PORTO DI AUGUSTA, INTERVIENE L’EX SINDACO DI MELILLI, SORBELLO, OGGI ALL’ARS

porto.jpgAUGUSTA – Lo stallo economico e le solite beghe politiche per un posto al sole, con nel mezzo una campagna elettorale in vista che non risparmia nemmeno un’istituzione come il Consiglio comunale, convincono sempre più sull’esigenza di un cambio di passo nel modo di amministrare. Si deve rompere con gli schemi del passato e porsi – noi tutti amministratori -obiettivi raggiungibili a medio-breve termine, senza continuamente parlare al futuro e annunciare progetti: servono fatti. Augusta è la riprova di come una provincia dalle grandi potenzialità a progettualità – come è quella di Siracusa – riesca a rimanere ferma al palo per cavilli, con investimenti e fondi disponibili chiusi nei cassetti. La storia dell’Hub portuale testimonia bene come si possano perdere clamorose occasioni di sviluppo. Ricorderete, sul finire degli anni ‘90 da Bruxelles riconoscevano il ruolo strategico del porto di Augusta individuato come Hub per lo smistamento delle merci provenienti dall’Oriente e destinate all’Europa del Sud. Quindi progetti, investimenti, bonifiche per trasformare Augusta nel secondo snodo portuale per smistamento merci in Europa. Tutto rimasto sulla carta. Nel frattempo, nei primi anni 2000, interviene Malta, che con passi certi soffia le commesse ad Augusta. Oggi Malta movimenta qualcosa come 2 milioni di tonnellate di merci e container. Numeri spaventosi che tradotti in euro messi in circolo nell’economia locale dovrebbero far diventare rossi dalla vergogna quanti non sono riusciti a concedere ad Augusta la chance che meritava. Non è troppo tardi. I primi interventi di bonifica potrebbero finalmente partire. Ma si deve procedere a tappe forzate e con grande chiarezza verso l’opinione pubblica, annunciando i passi avanti fatti e non quelli futuri. Dopo aver riportato l’acqua bene pubblico, mi batterò per imprimere una forte accelerazione sul fronte delal portualità siracusana, dall’Hub di Augusta agli incroci diportistici di Siracusa e Avola.
   Pippo Sorbello

AUGUSTA/ FINALMENTE SBLOCCATI I FONDI PER IL PORTO

 porto.jpgAUGUSTA. Lo sblocco dei finanziamenti necessari per il completamento del porto di Augusta contribuirà al rilancio della città. Un segnale positivo, secondo il vice presidente della Camera di Commercio Pippo Gianninoto, verso il percorso di crescita e ammodernamento del sistema delle infrastrutture della provincia, necessarie per lo sviluppo dell’intero territorio. E’ stata la Commissione europea a sbloccare i finanziamenti, che, quindi, non erano «aiuti di Stato», come sostenevano i vertici dell’Autorità portuale di Augusta. Si tratta di un finanziamento di 140 milioni di euro che, di fatto, trasformeranno il porto megarese in una delle più moderne strutture portuali del Mediterraneo, indispensabile per il rilancio dell’economia della provincia e delle sue produzioni d’eccellenza, in grado, in questo modo, di potersi inserire in tutti i mercati mondiali. Il completamento dei lavori del porto era e resta uno dei punti fermi della piattaforma per il rilancio dell’economia della provincia di Siracusa. «Diamo atto all’Autorità portuale di Augusta e al suo presidente di aver ben operato – commenta Pippo Gianninoto -, sia sostenendo la tesi del superamento della questione legata agli aiuti di Stato, sia per aver già espletato la gara per l’aggiudicazione dei lavori che facilita e velocizza enormemente le procedure per l’assegnazione dei lavori all’impresa che se li è aggiudicati». Resta aperta la questione relativa all’unificazione, in un’unica Autorità portuale, del porto commerciale di Augusta e di quello industriale di Santa Panagia, così come votato e richiesto, da tutto il comitato Portuale, che comprende anche la Camera di Commercio, il Consiglio comunale di Siracusa e la Capitaneria di Porto di Siracusa. «L’auspicio è proprio questo – sottolinea Gianninoto – in quanto l’unificazione di queste due importanti strutture portuali nel Mediterraneo, oltre a renderle più forti e competitive, offre più garanzie a futuri investimenti della Comunità europea nel Siracusano. Elementi indispensabili per porteranno solo benessere alle nostre comunità e all’economia complessiva del territorio provinciale. Non è un caso che tutto il territorio ed il partenariato hanno creduto in questo processo naturale di unificazione dei due porti, inserendolo nella Pianificazione Strategica. Per cui voglio augurare che il sindaco di Siracusa e il comandante della Capitaneria di Porto, superando vecchi localismi e concetti campanilistici, diano la loro disponibilità all’unificazione di questi due importati porti sotto un’unica Autorità Portuale per permettere una programmazione che renda più grande e competitivo il nostro sistema portuale».
   Paolo Mangifico

La Commissione europea autorizza una trance di 100 milioni di euro per lo scalo commerciale di Augusta

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Il progetto di rafforzamento delle infrastrutture merci e container del porto di Augusta non costituisce aiuto di stato. La Commissione europea ha così liberato una trance di 100 milioni di euro destinati dall’Italia allo scalo siciliano su un investimento complessivo di 145,3 milioni di euro. L’aiuto è stato ritenuto compatibile con le norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato in quanto “persegue un obiettivo di comune interesse, ossia l’adattamento delle infrastrutture esistenti al trasporto intermodale”. E’ il risultato dell’analisi presentata alle istituzioni europee sul rapporto tra costi e benefici economici, in cui si dimostra che gli introiti generati dall’utilizzo dell’infrastruttura non sarebbero stati sufficienti a coprire i costi degli investimenti. La capacità supplementare di traffico di merci e di container che sarà generata dal progetto nel porto di Augusta dal 2015, anno in cui è previsto il completamento del progetto, non è tale da provocare significative distorsioni della concorrenza e sugli scambi tra Stati membri.

EMERGENZA IN MARE/ANTINCENDIO NEL PORTO DI AUGUSTA

imagesCA7RCL53.jpgAUGUSTA–Lunedì 10 scorso, si è svolta all’interno del porto di Augusta la consueta esercitazione antincendio che, oltre a soddisfare la necessità di un continuo addestramento di tutti gli operatori del complesso sistema portuale di Augusta chiamati a intervenire in caso di emergenza, ha anche l’obiettivo di verificare  ogni sei mesi l’efficacia delle procedure operative e la capacità delle risorse impiegate in caso di incendio in porto. Mediante un fumogeno di colore rosso, è stato simulato un incendio nelle cisterne di prora delle motocisterna Punta Azzurra, ormeggiata alla fonda all’interno della rada portuale di Augusta. Sul luogo dell’esercitazione sono state impiegati, oltre agli equipaggi delle motovedette della Guardia Costiera di Augusta CP 879 e CP 525, gli uomini del distaccamento portuale dei VV.FF. di Augusta e i mezzi dei servizi portuali (Corporazione Piloti, Gruppo Ormeggiatori, Soc. Augustea, Gruppo Barcaioli e i mezzi disinquinanti), i cui singoli interventi sono stati diretti e coordinati dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Augusta. Nel corso dell’esercitazione sono state inoltre testate le procedure di emergenza relative: – all’ispezione a bordo della nave sinistrata operata dai VV.FF. di Augusta, a seguito dell’estinzione dell’incendio; – all’evacuazione medica, tramite l’unità di appoggio del locale Gruppo Barcaioli, di un marittimo infortunatosi alle gambe, a bordo dell’unità mercantile; – alle operazioni di bonifica delle acque intorno alla nave per la presenza di un piccolo inquinamento causato dall’incendio. L’ormai nota professionalità di tutti gli attori intervenuti all’esercitazione ha consentito ancora una volta di acquisire utili elementi che consentiranno il miglioramento delle procedure da attuare in caso di emergenza portuale.

  G C

LA GESTIONE DELL’AUTORITÀ PORTUALE A TRE ANNI DALLA NOMINA DEL PRESIDENTE ALDO GAROZZO

 

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AUGUSTA.  Paolo, Amato,  capogruppo del PdL  in seno al consiglio provinciale di Siracusa, interviene spesso sui media locali per richiamare l’opinione pubblica e taluni organismi istituzionali su problemi vitali della città di Augusta. Di recente ha stigmatizzato l’attività o la non attività del presidente dell’Autorità Portuale di Augusta, il siracusano Aldo Garozzo, che suscitò grandi speranze al momento della su nomina, tre ani o sono, anche perché era presidente dell’Associazione industriale di Siracusa e perché gli si accreditavano doti manageriali tali da poter risollevare le sorti del negletto porto  cittadino, che ha tutte le potenzialità per fare concorrenza ai grandi porti europei, ma, invece, sta subendo una fortissima crisi, in linea con la grande recessione che in questo periodo attanaglia l’Italia e altri Paesi occidentali.  Domandiamo a Paolo amato che cosa rimprovera a Garozzo.

“In questi oltre tre anni, dalla nomina di Aldo Garozzo a presidente dell’Autorità Portuale di Augusta, pochissimo è stato fatto sul piano infrastrutturale, i progetti presentati  sono obsoleti e,  per questa ragione,  i finanziamenti rimangono al palo.

Pochi , timidi,  tentativi di promuovere alcune linee di trasporto sono miseramente falliti. “

          La sua visione è proprio nera; non c’è nulla che si salvi? Che cosa rimane in piedi?

“Rimane in piedi l’unica idea progettuale , vecchia di alcuni decenni, quella di puntare su un terminal container,  che , secondo molti  addetti ai lavori, rischia di fallire prima di incominciare.

          Nelle ultime settimane le cronache nazionali sono  stare piene dei fatti riguardanti  l’Ilva di Taranto e le vicende dei minatori e degli operai sardi che rischiano di perdere il posto di lavoro.

           Potrebbero esserci problemi analoghi qui da noi?

“Nessuno ha mai parlato delle centinaia di addetti d’azienda private che gravitano attorno alla rada  di Augusta, che il posto lo hanno già perso,  e di altre  centinaia di altri che sono in cassa integrazione, cassa integrazione che è – com’è noto – l’anticamera del licenziamento. Si tratta di aziende private di poche decine di operai che si trovano in ginocchio da anni a causa della mancanza di commesse e lavori all’interno del porto.  

Cantieri navali con lunghe tradizioni storiche alle spalle, ditte metal – meccaniche  che sono costrette a soccombere a causa della mancanza di lavoro questo a causa dei mancati investimenti degli enti pubblici, del  ministero della Difesa e della mancanza di decollo dell’area commerciale di Punto Cugno”.

          Cui sono state vivaci critiche in questo senso,  anche da parte di personagi istituzionali.

“Sì, certo, citiche arrivate in questi anni da autorevoli protagonisti come il comandante della Capitaneria Francesco Frisone o dal primo cittadino di Augusta.

Il presidente Garozzo rimane un “battitore” libero, non vuole ingerenze e non rispetta le opinioni professionali altrui.   Quest’Autorità Portuale  , non solo non ha portato nuovo lavoro, ma sta rischiando di  far perdere anche quel poco di buono che è messo a disposizione da altri enti.”

          Per esempio?

“Il caso clamoroso di Forte Vittoria, costato alla comunità svariati miliardi che , dopo una rocambolesca inaugurazione è in abbandono, alla mercè del tempo e dei vandali. Un patrimonio storico-monumentale che rischia di andare perduto per mancanza di attenzione, senza manutenzione né prospettive .  Basterebbe riaprire il portone, magari affidandolo a volontari o privati per tenerlo aperto, riportando i visitatori, organizzando convegni ed eventi culturali.  Sono certo che alcune decine di posti di lavoro potrebbero essere disponibili.”

-Ci sono casi ancora più gravi,  relativi alla funzionalità del porto?

“Altro caso clamoroso è la mancata manutenzione della diga foranea,  che già negli anni passati ha provocato numerosi problemi all’operatività all’interno della rada a causa delle mareggiate che irrompono da diversi varchi  creati dalle onde che hanno spazzato via i massi.  L’ultimo “rifiorimento”  della diga risale agli anni Sessanta del secolo scorso, eppure alcuni anni fa era stato emesso un bando per la manutenzione e una ditta aveva vinto la gara. Che fine hanno fatto quell’appalto e  quei lavori?

Per non parlare di mancate manutenzioni alle banchine di Punto Cugno e alla nuova darsena”.

          C’è ancora qualche altro rilievo?

“ L’autorità portuale ha anche portato scompiglio alla banchina Sant’Andrea cacciando i pescatori per lavori di miglioramento e alla vecchia darsena,  dove i lavori hanno suscitato momenti di tensione per un muro di cemento armato che, vistosamente,  avrebbe significato la netta divisione tra la città e il suo mare in uno dei pochi varchi lasciati aperti da esigenze militari o industriali.

 Mentre in numerose città italiane e siciliane la città è stata integrata con le aree portuali, ad Augusta si costruiscono confini e si allontanano pescatori e cittadini da zone che storicamente fanno parte della vita quotidiana degli augustani.

E’ uno strano modo di gestire la portualità, un disastro progettuale che non ha tenuto conto del futuro dei traffici e di altre opportunità.  I vertici dell’ente portale hanno salvaguardato solo il comparto petrolchimico, hanno pensato che il mondo si è fermato ai container, non tenendo conto di cantieristica, pesca, diporto e turismo grazie a quel grande patrimonio rappresentato dal Golfo Xifonio e della baia di Brucoli che  avrebbero potuti essere inglobati  per diversificare le attività. Una visione forse un po’ troppo complicata per un manager che, sostanzialmente e obiettivamente,  ha sempre e solo considerato il petrolchimico come casa propria, considerando anche la doppia veste di presidente degli industriali, un motivo in più per chiedere un ripensamento e un passo indietro prima che sia troppo tardi.”

 

     Giorgio Càsole

IL PORTO DI AUGUSTA ATTRAE GLI INVESTITORI STRANIERI

 

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Il porto megarese attrae gli investitori stranieri per le sue potenzialità a livello geografico, ma inadeguato alle esigenze dei grandi traffici per mancanza di banchine ed inadeguatezza dei fondali. Lo ha sottolineato il presidente dell’Autorità portuale, Aldo Garozzo il quale si dice comunque certo del futuro decollo dello scalo e ribadisce il suo ottimismo in merito all’ottenimento dei fondi comunitari destinati alla nostra area portuale. Dichiarazioni esternate al Consiglio comunale riunitosi lunedì sera con all’ordine del giorno la mozione presentata da alcuni consiglieri avente per oggetto: problematiche e sviluppo attività commerciali nel porto. «Il porto di Augusta – ha evidenziato Garozzo- nella sua storia ha registrato fenomeni che non sono andati a buon fine, gli investimenti di quanti si sono infatti mostrati inizialmente interessati sono infatti poi dirottati altrove. Rafforzeremo le banchine e adegueremo i fondali. Non possiamo vendere qualcosa che non abbiamo» ha detto a quanti gli hanno rimproverato la mancata promozione dello scalo. «La promozione c’è – ha ribadito il presidente della Port authority – ma inevitabilmente quando gli investitori stranieri visitano il porto si rendono conto che non è idoneo allo sviluppo di determinati traffici. Fra due anni, perché sono sicuro che i soldi arriveranno, sarà nelle condizioni di accogliere il traffico dei container di transhipment». Lo scalo di Augusta, come ha ricordato Garozzo, insieme a quelli di Cagliari, Taranto e Gioia Tauro, è stato indicato nella finanziaria del 2007 come porto adatto a questo tipo di traffico. Aldo Garozzo ha poi stigmatizzato il fatto che l’Autorità portuale di Augusta non è stata mai aiutata. Per quanto riguarda il fallimento della linea traghetti ro-ro che lo collegava a Chioggia e Malta, ha rammentato che la nave scendeva carica di merci e saliva vuota. «E’ di questo – ha detto – che si devono occupare i politici, del fatto che non ci sono imprese che producono. Riguardo al paventato accorpamento con il porto di Catania ha chiarito che con il voto del Comitato portuale sono stati stipulati protocolli di intesa per evitare il sovrapporsi di investimenti dello stesso tipo. Tra gli interventi dei consiglieri quelli di Cannavà che ha evidenziato come da quando si è insediato Garozzo non si è registrato quello sviluppo che Augusta si aspettava; Di Mare che ha ricordato le notizie divulgate su iniziative andante in fumo e il disappunto del sindaco Carrubba sulla gestione dell’Autorità portuale; Castro che ha stigmatizzato la lenta e progressiva scomparsa di agenzie marittime e l’assenza alla seduta di operatori portuali; Conti che ha chiesto delucidazioni in merito alle bonifiche e al piano regolatore portuale; Ternullo che ha evidenziato il fatto che gli armatori preferiscono eseguire all’estero la manutenzione delle navi perché da noi costa troppo farlo e la necessità di adeguare il porto rendendolo realmente appetibile agli investitori stranieri.

  G. C.

 

Tragico incidente sul lavoro ad Augusta

cronaca, incidente sul lavoroGravissimo incidente sul lavoro avvenuto in mare questa mattina, alle ore 8 circa, nella rada di Augusta. Nell’incidente ha perso la vita Domenico Settipani (nel tondo) di 58 anni, che sarebbe dovuto andare in pensione il 1° luglio di quest’anno, mentre un secondo marittimo, Giuseppe Passanisi di 43 anni, si trova attualmente ricoverato in gravi condizioni al Centro grandi ustionati del presidio ospedaliero “Cannizzaro” di Catania.

Giuseppe Passanisi, cognato del deceduto,  è stato trasportato con un elicottero del 118, dopo un primo soccorso ricevuto presso il civico ospedale Muscatello di Augusta, lo stesso che si vorrebbe chiuso e  per il quale si coglie l’occasione, seppur tragica,  per ricordare che sono attualmente in atto un crescendo di iniziative contro la chiusura del presidio:  la  prossima  è lo sciopero generale indetto dal comitato per giorno 30 maggio c.a..   

Secondo una prima ricostruzione, i due uomini erano a bordo di una bettolina quando,  nel corso delle manovre all’interno della rada, l’imbarcazione avrebbe violentemente urtato un deposito galleggiante, in quel momento sottoposto alle fasi di pulizia degli idrocarburi di scarto. I vapori ancora contenuti nel deposito avrebbero causato una terribile deflagrazione, avvertita fino in terraferma dalla vicina popolazione.

Inutile ogni  tentativo di soccorso da parte delle forze dell’ ordine, della guardia costiera e dei vigili del fuoco recatisi immediatamente sul posto dove,  dopo l’incidente,  è intervenuta  la squadra investigativa anti – infortunistica della Procura di Siracusa, coordinata dal procuratore capo Ugo Rossi e dal sostituto Andrea Palmieri, per gli opportuni rilievi che daranno seguito alle indagini.

Il Sindaco di Augusta Massimo Carrubba, accorso assieme all’ arciprete Gaetano Incardona sul luogo della tragedia, ha dichiarato (video sotto) sospese le celebrazioni civili dei festeggiamenti in onore del Patrono San Domenico, attualmente in corso ad Augusta.  

   Giuseppe Tringali

 

I CINESI INTERESSATI AL PORTO DI AUGUSTA?

 

cronaca

 

Augusta– La vocazione internazionale del porto di Augusta trova riscontro nel crescente interesse degli operatori asiatici nei confronti dello scalo siciliano. Al Transport Logistic, salone internazionale della logistica in corso a Monaco di Baviera, si è svolto un interessante incontro tra i rappresentanti dell’Autorità portuale di Augusta e i vertici del porto di Shenzhen, quarto scalo al mondo per movimentazione delle merci e porto di riferimento per i principali investitori internazionali. Il presidente di Assoporti, Francesco Nerli ha osservato:  “I porti siciliani rappresentano la cerniera propulsiva per lo sviluppo dei traffici internazionali. I dirigenti del porto cinese di  Shrenzen, quarto porto al Mondo, vedono nello scalo di Augustaun accesso privilegiato all’Europa. “Il Porto di Shenzhen è interessato a operare con i porti italiani” – ha  affermato Dong Yan ‘Zhe, capo dipartimento della Commissione Trasporti del porto di Shenzhen – “penso che in futuro il porto di Augusta potrà lavorare con noi”. Il sistema portuale italiano, dunque, è  sempre più protagonista dei traffici commerciali nel bacino del Mediterraneo. Per Francesco Nerli il potenziale di crescita dei porti del “Belpaese” è ancora elevato, e a   giocare un ruolo- chiave può essere proprio la Sicilia: “I porti italiani sono primi in Europa per numero di passeggeri e secondi nelle merci (statistiche Eurostat). E’ un sistema portuale vivo e importante. Ma possiamo fare molto di più, sia con i porti del Nord Adriatico e Tirreno, nei confronti dei traffici nella middle Europa, sia con i porti siciliani, per quanto riguarda lo sviluppo della rete delle autostrade del mare, dello short shipping, su nuovi traffici per lo sviluppo delle relazioni fra l’Europa e i paesi terzi e il Mediterraneo. I porti siciliani hanno un ruolo di cerniera propulsiva per lo sviluppo di quelle aree”.