AUGUSTA/ INTERESSANTE ESPERIMENTO DI MARCELLO GUAGLIARDO PER AVVICINARE I RAGAZZI ALL’OPERA LIRICA

Un” Barbiere” anche per i più piccini, con Giovanni Di Mare, Marco Zàrbano ,  Noemi Moschetti e Giuseppe La Rosa

concerto a cefalùAUGUSTA – Un progetto ambizioso quello ideato dalla Yap che ha come obiettivo principale avvicinare tutti alla lirica, dai grandi ai piccini. Oltre allo spettacolo, che avrà luogo il 19 gennaio alle 20.00 al Teatro “Cannata” del complesso Città della Notte,  è stato confezionato un recital del Barbiere di Siviglia ad hoc per le scuole. Il I Istituto Comprensivo “Principe di Napoli”, II I. C. “Orso Mario Corbino”, III I. C. “Salvatore Todaro”,   IV I. C. “Domenico Costa” hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa. Saranno quasi 2000 i partecipanti al matinée tra docenti e allievi, motivo per cui ci saranno due repliche nella mattina del 19. Il maestro Giordani afferma: “Ringrazio i dirigenti scolastici per la loro sensibilità. Ho un senso di responsabilità nei confronti delle giovani generazioni : avvicinarli alla lirica, ampliare il loro bagaglio culturale vuole dire porre le basi per un futuro migliore.” L’opera si trasforma in fiaba con una voce narrante che guida i più piccoli in giochi e interazioni con i cantanti che, per una volta, abbandoneranno i rigidi dettami dell’opera per stregare tutti con la magia del belcanto. La regia e costumi saranno sempre affidati a Davide Garattini, Anna Aiello sarà aiuto regista e Paolo Vitale curerà scenografia e luci. Nel doppio ruolo di Figaro/Don Bartolo ci sarà Giovanni Di Mare,  anche Noemi Muschetti vestirà i panni di Rosina e Berta, il Conte D’Almaviva sarà Giuseppe La Rosa e Don Basilio Marco Zarbano. Le voci narranti saranno di  Michela Italia e Anna Aiello. Il Maestro accompagnatore è Milo Longo, mentre la direzione artistica è curata dal Maestro Marcello Giordani.

QUALI SONO “LE CORDE DELL’ANIMA” DI UNA SEDICENNE?

Il romanzo d’esordio di Giorgia Lo Re presentato al pubblico di Augusta

corde 4 terziAUGUSTA. L’età adolescenziale è considerato il periodo più critico della vita umana. Gli adolescenti di oggi vivono nella bambagia. I ragazzi di oggi non sanno che cosa vuol dire fare sacrificio”. Chi non ha mai sentito affermazioni del genere alzi la mano. Non c’è dubbio che gli adolescenti odierni tendono a un’omologazione più definita che non cinquant’anni fa. Pier Paolo Pasolini fu profetico in questo. Ma le reazioni verso il mondo degli adulti, i sentimenti provati verso i coetanei, le crisi di identità che si attraversano in questo delicato periodo dell’esistenza  quasi certamente hanno avuto e avranno caratteristiche simili.  Il sentimento di attrazione verso qualcuno,  che ci fa provare palpitazioni, ansie, ma anche  esaltazioni o delusioni, è quello che può essere considerato eterno. Può essere descritto in vari modi. In questi ultimi anni ci sono stati autori, come Federico Moccia (diventato persino regista), che hanno fatto una vera fortuna con i loro libri  sugli amori adolescenziali: “Tre metri sopra il cielo” può essere considerato il capostipite di questo filone. Altri autori si sono affermati in quest’area. Pensiamo a Alessandro D’Avenia e a Federica Bosco. Li citiamo anche perché sono i modelli di riferimento d’un’adolescente augustana, ancora studentessa al liceo linguistico,   che, da lettrice accanita dei libri di questi autori, è diventata, nel giro di  un anno, ella stessa un’autrice. Alla tenerissima età di quindici anni ha scritto un romanzo di oltre 180 pagine, “Le corde dell’anima” – fatto già assolutamente sorprendente -, ben costruito , con un linguaggio scorrevole, senza cadute di stile, con un intreccio coinvolgente, ma è riuscita anche a vederlo stampato, nero su bianco (altro che e-book) dall’editore Boemi di Catania, che l’ha presentato ufficialmente  nella storica libreria Prampolini del capoluogo etneo, davanti a un pubblico coinvolto e interessato. Più coinvolto e più interessato, per via del fatto che era costituito per buona parte dai coetanei dell’autrice, il pubblico augustano che ha assistito, nella sala dell’associazione Quattro terzi, alla presentazione del libro a cura del prof. Giorgio Càsole, nostro storico collaboratore. Càsole ha esordito leggendo in gran silenzio,  senza preamboli, la pagina iniziale del libro, che già rivela maturità di pensiero e di stile da romanzo davvero sorprendenti  in una sedicenne;  poi ha messo in luce i rapporti con l filone letterario ricordato sopra, ha parlato di “tensione narrativa” che non viene mai meno, ha sottolineato il “finale aperto” del libro,  in cui non mancano i colpi di scena, con metafore e immagini da ricordare, come, per esempio, quando dice: “E senza di lui ero come la forchetta per il brodo. Inutile e insensata.” C’è stato  chi, a sedici anni, aveva già scritto un romanzo: il francese George Simenon, il famoso autore del  ciclo basato sul popolare commissario Maigret. Un George Simenon in gonnella ad Augusta? E’ presto per dirlo. Certo è che, come ha ricordato il prof. Càsole, Giorgia Lo Re è la quinta donna di Augusta che si fa conoscere per la pubblicazione di un romanzo. Le altre sono: Lia Fendes, con “vecchio balcone”, il primo  ambientato,  ad Augusta,  (2002), Anna Maria De Martino, con “Aileen” (2006), Barbara Spucches, con “Nanciscor” (2012-2013), Giulia Gulino, con “Alice e il principe giallo”. E gli uomini?  Diamo loro  tempo.

Lina Solarino – Nella foto di Mariangela Scuderi, Giorgia Lo Re a fianco del prof. Càsole