RINVIATA L’ ASSEMBLEA “CAUSE ED EFFETTI DEL MANCATO COMPLETAMENTO DEL MUSCATELLO”

Muscatello interno PTAAugusta. “”Per motivi organizzativi”” è stata rinviata a data da destinarsi  l’assemblea pubblica su “Cause ed  effetti del mancato completamento del ‘Muscatello’ che il  “Tribunale per i Diritti de Malato (TDM), aveva previsto  per venerdì  4 novembre, nel  salone delle riunioni nel nuovo padiglione del civico ospedale, alla presenza del presidente della commissione regionale antimafia, Nello Musumeci, relatore il medico-sindacalista Giuseppe Vaccaro, con la possibilità rivolta ai cittadini di partecipare al dibattito,  per evitare che il Muscatello venga ridotto al rango di semplice Presidio Territoriale. La notizia ci è stata data dal presidente del TDM, Domenico Fruciano.

 C.C.

AUGUSTA, A RISCHIO L’ERIGENDO PORTO TURISTICO XIFONIO

LA MAREGGIATA DI FINE OTTOBRE HA PROVOCATO  DANNI GRAVISSIMI

porto turistico danneggiatobisAugusta. E’ a rischio la prosecuzione dei lavori per la costruzione del porto turistico Xifonio? E’ l’interrogativo che si pongono molti osservatori dopo la terribile mareggiata della  notte fra il 28 e il 29 ottobre, che ha provocato il crollo del muro di recinzione in cemento armato. E’ la terza mareggiata nel giro di un anno, a distanza di 15 mesi dall’inizio dei lavori. “I danni sono ingentissimi, per ora  non è possibile calcolarli”, ci dice Alfio Fazio, uno dei soci dell’impresa privata che oltre quindici anni fa chiese in concessione l’area per dotare Augusta di un porticciolo turistico che molti avevano progettato di realizzare, un porto che potrebbe rappresentare uno sbocco occupazionale e anche un’inversione di tendenza  per una città nota per l’inquinamento e non per monumenti unici, come l’ex hangar per dirigibili o zone umide di grande pregio naturalistico come le ex saline. Il porto turistico Xifonio potrebbe essere un approdo comodo per diportisti che possono risiedere per qualche tempo in Augusta, che si trova in posizione intermedia fra Siracusa città d’arte e Catania, città degli affari e del commercio, ai piedi del vulcano maggiore d’Europa. Le difficoltà, soprattutto burocratiche, per l’impresa privata che ha avuto la concessione sono state molteplici in tutti questi anni. Oggi le  pastoie  burocratiche o l’insipienza dei burocrati, non tanto la forza della natura,  stanno mettendo in serio pericolo il progetto, accarezzato da molti augustani, d’avere il sospirato porto turistico. Le onde della terza mareggiata, è vero, sono state molto violente, ma  non tutto il muro di contenimento è crollato. E’ crollata quella parte di muro che non era protetta da8i massi frangiflutti. Non è crollato il muro eretto davanti agli scogli che hanno costituito e costituiscono la naturale barriera di difesa. I massi frangiflutti non sono stati collocati per negligenza della ditta concessionaria, ma per il rispetto della volontà del comitato per l’ambiente che ha impedito la messa in opera dei massi, anche se un rappresentante del genio civile, in seno alla commissione di vigilanza dei lavori, aveva espresso parere favorevole alla collocazione dei massi. Che succederà ora?  ”La situazione è dolorosa”, dice Fazio, contro cui il Fato sembra accanirsi giacché una nave della sua società nel porto commerciale è stata gravemente danneggiata proprio dalle forti ondate dell’altra sera, perché l’imboccatura della diga foranea del porto non è stata adeguatamente rinforzata. Nei social hanno espresso solidarietà a Fazio per il porto turistico molti rappresentanti dell’imprenditoria locale, fra cui Luigi Mastroviti, o personaggi noti quali Raffaele Migneco Omodei, già difensore civico  del Comune e Giambattista Totis, ex assessore e candidato alla sindacatura alle elezioni del 2015.

Cecilia Càsole

REFERENDUM COSTITUZIONALE: SI’ O NO AL CIRCOLO UNIONE, DIBATTITO FRA L’EX MINISTRO SALVO ANDO’ E IL GIUDICE DOMENICO GALLO

riforma dibattito Andò GalloAugusta. Un grande fervore intellettuale ha animato i soci e gli invitati del Circolo Unione di Augusta il pomeriggio del 28 ottobre. Argomento all’ordine del giorno è stata la riforma costituzionale realizzata dal governo Renzi, attraverso un dibattito, moderato da Giovanni Ranno, ingegnere, fra due illustri ospiti: l’ex ministro della difesa del primo governo Amato, Salvatore Andò, propugnatore delle ragioni del Sì al referendum, che  ha scaldato l’atmosfera con un excursus  storico durato 15 minuti, e il magistrato ed ex senatore Domenico Gallo, acceso sostenitore dei motivi per votare NO il prossimo 4 dicembre. L’ex ministro ha voluto evidenziare che è pienamente lecito modificare la Carta costituzionale del proprio Paese quando non è più al passo con i tempi, prendendo come esempio la Francia che ha avuto ben Costituzioni. Gallo ha attaccato la riforma affermando che si tratta di un mero bluff che tende a togliere diritti inalienabili ai cittadini italiani come la sovranità popolare. Il magistrato, con grande oculatezza, ha illustrato l’impossibilità dei cittadini di eleggere i componenti del nuovo Senato, i quali saranno costretti ad abbandonare i propri incarichi di sindaci e consiglieri regionali per viaggiare saltuariamente in direzione di Roma. Inoltre, si è mostrato profondamente sdegnato da quel deficit di democraticità di cui, a suo avviso, è anche complice la nuova legge elettorale Italicum poiché tenderà a definire una maggioranza assoluta di 340 seggi su 630 all’interno della camera dei Deputati del partito vincente al ballottaggio,  qualora non si dovesse superare già al primo turno il 40% dei consensi. Questo meccanismo privilegerebbe la figura dell’uomo solo al comando e il ko definitivo inflitto al potere legislativo da parte del potere esecutivo, il quale lo soppianterebbe. Nel secondo round , ciascuno dei due esponenti ha avuto altri 15 minuti di tempo per fare valere altre sue ragioni. Andò ha sostenuto  che eliminare il bicameralismo paritario condurrebbe a una velocizzazione dell’attuale farraginoso iter legislativo. Non solo, ha anche ribadito l’importanza di prendere come modello esemplare le forme di presidenzialismo di altri potenti Stati come la Russia, gli USA perché ritiene controproducente la rissa tra i vari poteri della nostra nazione. Ha rimarcato  il bisogno di modernizzare i princìpi che regolano il rapporto tra Stato e Regioni, oramai troppo vetusti perché le competenze delle Regioni dal 1948 a oggi sono decisamente mutati.

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Svincolo autostradale di Augusta grave incidente d’auto: “Salvi per miracolo”

Galleria completamente al buio

galleria1-535x300Augusta. – Incidente stradale dai contorni drammatici giovedì 27 ottobre, intorno alle ore 19,30 sull’autostrada Catania – Siracusa. Alla guida di un’autovettura modello Volkswagen Golf, un docente dell’ateneo universitario di Catania, Giuseppe Barone, insieme alla moglie stava percorrendo l’autostrada in direzione Siracusa, entrando in una delle ultime gallerie prima dello svincolo per Augusta. Nell’oscurità della galleria, grave disservizio che sembra non trovare soluzioni, connesso ai furti di rame, i due si sono trovati improvvisamente un’altra autovettura davanti, senza avere margini di manovra per evitarla. “Viaggiavo in una delle gallerie non illuminate, mi sono trovato una Ford scura messa di traverso sulla carreggiata, era sbandata poco prima. Urto violentissimo, la mia Golf si è schiantata due, tre volte sul guardrail, capovolgendosi, ed è completamente distrutta. Io e mia moglie siamo vivi per miracolo divino”, ha raccontato il docente alla testata online Meridionews. Dalle notizie apprese, inoltre, pare che la Ford urtata da Barone avesse sbandato e fosse stata spinta in mezzo alla carreggiata a causa di un sorpasso sbagliato di un’altra automobile. Dopo il violento impatto, i due coniugi sono stati estratti dall’abitacolo del veicolo e trasportati d’urgenza all’ospedale di Lentini con l’ambulanza del “118”, ma per fortuna non gli sarebbero state riscontrate lesioni gravi. Si tratta di gallerie con scarsa visibilità, in cui i rischi per i viaggiatori sono notevoli. Diversi  incidenti si registrano, quotidianamente, in quei tratti di autostrada. Proprio nei giorni scorsi è stata approvata dalla Camera, in attesa del passaggio in Senato, una legge che renderebbe il furto di rame autonoma fattispecie di reato, punendolo con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 1.000 a 5.000. Nel frattempo si attendono interventi urgenti da parte della società che gestisce l’infrastruttura autostradale siciliana, per prevenire simili incidenti.

Cecilia Càsole