INFORTUNIO A PERSONALE MILITARE PRESSO NUCLEO PONTILE NATO DI AUGUSTA

infortuni-lavoro-620x3504.jpgAUGUSTA – Nella tarda mattinata di oggi, 26 aprile, un Sottufficiale della Marina Militare si è accidentalmente ferito ad una mano durante l’attività lavorativa presso il “Nucleo Pontile NATO”, ad Augusta dove lo stesso presta servizio.  Soccorso sul luogo dell’incidente dai propri colleghi e avvisati i familiari, è stato subito trasportato all’Ospedale Civile di Siracusa dove è tuttora ricoverato. Sono in corso accertamenti per verificare le dinamiche dei fatti.

   G.C.

 

Tragico incidente sul lavoro ad Augusta

cronaca, incidente sul lavoroGravissimo incidente sul lavoro avvenuto in mare questa mattina, alle ore 8 circa, nella rada di Augusta. Nell’incidente ha perso la vita Domenico Settipani (nel tondo) di 58 anni, che sarebbe dovuto andare in pensione il 1° luglio di quest’anno, mentre un secondo marittimo, Giuseppe Passanisi di 43 anni, si trova attualmente ricoverato in gravi condizioni al Centro grandi ustionati del presidio ospedaliero “Cannizzaro” di Catania.

Giuseppe Passanisi, cognato del deceduto,  è stato trasportato con un elicottero del 118, dopo un primo soccorso ricevuto presso il civico ospedale Muscatello di Augusta, lo stesso che si vorrebbe chiuso e  per il quale si coglie l’occasione, seppur tragica,  per ricordare che sono attualmente in atto un crescendo di iniziative contro la chiusura del presidio:  la  prossima  è lo sciopero generale indetto dal comitato per giorno 30 maggio c.a..   

Secondo una prima ricostruzione, i due uomini erano a bordo di una bettolina quando,  nel corso delle manovre all’interno della rada, l’imbarcazione avrebbe violentemente urtato un deposito galleggiante, in quel momento sottoposto alle fasi di pulizia degli idrocarburi di scarto. I vapori ancora contenuti nel deposito avrebbero causato una terribile deflagrazione, avvertita fino in terraferma dalla vicina popolazione.

Inutile ogni  tentativo di soccorso da parte delle forze dell’ ordine, della guardia costiera e dei vigili del fuoco recatisi immediatamente sul posto dove,  dopo l’incidente,  è intervenuta  la squadra investigativa anti – infortunistica della Procura di Siracusa, coordinata dal procuratore capo Ugo Rossi e dal sostituto Andrea Palmieri, per gli opportuni rilievi che daranno seguito alle indagini.

Il Sindaco di Augusta Massimo Carrubba, accorso assieme all’ arciprete Gaetano Incardona sul luogo della tragedia, ha dichiarato (video sotto) sospese le celebrazioni civili dei festeggiamenti in onore del Patrono San Domenico, attualmente in corso ad Augusta.  

   Giuseppe Tringali

 

Oasi ESSO

Quando il petrolio vale più della vita umana.

a.jpg.jpgAncora un incidente sul lavoro al petrolchimico di Augusta, dentro la raffineria  “Esso” . Due operai sono rimasti gravemente ustionati  in quella che si diceva essere per eccellenza  una raffineria particolarmente sensibile alla sicurezza, alla protezione e alla prevenzione che, a sentir parlare gli stessi dipendenti, darebbe l’idea di una grande oasi. Ma i dipendenti “Esso”, lo sanno tutti, sono trattati con grande rispetto e stima dall’azienda e ciò, se da un lato può fare piacere, dall’altro ha scatenato qualche polemica sindacale da parte della CGIL di Siracusa perchè  i due malcapitati operai in quella occasione pare non abbiano ricevuto lo stesso trattamento nella fase di soccorso. Difatti, uno solo dei due operai è un dipendente della raffineria; l’altro disgraziato, invece, è un dipendente di una ditta dell’indotto operante dentro la raffineria, la Smai. Allo scoppio di un quadro elettrico, l’ala protettiva dell’azienda si è subito allargata verso  il dipendente “Esso”, soccorrendolo prontamente con un’ambulanza per trasportarlo d’urgenza a Catania nel centro ustionati dell’attrezzato ospedale Cannizzaro; l’altro uomo, invece, ha dovuto attendere un po’ di tempo l’aiuto del 118 per essere trasferito “d’urgenza” presso il meno attrezzato ospedale Muscatello di Augusta.

Non a caso l’attenzione si rivolge verso lo stesso presidio ospedaliero, il “Muscatello”, che si vorrebbe addirittura chiudere e del quale non si hanno ancora certezze in merito, malgrado la  vibrante manifestazione cittadina di protesta. Piuttosto che chiudere l’ospedale di Augusta, mi chiedo, non sarebbe più opportuno attrezzare meglio lo stesso presidio, tra l’altro il più vicino nella zona, a questo genere di soccorsi causati da incidenti sul lavoro sempre più frequenti in un’area “pesantemente” industrializzata e, allo stesso tempo, segnata dagli anni? Quanto può valere la vita umana in queste circostanze?

                                                              Giuseppe Tringali

La famiglia Cardile informa

La famiglia Cardile scrive al blog sugli articoli dedicati al tragico incidente che ha coinvolto il loro caro Rosario, chiedendoci una immediata pubblicazione. Per quanto, partecipando alla  rabbia e al  cordoglio, nel più ampio rispetto del loro dolore ne pubblichiamo testualmente i commenti  perchè da loro richiesto:

< la famiglia cardile precisa di essere a conoscenza di chi ha recuperato il corpo ormai senza vita del caro figlio e fratello e ne siamo immensamente riconoscenti. le cose potevano andare meglio se c’erano i soccorsi immediati di conoscenza i familiari lo avrebbero potuto vedere disteso,feririto su un letto di ospedale anziche’ su una lettiga di un obitorio privo di vita. ringraziamo il prof giorgio casole per l’articolo nei confronti del nostro caro. riguardo alla medaglia d’oro non ci sembra opportuno poichè rosario è stato strappato dal mare senza vita. ringraziamo nuovamente chi si è prodigato per salvare rosario>

Scritto da : la famiglia cardile | 17 gennaio 2009

e ancora:

<mentre collegato su augusta news, leggevo il comunicato del prof. giorgio casole,riguardo la vicenda del nostro caro. in cui si diceva di proporre la medaglia d’oro? ma a chi?? la famiglia cardile precisa di essere a conoscenza di chi a recuperato il corpo ormai senza vita del caro figlio e fratello.e siamo immensamente riconoscenti. le cose potevano andare diversamente se vi erano i tempestivi soccorsi.di conseguenza i familiari lo avrebbero potuto vedere disteso ferito su un letto di ospedale, anziche’ su una lettiga di un obitorio privo di vita. ringraziamo il prof. giorgio casole per l’articolo riguardante il nostro caro.riguardo alla medaglia d’oro non ci sembra opportuna, poiche rosario è stato strappato dal mare senza vita. ringraziamo nuovamente a tutte le altre persone che anno estratto, il corpo ormai senza vita di rosario. vogliamo rispetto per il nostro caro rosario,che riposa in pace. prima di scrivere certe frasi vogliamo la verita’ di come sono andati veramente i fatti. ringraziamo le persone che ci sono state vicino, in questo moento triste. spero tanto che questo mio articolo venga pubblicato al piu’ presto. la famiglia cardile>

Scritto da : famiglia cardile | 18 gennaio 2009

____________________________________________________________________

Il responsabile di questo portale mi ha autorizzato a rispondere brevemente alla famiglia Cardile, dolorosamente colpita dal tragico evento di cui abbiamo dato tempestiva notizia, con l’aggiunta di un  editoriale di chi scrive. Innanzitutto cogliamo l’occasione per esprimere direttamente ed esplicitamente il cordoglio mio e dell’editore del portale alla famiglia Cardile, che, speriamo, sia soddisfatta del fatto che  è stato dato, in apertura di pagina, ampio risalto ai due interventi che, comunque, erano stati già pubblicati nella sezione dei commenti. Il  secondo loro “commento” non è altro, in sostanza, che la ripetizione del primo, che era già di pubblico dominio, immediatamente dopo l’invio. Forse la famiglia Cardile, con la reiterazione, desiderava risalto e risposta. Abbiamo subito “lanciato il risalto. Diamo ora la risposta che contiene una domanda. Come mai  la famiglia Cardile  nelle sue “precisazioni” non nomina mai Angelo Caramagno che, coram populo, risulta essere colui che, per primo e con senso di abnegazione, s’è adoperato per salvare il loro congiunto? C’è un mistero sotto? La famiglia Cardile sa ciò che noi non conosciamo ancora? A chi scrive risulta, attraverso una testimonianza degnissima di fede, che Caramagno in questo momento, nel suo letto, soffre atrocemente per due ordini di motivi: fisico e psicologico. Il motivo fisico deriva dalle costole rotte in séguito al tentativo di salvare, vivo, il compagno-amico cui era affezionato, quello psicologico deriva, ovviamente, dall’improvvisa, fulminea, tragica perdita del compagno che egli non è riuscito a sottrarre, non per imperizia né per scarsa generosità (stando alle attuali risultanze) alle grinfie della morte. Nel mio editoriale,che qui è ancora leggibile, propendevo per la tesi della fatalità , causa della morte del vostro caro congiunto. Ho ascoltato varie testimonianze che m’hanno confortato riguardo a questa tesi, anche se, ovviamente, non bisogna mai stancarsi di predicare d i stare sempre attenti riguardo alla sicurezza nel mondo del lavoro. Dovrebbero essere subito processati e condannati  i responsabili di àmbiti lavorativi non sicuri, che, per risparmiare qualche soldo, mettono a rischio la vita dei loro dipendenti.  Siamo tutti in attesa delle conclusioni degli inquirenti. Nel frattempo, m’ero permesso di segnalare al sindaco di  Augusta il gesto altruistico, che mi risulta non essere il primo, di Angelo Caramagno, che, date le condizioni meteo, comunque ha rischiato e s’è sùbito dato da fare per salvare il compagno. Non ho mai scritto di medaglia d’oro, ma di medaglia al valor civile, come esempio per tanti  giovani, molti dei quali – ne so qualcosa perché insegno –  vivono ancora nella bambagiai e non  conoscono la dura realtà dell’esistenza quotidianao fanno i bulli. La famiglia Cardile può darmi atto anche che allo stesso sindaco avevo proposto di proclamare il lutto cittadino per onorare il vostro Rosario. Non l’ha fatto. Purtroppo.  Vi rinnovo il mio cordoglio.  

       Prof. Giorgio Càsole