NUOVO FEMMINICIDIO: MARIA GRAZIA GIUMMO DI AUGUSTA.


Mary Giummo.jpgAUGUSTA
. Vittima della violenza del compagno, una trentottenne di Augusta Maria Grazia Giummo, trasferita da alcuni anni nella frazione di Beguda in provincia di Cuneo. La donna, due figli, è stata uccisa dopo essere stata colpita più volte con una bottiglia dal suo compagno Umberto Pantini, di tre anni più giovane che, al culmine di una lite aggravata dall’abuso di alcol, l’ha colpita più volte. L’uomo, con problemi con l’alcol, è stato tratto in arresto dai Carabinieri. L’uomo ha dichiarato che la donna si era procurate le vistose ferite “cadendo dal letto”. Tra i due da tempo avvenivano frequenti scontri, spesso dovuti all’abuso di alcool. All’uomo era stata ritirata più di una volta la patente proprio perché sorpreso al volante ubriaco. Alle spalle ha anche una denuncia per aggressione a pubblico ufficiale; sarà disposta l’autopsia proprio per accertarne le cause. Dolore e rabbia ad Augusta, dove la notizia ha fatto il giro del paese. Mary, conosciuta  così,  lascia due figli avuti da una precedente relazione con uomo sempre augustano. Il figlio Giuseppe, di 15 anni, nel proprio profilo Facebook ha scritto :” Nessuno può capire quanto sia brutto sentirlo alla tv.  Mi mancherai tanto Mamma, scusa se a volte non ti ho dato ascolto, o non sono venuto a trovarti come volevi. Spero che tu sia in un posto migliore adesso e per sempre.” Si attende dunque l’esito dell’autopsia, obbligatoria nei casi di morte violenta. La famiglia della donna ha già predisposto il tutto per il trasferimento del cadavere ad Augusta.

C. C.

LA NAVE MILITARE FOSCARI IN SOCCORSO DI 233 MIGRANTI NEL CANALE DI SICILIA

_foscari.jpg

Nella prima mattinata di martedì 20 agosto il pattugliatore  Comandante Foscari della Marina Militare in navigazione nel canale di Sicilia, ha avvistato un’imbarcazione di legno a sud dell’Isola di Lampedusa con a bordo 233 migranti tra cui donne e bambini.  Accertate le precarie condizioni di galleggiabilità del natante, i naufraghi, ai quali sono stati somministrati generi di conforto e assistenza medica, sono stati imbarcati a bordo del pattugliatore della Marina Militare e sulle motovedette della Capitaneria di Porto intervenute in concorso alle operazioni di trasbordo.

I mezzi della Marina Militare hanno poi ripreso la navigazione verso le coste italiane.