stabile, ma potranno operare sotto l’ala di un’istituzione rinomata in campo nazionale e internazionale per il prestigio culturale e l’elevatissimo standard tecnico e organizzativo».Ad aprire la rassegna, il 19 luglio, è stata la manifestazione La Sicilia di Paolo, organizzata in collaborazione con la Provincia Regionale di Catania nell’ambito del Festival della Legalità. A vent’anni dalla strage di via D’Amelio, personalità del mondo dell’arte e della società civile provenienti da tutta la Sicilia si sono incontrate per ricordare il magistrato trucidato insieme alla sua scorta dalla mafia nell’estate del ’92. Alla serata, condotta da Salvo La Rosa, sono intervenuti, tra gli altri, Paolo Buonvino, Lando Buzzanca, Francesco Cafiso, David Coco, Valeria Contadino, Giampaolo Cugno, Maria Pia Daniele, Egle Doria, Marella Ferrera, Silvia Francese, Marina La Placa, Liliana Lo Furno, Kaballà, Luca Madonia, Vincenzo Pirrotta, Ramona Polizzi, Lucia Sardo, Gaetano Savatteri. In video, un contributo di Andrea Camilleri.

 

Magna pars del cartellone sarà riservato al “Bellini Festival” che – dopo il successo italiano ed estero del nuovo allestimento di Norma realizzato al Teatro Antico di Taormina dal regista e scenografo Enrico Castiglione – ha aperto  il capitolo catanese della programmazione con due concerti il 26 e 27 luglio , protagonista la formazione cinese dell’Orchestra Sinfonica di Shenzhen diretta da En Shao, con un doppio accattivante omaggio all’opera che prevede ouverture e sinfonie celebri di Bellini, Rossini, Verdi, Smetana (posto unico € 10).  Il “Bellini Festival”proporrà ancora, il 4 settembre, il recital del grande violinista Uto Ughi, il 14 e 16 settembre il melodramma belliniano di rarissima esecuzione Zaira, mentre il 23 settembre, anniversario della morte del compositore, si terrà il concerto commemorativo, significativamente intitolato Maratona Belliniana (info: Concerti Bellini Festival, prevendita circuito BoxOffice 095 7225340 – www.ctbox.itwww.bellinifestival.org). Il 1° agosto sarà dedicato alla Santa Patrona, che la città festeggia anche in estate oltre che a febbraio, lo spettacolo Agata, tra cielo e terra, costruito su vari testi storici per ripercorrere il glorioso calvario della protomartire. Lo spettacolo si snoda tra memorie e “cunti” antichi, musiche popolari e testi poetici, curati e adattati per la recitazione e il canto. Regia Ezio Donato, musiche Mario Incudine, con Vitalba Andrea, Valeria Contadino, Ezio Donato, Francesca Incudine, Mario Incudine, Miko Magistro, Antonio Putzu, Mariangela Vacanti, Antonio Vasta (posto unico € 10, info 0957310888 – www.teatrostabilecatania.it). Il 3 agosto, Sicilia – New York andata e ritorno offrirà un “viaggio” attraverso classici americani, poesie, canzoni italiane e siciliane per raccontare la vita e le avvincenti avventure, tra la nostra Isola e gli Stati Uniti, di Leonardo Marino, in scena con Roberto Fuzio, Lucia Fossi, Laura Lo Re. Regia Angelo Tosto (posto unico € 10, info 095 7310888 – www.teatrostabilecatania.it). Il 4 agosto, un’occasione per ritrovare uno dei testi più attuali del teatro moderno, L’Avaro di Molière, per la regia di Angelo Tosto. A vestire i panni dell’esilarante Arpagone, personaggio principale della pièce, il beniamino del pubblico catanese Pippo Pattavina, affiancato da Cosimo Coltraro, Raffaella Bella, Claudia Bazzano, Davide Sbrogiò, Aldo Toscano, Santo Pennisi, Cindy Cardillo, Daniele Sapio, Laura Tornambene, Oreste Brighina (posto unico €10, prevendita circuito BoxOffice 095 7225340 – www.ctbox.it) Spazio anche alla danza con le versioni coreografiche di due celeberrimi melodrammi. Il 31 agosto Orfeo ed Euridice, su musiche di Gluck, regia e coreografie di Lino Privitera, il quale racconterà il mito dell’amore inafferrabile nell’inusuale linguaggio della danza (posto unico € 13, info 348 8864945 – 329 3594172 – www.loperadanza.it). Il 2 settembre Cavalleria rusticanaatto unico di Giovanni Targioni Tozzetti e Guido Menasci, dall’omonima novella di Giovanni Verga tratta dalla raccolta “Vita nei campi”: un paradigmatico dramma della gelosia che si consuma fra le note magiche e solenni di Pietro Mascagni. Regia e coreografie di Lino Privitera (ingresso libero). L’8 settembre l’Orchestra Giovanile Bellini – diretta da Giuseppe Romeo e composta da selezionati allievi dell’Istituto musicale “Vincenzo Bellini” di Catania – proporrà musiche di Dvořák, Bellini, Musorgskij (ingresso libero). Il 22 settembre andrà in scena Eneide, spettacolo ideato e diretto dall’attore e regista Agostino De Angelis, che ripercorrerà il viaggio dell’eroe dalla caduta di Troia alla fondazione della gente romana, con attori in voce e movimenti coreografici (posto unico € 12 www.extramoenia-sr.it).Dal 7 agosto al 10 settembre la rassegna “Efestiade (Estival)”, ossia “rappresentazioni musicali catartiche” come recita l’eloquente sottotitolo. Un racconto musicale che toccherà strumenti, regioni, tempi e culture diverse: l’Efestiade è la festività che intende celebrare proprio l’identità delle differenze, riconoscerle per condividerne liberamente le peculiarità. La sequenza prevede una rappresentanza internazionale: dal Canada Julia Kent, violoncello solo (7 agosto), dall’Italia Danilo Rossi, viola solo (13 agosto), da Creta Psarantonis, lyra cretese e voce solo (18 agosto), ancora dal Canada Eric Chenaux, chitarra e voce solo (3 settembre), dall’Islanda Benni Hemm, mini orchestra vulcanica tetra (10 settembre). Info appuntamenti Efestiade (Estival): Concerti Efestiade, Nonopiano – Libera associazione d’idee, posto unico € 15 – ridotto abbonati TSC € 10, prevendita Etcetera, 095 7152450 – 345 063434 – www.efest.it. Un calendario variegato, dunque, che s’impreziosisce di una bellissima cornice d’indiscutibile valore archeologico. «È questa la formula che riteniamo vincente – assicura il direttore Dipasquale – per offrire al nostro pubblico anche d’estate imperdibili occasioni di cultura e intrattenimento».

 

 

 

       Caterina Andò – nella foto, Pippo Pattavina nei panni di Arpagone, l’avaro di Molière

 

Prosegue la rassegna del Teatro Stabile di Catania dedicata agli incontri con i grandi del Cinema: Ficarra & Picone protagonisti a Filminscena

 

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Il duo comico converserà con Ornella Sgroi, giornalista e critico cinematografico, curatrice della rassegna

CATANIA – Saranno Ficarra e Picone i protagonisti del prossimo appuntamento di FilminScena. Conversazioni di Cinema in Teatro, la rassegna del Teatro Stabile di Catania dedicata ai grandi del mondo di celluloide. L’ incontro è fissato per lunedì 11 giugno (alle ore 20.30) alla Sala Verga, ingresso libero. Da sottolineare la partecipazione assolutamente gratuita dei prestigiosi ospiti che fino ad oggi hanno accettato di prendere parte al ciclo, consentendone la “virtuosa” realizzazione a dispetto della crisi e dei tagli che affliggono la Cultura. Cristina Comencini, Carlo Mazzacurati, Pupi Avati, Paolo Buonvino, fino a Ficarra e Picone e altri nel prossimo futuro. Li ringraziamo per la loro disponibilità che dimostra ancora una volta la fiducia e la credibilità di cui gode lo Stabile etneo su tutto il territorio nazionale e non solo in ambito teatrale, secondo quella contaminazione delle Arti che il Teatro persegue come strumento di crescita artistica e culturale della città, anche attraverso gli incontri di Cinema direttamente con chi il cinema lo fa.  Con Ficarra e Picone la rassegna FilminScena, curata dalla giornalista Ornella Sgroi, dedica una serata al genere della commedia, che negli ultimi anni ha trovato un nuovo slancio di vitalità proprio nel duo comico siciliano che, tanto sul palco quanto sul piccolo e grande schermo, ha saputo raccontare con leggerezza e sensibilità pregi e difetti dell’ Italia e degli italiani. Prendendo spunto dalla sicilianità che li contraddistingue, per trasformare abilmente l’autoironia territoriale in una satira sagace rivolta all’ intero Paese. E ciò mettendo insieme talento artistico e genialità comica, che moltiplicati per due garantiscono sempre un’esplosione di risate, innescata con intelligenza raffinata e pungente. Un elemento spesso mancante nelle numerosissime altre commedie che hanno invaso, più o meno prepotentemente, il cinema italiano più recente. L’effetto Ficarra&Picone, dalle tavole del palcoscenico dei cabaret siciliani, si è così diffuso per tutta l’ Italia fino a Milano, calcando le scene televisive di “Zelig” e di “Striscia la notizia, approdando quindi sul grande schermo con un successo sorprendente e meritato.  All’ affezionato e vasto pubblico di FilminScena”saranno proprio gli attesissimi Salvo e Valentino, intervistati da Ornella Sgroi, a raccontare la loro storia artistica che dura ormai da vent’ anni, commentando alcune scene dei film che hanno realizzato in veste di attori e di registi.  Dal primo “Nati Stanchi” al recente” Anche se è amore non si vede, passando per ”Il 7 e l’8” e “La matassa”,  con cui Ficarra e Picone hanno dimostrato di essere dei veri artisti. Con una sintonia e dei tempi comici invidiabilmente perfetti.

 Caterina Andò

 

Solidarietà per i lavoratori del Teatro Stabile di Catania all’Assemblea Regionale

 

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PALERMO – Una folta rappresentanza dei lavoratori del Teatro Stabile di Catania si è recata  il 28 maggio con i rappresentanti sindacali a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale. Un gesto necessario per manifestare contro i tagli apportati al contributo dell’ente e aprire un costruttivo dialogo in vista della discussione sulla Finanziaria che riprendeva in aula per definire ulteriormente gli interventi. In mattinata i lavoratori dello Stabile hanno incontrato una delegazione dell’Intergruppo lavoro, confrontandosi ancora una volta con i deputati Lino Leanza (Mpa) e Concetta Raia (Pd), i quali hanno ribadito la piena solidarietà e l’impegno a cercare una soluzione a un problema che si prospetta in tutta la sua gravità per le ripercussioni a breve, medio e lungo termine. Nel pomeriggio l’incontro, altrettanto fruttuoso, con gli esponenti del Pdl, il capogruppo Innocenzo Leontini e Salvo Limoli. I rappresentanti sindacali dei lavoratori hanno esposto con forza le proprie ragioni contro la decurtazione che ha colpito in generale i teatri siciliani e in misura ancor più cospicua lo Stabile catanese, l’unico a non aver recuperato nemmeno una quota del finanziamento. Un’offesa alla cultura e alle istituzioni che maggiormente la rappresentano: non si può definire una sana e avveduta scelta politica ridurre le risorse  al punto di paralizzare la loro attività e non metterle in condizione di operare. E se alcuni enti hanno appunto recuperato una parte dei finanziamenti, ciò non è avvenuto per un’istituzione gloriosa in Italia e nel mondo come lo Stabile di Catania, ancor più lesa proprio perché discriminata.  Da rilevare altresì che il taglio è avvenuto sul bilancio 2012, incidendo quindi sulla stagione in corso e costringendo ad eliminare due titoli in cartellone: indubbio dunque il danno non solo materiale ma anche d’immagine, vista l’impossibilità di rispettare gli impegni verso gli abbonati, le compagnie ospiti e quanti operano intorno al teatro. Con l’aggravante che se non verranno ripristinati i finanziamenti regionali e recuperati i 2 spettacoli, anche il Fus ministeriale riservato allo Stabile etneo verrà proporzionalmente ridotto. Come dire: il cane che si morde la coda. Perciò al rimedio occorre pensare da subito.

C.A.