AUGURI A DILETTA CASOLE, NOSTRA COLLABORATRICE

casoleAUGUSTA. Il 28 dicembre 2013 è stata una giornata dall’ insolito clima, un clima quasi  primaverile, riscaldata da un sole senza ombre, tanto che dal golfo di Augusta,  tranquille le acque, si poteva scorgere distintamente la mole innevata dell’Etna. Il 28 dicembre la nostra collaboratrice Diletta Càsole, laureata in filosofia, giornalista-pubblicista,  si è unita in matrimonio con Fabrizio Siracusano, avvocato specializzato in diritto societario,  nella  chiesa di San Placido a Catania. Gli sposi hanno ricevuto gli ospiti nei locali del palazzo Biscari, a pochi passi dalla chiesa, nel cuore del centro storico della città etnea. Gli auguri più calorosi a Diletta e Fabrizio e al padre della sposa, Giorgio, nostro insostituibile collaboratore.

    AugustaNews

AUGUSTA COME LAMPEDUSA? UN’AUTENTICA FOLLIA!

puccio-forestiereAUGUSTA – Ad Augusta non basta avere il triste primato di città più inquinata, indebitata e indagata della Sicilia, con migliaia di disoccupati, l’ospedale dimezzato, il tribunale chiuso, il consiglio comunale sciolto per mafia, fogne a cielo aperto, strade dissestate e impianti sportivi smantellati. Sembra, infatti, che si vogliano aprire addirittura tre centri di raccolta per immigrati (uno in pieno centro storico, nell’ex convento delle  suore  orsoline, uno nella popolosa zona dell’Acquasanta e un terzo alla “Sicilfuel”) per un totale di circa trecento posti, sulla carta, prevedibilmente moltiplicabili durante le continue emergenze. Le probabili conseguenze sul piano dell’ordine pubblico, della sicurezza dei cittadini e del rischio igienico-sanitario sono facilmente immaginabili alla stregua di quanto si sta drammaticamente verificando a Lampedusa, a Mineo e in altri disgraziati centri. Chiediamo pertanto ai ministri dell’Interno e della Difesa, al prefetto e alla deputazione nazionale e regionale di confermare o smentire tale ipotesi, assumendosi ognuno le proprie responsabilità rispetto all’eventuale prospettiva di un colpo definitivo e mortale alla nostra già martoriata città. Sappiano fin d’ora, certi irresponsabili buonisti e i cinici speculatori del “business del caro immigrato”, che ci opporremo, con tutti i mezzi legali e politici consentiti, alla trasformazione della nostra città in un grande accampamento di sbandati e disperati. Gli immigrati clandestini vanno assistiti e riportati immediatamente nei porti di provenienza, aiutando i loro paesi d’origine con apposite missioni internazionali.

La nostra Marina Militare non può diventare il servizio-traghetti del terzo mondo!

Attendiamo risposte chiare e impegni precisi.

     Avv. Puccio Forestiere

AUGUSTA/IL COMANDANTE DI MARISICILIA SUI MARO’ ITALIANI IN INDIA: “ABBIAMO PECCATO DI INGENUITA’”

 Esclusivo, Giorgio Càsole intervista l’amm. Roberto Camerini

okAUGUSTA. Anche il comandante di Marisicilia,il contrammiraglio Roberto Camerini, ha  incontrato i giornalisti per gli auguri di fine e inizio anno e per mettere in evidenza le difficoltà della Marina Militare Italiana in questo periodo di drammatica crisi economica. La scure dei tagli si abbatterà anche sulla forza armata che, da qui a dieci anni, dovrà ridurre il trenta per cento di personale e dovrà ridimensionare molte basi, fra cui quella di Augusta, sede di Marisicilia. La ristrutturazione di Marisicilia  era prevista a partire dal 1° gennaio 2014, ma la data è stata spostata al giugno dello stesso anno. Dovrebbe anche cambiare la denominazione: da Marisicilia a Maricomlog. Anche la flotta subirà drastici tagli, pur essendo già la nostra nazione al quinto posto  nel confronto con le principali flotte europee, dietro a Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e davanti solo a Turchia e a Grecia. La nostra flotta attuale comprende sessanta unità fra cacciatorpediniere, fregate, corvette, cacciamine, pattugliatori, sommergibili e altre unità, compresa una portaerei.  Molte di queste navi hanno trent’anni  di vita, che – ha sottolineato Camerini  – rappresentano un’enormità per navi che devono essere sempre efficienti. Camerini è poi passato a snocciolare una serie di dati riguardanti l’operazione “Mare nostrum”, varata dal governo Letta per evitare che si dovesse assistere ancora alla spaventosa tragedia delle centinaia di corpi galleggiare davanti alle coste di Lampedusa: dal 16 ottobre al 2° dicembre 2012 sono state impiegate sei navi, 750 persone fra equipaggi della M.M. medici della Fondazione RAVA e poliziotti e mediatori culturali  dipendenti dal Ministero degli  Interni, “11.500 i migranti/naufraghi assistiti da tutti gli assetti in mare, 454 il numero dei minori effettivamente recuperati”. I luoghi degli sbarchi, oltre a Lampedusa: Porto Empedocle, Pozzallo, Reggio Calabria, Siracusa, Catania e, ovviamente, Augusta.

–    Per la prima volta, questo gravissimo fenomeno delle ondate migratorie ha toccato Augusta. Avete avuto difficoltà?

“Devo riconoscere che  in questa fase emergenziale la prefettura di Siracusa ha funzionato benissimo, predisponendo un apparato di forze istituzionali per l’accoglienza a terra. Augusta ha risposto in modo  efficace e tempestivo.”

–    Una domanda che potrebbe apparire fuor di luogo, ma non fuori tempo. Qual è il suo giudizio sulla vicenda dei nostri marò attualmente ancora in India?

–   “Abbiamo peccato di ingenuità su tutta la linea. Certamente non abbiamo fatto una bella figura come Paese Italia.”

    Giorgio Càsole