CI SONO PERSONE CHE SOFFRONO D’ANSIA NEL LEGGERE NOTIZIE ALLARMANTI SULL’IMMINENTE MALTEMPO

VIA DELLE SALINE allagataAUGUSTA – “Sono diventati tutti meteorologi in Facebook? “ E’ la domanda che una nostra lettrice ha posto in via privata a chi scrive, domanda ovviamente retorica, cui seguiva la seguente sconsolata considerazione: “Non sanno queste persone che c’è gente che soffre d’ansia e di panico, soprattutto sapendo d’avere i propri cari al lavoro? ”La lettrice, sostanzialmente, mio tramite, si rivolge pubblicamente a tutti coloro che stanno pubblicando notizie troppo ansiogene sull’allerta meteo, già diffusa la settimana scorsa, per mettere sull’avviso la popolazione della Sicilia riguardo al maltempo che si dovrebbe abbattere sul nostro territorio per due o tre giorni, a partire da domani, mercoledì 9 settembre. “Solo il Padre Eterno sa veramente cosa può succedere”, conclude la nostra lettrice. Conclusione nostra: mettete in guardia, ma evitate espressioni ansiogene, che possono cioè provocare ansia o, peggio, attacchi di panico. Informare è bene, provocare terrorismo psicologico no.

G. C.

Dieci anni di “Magie Barocche”

Dal 2015 il cartellone diventa annuale e allarga il proprio raggio di azione fino ad abbracciare 12 Comuni UNESCO del Val di Noto e del Monte Etna. In programma 18 concerti dal 6 settembre al 5 novembre

logo ass new hrCATANIA – “Annus mirabilis” – e soprattutto anno di svolta – si annuncia il 2015 per il pluripremiato Festival Internazionale del Val di Noto “Magie Barocche”, fondato e guidato con crescente prestigio dal musicologo Antonio Marcellino, nella doppia qualità di presidente e direttore artistico. Giunto alla quinta edizione, il festival festeggia infatti il primo decennale di attività. Dieci anni di fecondo e intenso impegno, a partire dal 2005, con alle spalle più di cento concerti, oltre a masterclass, seminari, premiate incisioni discografiche, convegni e altre manifestazioni collaterali, l’ultima delle quali costituita dal progetto speciale I confini del Barocco nel 2014. A coronamento del decennale, si aggiungono i diciotto appuntamenti dell’odierna edizione, che si estenderà per ben due mesi, dal 6 settembre al 5 novembre, puntellata da autorevoli punti di forza. Il programma è stato presentato venerdì 4 settembre all’Hotel Principe di Catania. Insieme ad Antonio Marcellino, sono intervenuti Mons. Gaetano Zito, rettore della Chiesa di San Nicola l’Arena, Paolo Patané, direttore esecutivo del CUneS, Jean-Michael Forest in rappresentanza dell’ensemble Concerto Köln, il pianista Antonio Piricone, specialista di tastiere antiche.  Anno di svolta, si diceva. Grazie al riconoscimento del MIBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e all’inserimento nel Fondo Unico per lo Spettacolo, Magie Barocche ha da oggi infatti l’onore e l’onere di poter contare su una progettualità triennale e, come si è anticipato, sulla costante cadenza annuale della rassegna. Un altro notevole supporto è rappresentato dal patrocinio del CUneS, Coordinamento Comuni Unesco Sicilia, che ha dato luogo all’opportunità di accrescere da nove a dodici i pittoreschi e suggestivi scenari nei quali si svolgono i concerti di Magie Barocche.

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La scritta è su un cartello “Se vedete una cacca di cane è perché è passato un cane con un padrone di merda”

cani randagi di Enza L.AUGUSTA. In una traversa del viale  G. Rossini, noto ormai come il “lungofogna” di Augusta,  è stato affisso certamente da un  residente della zona,   un foglio con il seguente messaggio: “ Se vedete una cacca di cane è perché è passato un cane con un padrone di merda”. Il linguaggio utilizzato non sarà  dei più consoni, tuttavia è difficile biasimare chi, evidentemente ormai scocciato dai frequenti incontri “porta fortuna” ,si è arrangiato con carta e nastro adesivo. Probabilmente,  spera di scuotere la sensibilità di colui che,  bighellando col proprio cane, non provvede a portar con sé sacchetto e paletta. Forse costui crede che il proprio gioiello a quattro zampe sia in grado, quando l’impulso chiama,  di discernere fra zona “ sì escrementi” e zona “ no escrementi”?  E’ interessante, a questo proposito, citare l’ordinanza ministeriale del 3 marzo 2009 “Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione”,  all’interno della quale è possibile individuare l’articolo che stabilisce regole generale per il corretto svolgimento delle passeggiate con il proprio animale domestico.  L’ Art. 2 c. 4, della summenzionata ordinanza, stabilisce che “E’ fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con se’ strumenti idonei alla raccolta delle stesse”. Nell’art. 6 viene, altresì, indicato che  “ Le violazioni delle disposizioni della presente ordinanza sono sanzionate dalle competenti Autorita’ secondo le disposizioni in vigore” . Gli strumenti per la tutela di coloro che subiscono l’altrui noncuranza nella gestione dei propri animali esistono. Mettendo da parte carta e inchiostro il cui unico destino sarà quello di sbiadire all’acqua e al vento, forse sarebbe più efficace rivolgersi al proprio comune facendo presente il problema. Le autorità competenti, in relazione al regolamento adottato, potranno stabilire le relative sanzioni determinando l’ammontare della multa in caso di violazione dell’obbligo di eliminare le feci dal punto sporcato.  Il comune di Bari, proprio  lo scorso marzo, ha imposto una multa pari a 300 euro per chi non pulisce i marciapiedi dagli escrementi dei cani.  Una bella cifra, ma si sa, per smuovere le coscienze,  l’intervento deve essere d’urto.

Cecilia Càsole

Le conseguenze “migratorie” de La Buona Scuola di Renzi

downloadIn questi giorni l’Italia non fa altro che respirare un clima torrido, clima reso ancora più pesante dall’ingente esodo degli insegnanti  provocato dalla cosiddetta e La Buona Scuola di casa Renzi. Sono 7 mila i docenti costretti a spostarsi dalla propria Regione di appartenenza abbandonando nella maggior parte dei casi la propria famiglia. Accortamente il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca compara questo dato con le 37692 assunzioni complessive che ha prodotto questa riforma finora, affermando con un alibi davvero originale, che quei 7 mila docenti costretti a emigrare costituiscono semplicemente una percentuale fisiologica. Successivamente fa il paragone con i 7700 spostamenti forzati risalenti all’anno scorso per andare ad arginare il fenomeno della “supplentite” in varie zone di Italia. Questo rappresenta la fase B de La Buona Scuola. Le 29 mila assunzioni realizzate nella fase precedente(fase A) sono state attivate mediante le vetuste procedure delle graduatorie provinciali. Chi si è spostato da una città all’altra lo aveva ampiamente  messo in conto, poiché si era iscritto in una lista provinciale diversa dalla propria. Ma torniamo alla fase B delle assunzioni. Quei famosi 7 mila docenti devono essere raffrontati con le 9 mila proposte di assunzione inviate dal MIUR ad altrettanti insegnanti. Il ragguaglio tra 7 mila e 9 mila è elevatissimo e dobbiamo tenere conto che i rimanenti 2000 sono stati indotti a spostarsi di città in città seppur nella medesima Regione. Purtroppo,  queste cifre contengono  retroscena pieni di foschi,  perché le assunzioni  totali prodotte fino a questo momento da La Buona Scuola sono molto distanti dalle 47 mila annunciate fino a questa fase. All’incirca non sono state conferite 9 mila cattedre. che saranno attribuite nuovamente alle supplenze. Poco tempo fa ci avevano detto che la malattia che vessa la scuola italiana, cioè, appunto, la “supplentite”  sarebbe stata debellata immantinentemente. Sommando alle assunzioni già attuate le 55 mila previste nella fase C , quella che concerne il rinvigorimento dell’offerta formativa, si giunge a un totale di 92692 ingaggi ben lontani dalle 148 mila assunzioni sbandierate da Renzi,  ma pure dalle 102 mila previste dalla legge. Esistono anche dei numeri “deleteri” che indicano il mantenimento in vita delle Graduatorie a Esaurimento (GAE) per circa 50 mila precari c non ancora eliminati. Dalla sponda del Governo , si osserva il lato positivo. Il ministro Stefania Giannini confida nel prossimo concorso che sarà bandito a dicembre(ma doveva essere bandito a ottobre) per avere finalmente tutto il personale necessario. Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Madia,  rivela alla stampa che “ finalmente è stata sanata la ferita dei precari”. In effetti è una questione davvero che si protrae da anni. ll ministro Giannini ha fornito altri dati notevoli delle nuove assunzioni. L’87% dei 37692 assunti sono donne. Il 48,6% ha un’età inferiore ai quarant’ anni, ma più della metà si posiziona nella fascia di età superiore : il 38,6% tra i 40 e i 50 anni e il 12,7% sopra i 50 anni.

 Sebastiano Gianino

AUGUSTA, RANDAGISMO E SERVIZIO VETERINARIO PUBBLICO

enzalicciardello con i suoi caniAugusta – In quella che viene definita “ cittadella degli studi” per via della concentrazione dei licei siti nella zona, molti studenti e residenti si sono lamentati della eccessiva presenza di cani privi di controllo, che ciondolano qua e là, senza meta e senza timore.  Il fenomeno del randagismo comporta una serie di rischi: ai problemi di sicurezza, legati al fatto che si tratta di animali non curati ( malattie come la rabbia provoca  istinti particolarmente aggressivi sugli animali ),  si aggiungono quelli  relativi all’igiene pubblica. Basti considerare che gli animali abbandonati a se stessi oltre a vivere in ambienti laidi e malsani,  si nutrono di cibo avariato, recuperato per lo più dai sacchetti di spazzatura.  Ad Augusta, nel 2010, sono stati i cittadini a mobilitarsi costituendo l’Associazione   “ La casa del randagio”. Organizzazione no profit che funge da centro di prima accoglienza per i cani randagi, quelli hanno perduto il padrone, e quelli che sono stati abbandonati. Difatti, vengono sin da subito, sottoposti alle misure di profilassi routinarie. All’interno della struttura, sita in via Spinelli 39, sono stati realizzati dei box per i cani adulti e delle cucce per il cani di pochi mesi, e una sala per la tolettatura. Iniziativa lodevole di coloro che hanno realizzato questo servizio gratuito per la cittadinanza. La casa del randagio  ha aiutato e continua ad aiutare non solo molti animali, ma anche molti padroni, che grazie a essa, hanno potuto recuperare il proprio cucciolo perduto.  Al fine di ridurre i danni connessi al problema degli animali randagi, ogni Paese adotta misure di prevenzione attraverso la formulazione di normative atte a determinare il ruolo degli enti locali nella lotta al fenomeno in esame. Ricordiamo che il ruolo fondamentale nella lotta al randagismo, lo rivestono i comuni. Obbligati al rispetto delle regole in “ materia di affezione e prevenzione al randagismo”: materia contenuta nella legge quadro del 1991 secondo cui “ Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna atti di crudeltà  contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente ”, la quale stabilisce inoltre che i comuni devono provvedere  al risanamento dei canili esistenti all’interno del territori e alla costruzione di rifugi per i cani . I comuni, hanno altresì la possibilità di  gestire canili  direttamente o attraverso convenzioni con gli animalisti o con altri  soggetti privati, e la possibilità, se non il dovere, di istituire un servizio veterinario pubblico.

Cecilia Càsole

LE FALLE DELL’AMMINISTRAZIONE CROCETTA

crocettaNegli ultimi mesi il governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta si trova al centro dei riflettori dei media. Recentemente è stato ospite  del programma televisivo “In Onda”, trasmesso sull’emittente televisivo La7 e condotto da  David Parenzo e Tommaso Labate. Si è avuto modo di discutere dei vari problemi che attanagliano la Sicilia come la copiosa presenza di forestali in Sicilia, ben 24000 circa , un numero esorbitante- sprattutto a paragone della Lonbardia, che ne conta 6 mila. Crocetta, nella trasmissione, si è dimostrato un fiume in piena e,incalzato dalle domande dei giornalisti,  si è limitato a smentire quello che l’opinione pubblica sapeva. In questo periodo è braccato da tutte le parti. Ad aggravare la sua posizione contribuisce pure la conversazione telefonica con il suo medico personale Matteo Tutino che augura all’ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino di fare la stessa fine del padre. In seguito Tutino, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica e Maxillo Facciale dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa, falso, peculato e abuso di ufficio. Comunque, ancora il processo che vede Tutino imputato è in corso.  La maggioranza del PD e il centrodestra dell’ARS hanno chiesto subito le dimissioni del governatore. Ma Crocetta non è caduto in un abisso solo per questa ragione ma per altri interventi da lui messi in atto. In meno di due anni e mezzo in Sicilia si sono susseguiti 38 assessori. E’ emerso pure il caso della nomina di Giovanni Pistorio, stampella di Raffaele Lombardo e in quel periodo protagonista di un ‘assunzione di massa quando svolgeva l’incarico di Assessore alla Sanità; adesso ben 3 mila dipendenti  gravano sulla Regione. Il 3 luglio 2015 la Corte dei Conti ha calcolato che al 31 dicembre del 2014 il deficit della Regione era di 5,5 miliardi e invece nel 2015 si stima che il debito si innalzerà fino a raggiungere una cifra pari a 7,9 miliardi di euro. Se si persegue questa strada si rischia di incappare nel cosiddetto default. Infatti, la Corte dei Conti di Palermo ha chiesto che la Regione Sicilia sia sottoposta a controlli austeri da parte del governo centrale. E’ fuorviante parlare pure di revisione della spesa pubblica poiché proprio la spesa,  secondo le stime della Corte dei Conti, nel 2013, il totale delle cifre impegnato è stato di 18,5 miliardi di euro, nel 2014 si è innalzato fino a toccare i 19,9 miliardi. Un altro problema nocivo per la Regione è il sovraffollamento di dipendenti(17325) e dirigenti(1737)che costano quasi 1 miliardo di euro l’anno. Per non parlare del tema della sanità in cui gli addetti sono la modica cifra di 48530. A opprimere la Regione c’è pure il problema delle Province che ancora sopravvivono. Sono amministrate da commissari nominati da Crocetta , i quali a loro volta scelgono la classe dirigenziale delle società partecipate dell’isola. A ricoprire questo incarico oneroso vi è pure Antonio Ingroia che esercita la sua funzione a Trapani.L’ex pm percepisce emolumenti che si attestano sui 200 mila euro annui. A dare il colpo di grazia all’isola contribuisce anche il fatto che Crocetta aveva promesso di liquidare la maggior parte delle aziende partecipate dalla Regione , affidate in seguito alla gestione di commissari, tra i quali ex magistrati come Antonio Fiumefreddo ( Riscossione Sicilia). I giudici contabili di Palermo stigmatizzano “l’inadeguatezza dei controlli effettuati da parte della Regione nei confronti delle partecipate”.

Sebastiano Gianino

AUGUSTA, MUSCATELLO, LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DENUNCIANO CARENZE

fiaccolata 17 ottobre pro MuscatelloAUGUSTA. Da oltre tre anni si attende che vengano attivati i posti letto di degenza ordinaria di Oncologia e di Neurologia già previsti nel decreto assessoriali n. 1.377 del 25/05/2010 e confermati anche nella recente rimodulazione. L’attivazione di tali posti letto doveva avvenire, secondo quanto assicurato dalla Direzione Aziendale e dall’Assessorato Regionale della Salute, a fine febbraio 2012, contestualmente alla soppressione del “punto nascita”. A distanza di 37 mesi nessuno dei suddetti posti letto di degenza ordinaria è stato invece ancora attivato. In Oncologia è presente un solo medico e solamente per pochi giorni la settimana, nonostante la dotazione organica dell’Unità operativa sia di 2 medici. Alla Neurologia sono stati assegnati locali adeguati ed è già stato assunto da alcuni anni il personale medico. Tuttavia i 12 posti letto assegnati non vengono attivati. Nonostante ciò, la Direzione Generale ha presentato una proposta di modifica della dotazione organica che prevede di cancellare alcuni posti assegnati al Presidio ospedaliero di Augusta per assegnarli ad altre Unità operative dell’Azienda, proponendo così, di depauperare ulteriormente la dotazione organica dell’Ospedale, senza attivare Neurologia e senza consentire all’Oncologia di espletare la normale attività. Più volte le organizzazioni sindacali hanno prospettato alla Direzione aziendale gli importanti risvolti positivi per l’Ospedale che l’attivazione dei posti letto di degenza ordinaria di Neurologia sarebbe in grado di determinare: – il Pronto soccorso diminuirebbe i trasferimenti di pazienti presso altri ospedali per mancanza di posti letto; – l’Unità Operativa di Medicina potrebbe evitare ricoveri “fuori reparto”, sempre problematici da gestire; – i pazienti con patologie oncologiche potrebbero trovare più facilmente un posto letto nel Reparto di Medicina, invece di essere trasferiti altrove.

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