AUGUSTA, “La Luna nell’aula Vallet del liceo

Luna conferenza

AUGUSTA Gli alunni del Liceo Mégara hanno avuto l’opportunità di assistere alla conferenza scientifica sul tema “La Luna” condotta da . Giovanni Catanzaro, ricercatore astronomo INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica, ente di ricerca che opera nell’ambito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e che rappresenta uno dei primi cinque istituti al mondo nel campo dell’astronomia e dell’astrofisica. L’incontro, svolto nell’aula Vallet, è stato organizzato da. Alessandro Grimaldi, docente di Scienze, coadiuvato dalla  Anna Lucia Daniele, docente di matematica e fisica, funzione strumentale dell’ampliamento dell’offerta formativa, con l’obiettivo di affiancare alla normale attività didattica e divulgativa dell’istituto quella di informazione sulla scienza astronomica per continuare l’affascinante viaggio alla scoperta dell’universo iniziato lo scorso anno. Dopo il saluto e le presentazioni di rito della dirigente scolastica, Maria Concetta Castorina, il prof. Grimaldi ha aperto il seminario con la lettura di un brano del prof. Oriano Spazzoli, fisico, tratto da  Antichi viaggi nel cosmo (Il cielo e gli Dei), citando la poesia “Alla Luna“ di Giacomo Leopardi, scelta audace a voler sottolineare come questo satellite, del quale abbiamo ancora relativamente poche informazioni, ha da sempre affascinato l’immaginario dell’uomo ed è stato fonte di ispirazione artistica di poeti di ogni età.

L’uomo rivolge spesso lo sguardo alla luna, a lei rivolge i suoi sospiri e affida i suoi sogni in una sorta di attrazione che deriva dal mistero che la caratterizza, forse perché ne possiamo vedere solo una faccia, forse perché, priva di atmosfera e quindi di vita, se ne sta “sola” nel cielo a osservare gli umani affanni. Dopo questo significativo abbinamento  tra arte e scienza,  il dott. Catanzaro, astronomo nell’Osservatorio Astrofisico di Catania, ha aperto  la sua trattazione scientifica  sul tema “ La Luna: formazione, caratteristiche e moti del satellite della Terra” con un brev,  ma significativo excursus storico sullo studio della Luna nei secoli. La scienza, che in fondo è arte “perfetta”, non si è sottratta al fascino della Luna sin dai tempi antichi, anche se il primo scienziato a dare impulso agli studi lunari è stato Galileo Galilei grazie all’utilizzo del suo cannocchiale astronomico. Nel suo trattato Sidereus Nuncius, si legge: “La superficie della Luna non è levigata, uniforme ed esattamente sferica, come gran numero di filosofi credette di essa e degli altri corpi celesti, ma ineguale, scabra e con molte cavità e sporgenze, non diversamente dalla faccia della Terra, variata da catene di monti e profonde valli.” La prima mappa lunare risale al 1651. Con l’ausilio della documentazione fotografica e scientifica realizzata attraverso studi e osservazioni dirette,. Catanzaro ha approfondito l’argomento partendo dalla spiegazione sulla composizione della Luna, ¼ più piccola della terra dalla quale è separata da una distanza relativamente breve, costretta nella sua posizione dai moti di rotazione su se stessa ed intorno alla terra. Per quanto riguarda le caratteristiche morfologiche, la Luna è caratterizzata dalla presenza di tre elementi, ovvero i mari che occupano il 16% della superfice, i crateri, derivati da impatti di meteoriti o di natura vulcanica che costituiscono la maggior parte della luna e le catene montuose tra le quali la più famosa è quella degli “Appennini”. Il dott. Catanzaro ha poi spiegato il meccanismo che dà vita alle fasi lunari durante ogni “lunazione”, ha quindi approfondito la spiegazione scientifica sui moti lunari e le sue influenze sulla Terra e, infine, ha discusso le teorie sulla genesi del nostro satellite, tra le quali la più accreditata risulterebbe la teoria dell’impatto, elaborata da Hartmann e Davis , secondo la quale la Luna sarebbe il risultato della fusione di un insieme di planetesimi e detriti formatisi a seguito dell’impatto del nostro pianeta con un corpo delle dimensioni di Marte. Come nella teoria dell’accrescimento, questi materiali si sarebbero uniti dando origine a un grande corpo orbitante intorno alla Terra.  A favore di questa teoria  entrano in gioco molti fattori, tra i quali: la conformazione fisica del satellite, la sua composizione chimica più povera di  minerali e soprattutto di ferro, e il fatto che, visti dallo spazio, la Luna e la Terra appaiono come un pianeta doppio viste le loro dimensioni comparabili. Il racconto di missioni e programmi spaziali legati allo studio della Luna ha concluso l’incontro. Catanzaro ha risposto alle numerose domande degli studenti in un dibattito/dialogo  che ha testimoniato l’interesse e la partecipazione attiva suscitata dalle presentazione, accademica nel contenuto ma informale e coinvolgente nell’approccio. Al di là di quanto appreso ciò che colpisce è la rilevanza dell’Astronomia e dell’Astrofisica in termini di ricerca  in quello che potrebbe essere il nostro futuro, con alcune possibili risposte alle tante domande che la scienza si pone e che potrebbero migliorare la qualità della vita sul nostro pianeta.

Alessandro Barbera

AUGUSTA, “La Luna nell’aula Vallet del liceoultima modifica: 2014-02-04T11:33:37+01:00da leodar1
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