AUGUSTA/IL COMANDANTE DI MARISICILIA SUI MARO’ ITALIANI IN INDIA: “ABBIAMO PECCATO DI INGENUITA’”

 Esclusivo, Giorgio Càsole intervista l’amm. Roberto Camerini

okAUGUSTA. Anche il comandante di Marisicilia,il contrammiraglio Roberto Camerini, ha  incontrato i giornalisti per gli auguri di fine e inizio anno e per mettere in evidenza le difficoltà della Marina Militare Italiana in questo periodo di drammatica crisi economica. La scure dei tagli si abbatterà anche sulla forza armata che, da qui a dieci anni, dovrà ridurre il trenta per cento di personale e dovrà ridimensionare molte basi, fra cui quella di Augusta, sede di Marisicilia. La ristrutturazione di Marisicilia  era prevista a partire dal 1° gennaio 2014, ma la data è stata spostata al giugno dello stesso anno. Dovrebbe anche cambiare la denominazione: da Marisicilia a Maricomlog. Anche la flotta subirà drastici tagli, pur essendo già la nostra nazione al quinto posto  nel confronto con le principali flotte europee, dietro a Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e davanti solo a Turchia e a Grecia. La nostra flotta attuale comprende sessanta unità fra cacciatorpediniere, fregate, corvette, cacciamine, pattugliatori, sommergibili e altre unità, compresa una portaerei.  Molte di queste navi hanno trent’anni  di vita, che – ha sottolineato Camerini  – rappresentano un’enormità per navi che devono essere sempre efficienti. Camerini è poi passato a snocciolare una serie di dati riguardanti l’operazione “Mare nostrum”, varata dal governo Letta per evitare che si dovesse assistere ancora alla spaventosa tragedia delle centinaia di corpi galleggiare davanti alle coste di Lampedusa: dal 16 ottobre al 2° dicembre 2012 sono state impiegate sei navi, 750 persone fra equipaggi della M.M. medici della Fondazione RAVA e poliziotti e mediatori culturali  dipendenti dal Ministero degli  Interni, “11.500 i migranti/naufraghi assistiti da tutti gli assetti in mare, 454 il numero dei minori effettivamente recuperati”. I luoghi degli sbarchi, oltre a Lampedusa: Porto Empedocle, Pozzallo, Reggio Calabria, Siracusa, Catania e, ovviamente, Augusta.

–    Per la prima volta, questo gravissimo fenomeno delle ondate migratorie ha toccato Augusta. Avete avuto difficoltà?

“Devo riconoscere che  in questa fase emergenziale la prefettura di Siracusa ha funzionato benissimo, predisponendo un apparato di forze istituzionali per l’accoglienza a terra. Augusta ha risposto in modo  efficace e tempestivo.”

–    Una domanda che potrebbe apparire fuor di luogo, ma non fuori tempo. Qual è il suo giudizio sulla vicenda dei nostri marò attualmente ancora in India?

–   “Abbiamo peccato di ingenuità su tutta la linea. Certamente non abbiamo fatto una bella figura come Paese Italia.”

    Giorgio Càsole