CODICI DELLA CULTURA POPOLARE IN VERGA

  I LIONS RISCOPRONO VERGA AUTORE E FOTOGRAFO          

 

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AUGUSTA.  La prof.ssa Gabriella Alfieri, presidente del consiglio scientifico della Fondazione Verga, ha tenuto una brillante conferenza sul tema: “La lingua etnificata: codici della cultura popolare in Verga” nel corso di un incontro culturale organizzato dal LIONS Club Augusta Host nei locali del Hotel Palazzo Zuppello. L’evento ha riscosso notevole interesse anche nei confronti di docenti e studenti liceali che numerosi hanno aderito all’invito loro rivolto dal presidente del club, Carlo Fazio. Il tema, magistralmente trattato dall’insigne relatrice, ha permesso di scoprire aspetti appartenenti alla cultura verghiana, che vanno ben oltre le conoscenze acquisite scolasticamente. Nel corso della conferenza è stato innanzitutto  trattato il fenomeno della “popolarizzazione” della lingua italiana: nell’Ottocento, scrittori e sociologi si impegnarono in un lavoro di trascrizione e traduzione dal dialetto all’italiano, di indovinelli, canti, proverbi e modi di dire tipicamente dialettali, al fine di diffondere la comprensione e l’uso della lingua nazionale.

Così il Verga, traendo spunto per i suoi scritti, dalla realtà che lo circondava, una realtà rurale oppure borghese, che comunque era quella della sua terra di Sicilia,  riusciva poi a trasporre, tutto ciò che era tipico di quella cultura  e di quegli ambienti, “italianizzandolo”. Da qui il concetto di “lingua etnificata”, coniato per la prima volta dal famoso prof. Nencioni,  già docente della stessa prof.ssa Alfieri, che ha posto l’attenzione su questo particolare aspetto del grande scrittore siciliano dell’Ottocento, che riusciva a tradurre  non solo il linguaggio parlato, ma anche quello, altrettanto espressivo, dei  gesti. La relatrice ,infatti, ha messo in risalto un altro aspetto meno noto, ma non per questo meno interessante, del grande scrittore: la sua passione per la fotografia, passione che lo portava a immortalare volti, situazioni, luoghi, personaggi, paesaggi, con grande maestria e che poi, con sapienza, trasferiva nei suoi romanzi, riuscendo a  “italianizzare”  aspetti di vita quotidiana  tipicamente siciliani. A tal proposito, la relatrice ha annunciato che la Fondazione,  sta lavorando per allestire una mostra fotografica, al fine di esporre e poter fare ammirare le bellissime immagini riprese dall’autore. Da quelle  raffigurazioni visive Verga traeva, quindi, la trama dei suoi romanzi, riuscendo a cogliere dalle medesime, tutti gli aspetti sociali e psicologici dei personaggi, mediante una grande intuizione e sensibilità introspettiva; è sempre a quelle immagini,  inoltre che lo scrittore si ispirava quando curava personalmente i disegni dei suoi romanzi e le rappresentazioni teatrali dei suoi testi, arrivando a disegnarne  persino le scene e i costumi.

Mediante questo originale, quanto dettagliato processo, l’autore riusciva a rendere fruibile da tutti, la lingua italiana, fornendo al tempo stesso, una versione italiana di gesti rituali, modi di dire e di fare, tipici della società e della cultura siciliana del suo tempo. Cerimoniere della serata l’avv. Rita Cocciolo.

C. R.    nella foto,  Alfieri, Fazio, Cocciolo

CODICI DELLA CULTURA POPOLARE IN VERGAultima modifica: 2013-06-16T20:52:15+02:00da leodar1
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