NAVE VESPUCCI A CIVITAVECCHIA

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vespucci.jpgAUGUSTA. Il comando di Marisicilia, con sede in Augusta, informa i lettori che la Nave Scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare,  terminato il consueto periodo di manutenzioni invernali, ha imbarcato a Livorno, lo scorso 11 giugno, 126 Allievi del primo e secondo corso della Scuola Navale Militare Francesco Morosini di Venezia per la campagna di istruzione e giungerà nel porto di Civitavecchia venerdì 14 giugno per poi ripartire il 19 alla volta di Napoli, dove sosterà dal 21 al 25 giugno. La campagna si concluderà sabato 29 giugno a Livorno ed inizierà l’approntamento per la successiva attività a favore degli allievi della 1^ Classe dell’Accademia Navale con partenza prevista lunedì 8 luglio : destinazione il nord Europa. La nave sarà ormeggiata a  Civitavecchia  presso la Banchina “Albicini” al posto n. 14 e sarà aperta a tutti per le  visite a bordo  venerdì 14 giugno, ore 15.30 – 18.30,  sabato 15 intera giornata e fino alle ore 18.30, domenica 16 dalle ore 16 alle 19, lunedì 17 mattino e martedì 18 pomeriggio. Durante la permanenza nel porto laziale saranno organizzati a bordo eventi di rilievo, relativi alle collaborazioni con organizzazioni di spicco per il rispetto dell’ambiente marino e non; come il WWF Italia nell’ambito della collaborazione  “Il Mare deve vivere” per un Mediterraneo di qualità e MAREVIVO con un convegno dedicato al Concorso Internazionale di idee Sole vento e mare – Energie rinnovabili e paesaggio”.

 

  U.S.

SCHEDA DELL’UNITA’

La Nave Scuola Amerigo Vespucci, attualmente al comando del Capitano di Vascello Curzio PACIFICI, è l’unità più anziana in servizio nella Marina Militare. E’ stata costruita presso il Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia (vicino Napoli).  Da allora rappresenta la Nave Scuola per eccellenza, essendo stata impiegata per oltre 80 anni per formare i futuri Ufficiali della Marina Militare. L’Amerigo Vespucci è una Nave a vela con motore: ha tre alberi verticali (trinchetto, maestra e mezzana) e un bompresso a prora. Gli alberi hanno pennoni con vele quadre, che insieme alle vele di taglio costituiscono una superficie velica di circa 2.650 metri quadrati per un totale di 24 vele. La struttura della Nave è costituita da acciaio, ma molte parti della Nave sono in legno. La propulsione è garantita da due motori diesel. La massima velocità a motore è di circa 12 nodi. Con la Nave invelata si possono invece raggiungere velocità più elevate in condizioni di vento e mare idonee: il “record” è di 14,6 nodi (circa 27 km/h).  La manovra delle vele e la movimentazione dei pennoni si attua in maniera rigorosamente manuale per mezzo di cavi in fibra vegetale (manilla e canapa)  che raggiungono complessivamente la lunghezza di oltre 36 km. Di fatto – motore a parte – la quasi totalità delle apparecchiature di bordo ha un funzionamento manuale. Naturalmente anche tutte le operazioni riguardanti la manovra delle vele sono condotte rigorosamente in maniera manuale. Di conseguenza il vero “motore” dell’Amerigo Vespucci può essere considerato il suo equipaggio, composto da 278 militari. Dalla sua entrata in servizio, nel 1931, la Nave è stata attiva quasi ogni anno – effettuando principalmente attività a favore degli Allievi della 1ª classe dell’Accademia Navale e della Scuola Navale “Francesco Morosini” di Venezia.  L’Unità è dotata di 11 imbarcazioni: due motoscafi, due motolancie, due motobarche, quattro palischermi a remi. Quest’ultime, utilizzate per l’addestramento alla voga degli Allievi, possono essere armate anche a vela. Infine sullo specchio di poppa, immediatamente al di sopra del “giardinetto” del Comandante, è sistemata la sua baleniera, anch’essa a remi, tradizionalmente armata da un equipaggio di ufficiali. Sinora sono state effettuate ben 78 Campagne di Istruzione. Oltre al delicato compito di formare i futuri Ufficiali il Vespucci ricopre anche l’importantissimo ruolo di ambasciatore della cultura e della tradizione marinaresca italiana, partecipando a molte manifestazioni ed eventi di rilievo e portando il made in italy in tutto il mondo. Tra gli eventi più celebri che hanno visto la partecipazione della nave vanno annoverati:  l’incoronazione della Regina Elisabetta II del 1953 a Londra, la celebrazione della restituzione di Trieste all’Italia del 1954 (ripetutasi per il cinquantenario nel 2004), il bicentenario della fondazione degli Stati Uniti d’America del 1976 e quello della Rivoluzione Francese del 1989, le Colombiadi del cinquecentenario nel 1992 in America. Tra le manifestazioni più recenti si ricorda la partecipazione all’America’s Cup in Nuova Zelanda nel 2002, alle Olimpiadi di Atene nel 2004, alla commemorazione della Battaglia di Trafalgar a Portsmouth nel 2005 ed al 90° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale a Civitavecchia. Nel 2007 la Nave è stata inoltre nominata “Goodwill Ambassador” dall’UNICEF, con cerimonia a Genova. 

UN PREMIO LETTERARIO PER RICORDARE RINA GULINO, LA DOCENTE, LA MAMMA, LA CITTADINA

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AUGUSTA – Quante persone ci lasciano dopo aver dedicato, in dignitoso silenzio, la propria vita alla famiglia, alla scuola, alla città. In questa società ultra moderna e tecnologica, caratterizzata dalla velocità delle informazioni, dalle  telecomunicazioni,  tutto passa in fretta, tutto viene bruciato, consumato per i vari scopi che in genere sono prevalentemente di tipo commerciale. Ma a volte non si ci può rassegnare a questo tipo di logica e in qualche modo, appare doveroso  cercare di perpetrare la memoria di questi personaggi  per  indicarli come modelli positivi di stili di vita, di comportamenti etico-morale di cui l’attuale società  ha effettivamente bisogno. Così è stato nel caso della professoressa, della  sposa e madre, della cittadina Rina Gulino, docente di lettere delle scuole medie, scomparsa prematuramente un anno fa e alla cui memoria, il marito Franco, i figli Alessandro, Vittoria, Massimo e Mariangela, hanno istituito un premio letterario. Dopo il regolare bando  riservato ai giovani alunni dei quattro  istituti scolastici comprensivi di Augusta, una qualificata commissione giudicatrice composta rispettivamente dal prof. Giorgio Casole in qualità di presidente, dalla professoressa Rita Ballotta e dal dott. Gaetano Gulino ha valutato più di duecento elaborati  consistenti in temi, poesie e disegni aventi come oggetto “Augusta e l’ambiente”. Si è arrivati quindi alla serata di premiazione  del  5 giugno che, grazie in particolare allo sforzo organizzativo del figlio Massimo Scuderi, si è rivelata un vero e proprio evento.

Nell’aula magna del G.A. Ruitz, messa a disposizione dal Preside Carmelo Gulino, fratello della compianta defunta, si sono presentati moltissimi studenti, familiari,  conoscenti, nonché molti amici e già colleghi di Rina Gulino.  In un’ atmosfera di commozione e di condivisione del  dolore e della gioia dei familiari, si sono alternati momenti di spettacolo con proiezioni di immagini e canzoni interpretate dalla liceale Vanessa Bontempo e da Alessandro Tocco, completati dagli interventi di vari relatori, magistralmente coordinati dal prof. Casole che ha letto, con la dovuta enfasi e senso di partecipazione, molti degli elaborati premiati.  Il preside Carmelo Gulino  ha esaltato   le caratteristiche della defunta sorella come  docente che ha svolto per oltre 35 anni l’ attività di insegnamento con vera professionalità, profitto e riconoscimenti vari; Calogero Vicario, che ha presentato un libro sull’amianto, e Nicky Paci hanno tenuto a sottolinearne le virtù come modello positivo di cittadina; Gaetano Gulino  ne ha invece descritto  le doti e gli autentici valori della dignità, del rispetto, del senso di attaccamento alla famiglia, alla comunità, alla chiesa e allo stato che anticamente rappresentavano i veri modelli e che dovrebbero essere recuperati  per uscire dalla grave crisi in cui versa l’attuale società. Il figlio Massimo poi  ha emozionato tutti gli intervenuti ricordando le doti della madre che pur nelle continue e quotidiane difficoltà  di vario genere a  cui andava incontro la famiglia, riusciva incredibilmente a superarle quasi tutte, infondendo sostegno, fiducia e coraggio , certa dell’aiuto che, come lei più volte affermava, le proveniva dall’alto attraverso quella che definiva “divina provvidenza”. Applausi, foto, sorrisi, strette di mano hanno caratterizzato il momento della premiazione.  I giovanissimi nipoti della  professoressa hanno consegnato personalmente i vari riconoscimenti. Sono stati premiati  Luca Amato della  I A del  “Costa”,  Virginia Aviello della  II A della  “Todaro” e  Asia Fracassi della  III classe  del  “Corbino”, plesso di Brucoli.  Ai vincitori sono stati consegnati un buono acquisto del valore  di 100 euro ciascuno, un libro sull’amianto e  una copia del libro di Casole “Augusta e Condorelli, gli anni della lotta all’inquinamento….”, visto che il tema era su Augusta e l’ambiente. Altri 25 alunni di scuole medie hanno ricevuto una menzione d’onore: Sebastiano Gianino,  Alessio Licata, Elena Natoli, Chiara Sarcià, Carla Monticchio, Alessandro Limer,  Giulio Savaglia,  Giulia Giangrande, Rachele Schillaci, Martina Ranno,  Alice Bertuccio,  Desirè Triglia, Anna Di Franco, Gaia Belluso,  Giulia Ficicchia, Chiara Busso, Laura Rizza, Giulia Denaro, Isabella Piazza, Simone Roggio, Francesco e Roberto Spinali, Nicolò Scatà e Fernando Coppola.  Alla fine della serata la sorella, Carmela Gulino, commossa e felice dell’ottima riuscita dell’iniziativa, ha salutato con affettuosi abbracci tutti  gli  amici e parenti  con l’augurio  che questa edizione di premio letterario in memoria della sorella possa essere  la prima di una lunga serie.

     Gaetano Gulino

Premiazione Olimpiadi di Fisica 2013

 

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OLI FIS 2013 1.jpgCATANIA – Grande soddisfazione anche quest’anno per il Liceo “Megara” con i suoi alunni Giovanni Cirillo e Naomi Luglio: dopo essersi classificati rispettivamente nella fascia d’argento e nella fascia di bronzo, i due Megaresi hanno preso parte alla premiazione tenutasi Mercoledì 5 Giugno presso il dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli Studi di Catania. Gli studenti hanno assistito ad una prima fase di orientamento tenuta da alcune delle più importanti voci dell’Università degli Studi e della Scuola Superiore di Catania. In un secondo momento i quattro alunni che hanno avuto accesso alla fase nazione delle stesse Olimpiadi hanno mostrato alla loro audience la risoluzione delle loro prove. Infine l’incontro si è concluso nel migliore dei modi con la consegna delle medaglie e i rispettivi premi alle “eccellenze” della Sicilia orientale.

    Naomi Luglio

CODICI DELLA CULTURA POPOLARE IN VERGA

  I LIONS RISCOPRONO VERGA AUTORE E FOTOGRAFO          

 

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AUGUSTA.  La prof.ssa Gabriella Alfieri, presidente del consiglio scientifico della Fondazione Verga, ha tenuto una brillante conferenza sul tema: “La lingua etnificata: codici della cultura popolare in Verga” nel corso di un incontro culturale organizzato dal LIONS Club Augusta Host nei locali del Hotel Palazzo Zuppello. L’evento ha riscosso notevole interesse anche nei confronti di docenti e studenti liceali che numerosi hanno aderito all’invito loro rivolto dal presidente del club, Carlo Fazio. Il tema, magistralmente trattato dall’insigne relatrice, ha permesso di scoprire aspetti appartenenti alla cultura verghiana, che vanno ben oltre le conoscenze acquisite scolasticamente. Nel corso della conferenza è stato innanzitutto  trattato il fenomeno della “popolarizzazione” della lingua italiana: nell’Ottocento, scrittori e sociologi si impegnarono in un lavoro di trascrizione e traduzione dal dialetto all’italiano, di indovinelli, canti, proverbi e modi di dire tipicamente dialettali, al fine di diffondere la comprensione e l’uso della lingua nazionale.

Così il Verga, traendo spunto per i suoi scritti, dalla realtà che lo circondava, una realtà rurale oppure borghese, che comunque era quella della sua terra di Sicilia,  riusciva poi a trasporre, tutto ciò che era tipico di quella cultura  e di quegli ambienti, “italianizzandolo”. Da qui il concetto di “lingua etnificata”, coniato per la prima volta dal famoso prof. Nencioni,  già docente della stessa prof.ssa Alfieri, che ha posto l’attenzione su questo particolare aspetto del grande scrittore siciliano dell’Ottocento, che riusciva a tradurre  non solo il linguaggio parlato, ma anche quello, altrettanto espressivo, dei  gesti. La relatrice ,infatti, ha messo in risalto un altro aspetto meno noto, ma non per questo meno interessante, del grande scrittore: la sua passione per la fotografia, passione che lo portava a immortalare volti, situazioni, luoghi, personaggi, paesaggi, con grande maestria e che poi, con sapienza, trasferiva nei suoi romanzi, riuscendo a  “italianizzare”  aspetti di vita quotidiana  tipicamente siciliani. A tal proposito, la relatrice ha annunciato che la Fondazione,  sta lavorando per allestire una mostra fotografica, al fine di esporre e poter fare ammirare le bellissime immagini riprese dall’autore. Da quelle  raffigurazioni visive Verga traeva, quindi, la trama dei suoi romanzi, riuscendo a cogliere dalle medesime, tutti gli aspetti sociali e psicologici dei personaggi, mediante una grande intuizione e sensibilità introspettiva; è sempre a quelle immagini,  inoltre che lo scrittore si ispirava quando curava personalmente i disegni dei suoi romanzi e le rappresentazioni teatrali dei suoi testi, arrivando a disegnarne  persino le scene e i costumi.

Mediante questo originale, quanto dettagliato processo, l’autore riusciva a rendere fruibile da tutti, la lingua italiana, fornendo al tempo stesso, una versione italiana di gesti rituali, modi di dire e di fare, tipici della società e della cultura siciliana del suo tempo. Cerimoniere della serata l’avv. Rita Cocciolo.

C. R.    nella foto,  Alfieri, Fazio, Cocciolo