AUGUSTA/ CONCLUSO CORSO INFORMATICO PER NON VEDENTI ORGANIZZATO DAL ROTARY

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AUGUSTA. Si è concluso il corso informatico per non vedenti promosso dal Rotary Club di Augusta in collaborazione con l’IRIFOR di Siracusa. Il corso ha avuto una durata di circa due mesi e si è svolto  nella sede dell’Unione Ciechi di Augusta. I veri protagonisti sono stati i dieci partecipanti al corso: Carmelo Di Martino, Carmelo Fangano, Assunta Foti, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Nitto, Corrado Civello, Sebastiano Patania, Lucia Micieli ed Emanuele Cortese. Gli allievi, provenienti da tutta la provincia, si sono avvalsi dei saggi e pazienti insegnamenti del rof. Gianni Canzolle, anch’egli non vedente, il quale li ha introdotti all’uso di tutte le nuove tecnologie disponibili su piattaforma Apple con voice over, dal Macbook agli Ipad e Iphone.  Al termine di una breve ma emozionante cerimonia il presidente del Rotary Club di Augusta, Pietro Paolo Amara ha tenuto a ringraziare il presidente dell’IRIFOR di Siracusa, Carmelo Di Martino, e il responsabile del settore informatico dell’Unione Nazionale Ciechi sez. di Siracusa, Antonio Greco, nonché a elogiare  Gianni Canzolle per l’alta professionalità e competenza.  A sua volta Carmelo Di Martino ha ringraziato il Rotary Club di Augusta, portando anche i saluti del Presidente Nazionale dell’IRIFOR, sottolineando che. per la prima volta in Italia si svolge un corso del genere, che sfrutta la sinergia tra Associazione di categoria e Club Service in modo da migliorare l’integrazione dei non vedenti con il tessuto sociale. Si spera che in futuro questo genere di esperienza venga ripetuta su scala più ampia magari con il supporto della stessa Apple.

P. G.

ASSEMBLEA CITTADINA DAL TITOLO: AUGUSTA NON DIMENTICA, AUGUSTA NON SI ARRENDE, AUGUSTA VOLTA PAGINA

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AUGUSTA. Promotori dell’incontro nell’auditorium “Don Paolo Liggeri” del civico palazzo San Biagio sono state le liste civiche e i movimenti: “Lista Civica per Augusta”, “Augusta Città Libera” e “L’altra Augusta”. Relatori della serata sono stati Puccio Forestiere, Enzo Inzolia, Angelo Pasqua, Massimo Casertano, Claudio Forestiere e Vincenzo Vinciullo. L’incontro è cominciato con un pensiero rivolto al deputato regionale Nello Musumeci, il quale non ha potuto prendere parte ai lavori di assemblea perché colpito da un gravissimo lutto familiare: a lui, politico da sempre in prima linea nella lotta contro la mafia, è stata manifestata la vicinanza di tutti i partecipanti all’assemblea, sottolineata con un grande applauso. Puccio Forestiere ha detto: “Vogliamo richiamare l’attenzione su due argomenti: Augusta non intende rassegnarsi a questa condizione di minorità e di impotenza a cui è stata relegata dal malgoverno che si è succeduto in questi anni e dal successivo commissariamento; Augusta può e deve ripartire puntando sulle forze sane presenti in città, creando un progetto alternativo alla conduzione negativa vista finora. Dobbiamo reagire, non intendiamo rassegnarci: oggi, consci del passato, gettiamo le basi per accendere la speranza del vero cambiamento. 

La creazione di una consulta cittadina, formata dalle forze sane della città, costituisce il primo passo di questo percorso”. Claudio Forestiere ha messo in evidenza: “I risultati delle passate amministrazioni comunali sono tangibili: basta guardare l’elenco delle eterne incompiute della città, tra cui la scuola Costa 1 per cui mi sono speso in prima persona, il depredamento dei servizi essenziali, come è accaduto per l’ospedale, la condotta agraria e prossimamente il Tribunale e il Giudice di Pace, o ancora lo stato di abbandono dei beni architettonici e culturali, come il Castello Svevo e il Rivellino, o la mancanza di adeguati spazi sportivi, come la piscina e il campo del Megara, o ancora l’emigrazione forzata delle giovani generazioni per mancanza di opportunità lavorative.” Conclude con un singolare paragone: “Se si disegna un cerchio attorno un tacchino, questi rimane all’interno del cerchio, senza oltrepassarlo. L’aquila invece, quando invecchia, ha il becco spuntato , gli artigli consumati e le vecchie penne non consentono il volo. Solitamente l’aquila, in queste condizioni, va in segreto a morire; ma è stato riscontrato che, alle volte, l’aquila fa una cosa insolita: si frantuma il becco contro una roccia, e il becco ricomincia a crescere come nuovo, con il nuovo becco l’aquila si affila gli artigli, e con gli artigli si strappa la vecchie penne. Così l’aquila può tornare a volare e a vivere. Noi augustani possiamo scegliere di fare come il tacchino, continuando a rimanere dentro il cerchio creato dagli altri, oppure fare come l’aquila che, guarda caso, è il simbolo della nostra città.” Vincenzo Vinciullo ha sottolineato che non può passare l’idea che Augusta sia una città mafiosa; ha inoltre ricordato che i finanziamenti ottenuti sia per l’area artigianale che per il porto commerciale sono stati messi seriamente a rischio dalle ombre che venivano gettate sulla città.

  G.C.