MARE NOSTRUM: LA MARINA MILITARE SOCCORRE PIU’ DI MILLE MIGRANTI NELLE ULTIME 24 ORE

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Terminate durante la notte le operazioni di salvataggio dei migranti da parte dei mezzi aero-navali interforze del dispositivo Mare Nostrum a sud di Lampedusa. Sono stati quattro i natanti soccorsi ieri dai mezzi impegnati della Marina Militare e della Capitaneria di Porto per un totale di 823 persone salvate: Urania, 127 + 80 (di cui 3 donne); Sirio, 292; Motovedette CP303, 100, Motovedette CP403, 88; San Marco, 136 (di cui 20 donne e 46 minori). Gli elicotteri imbarcati sulle navi della Marina Militare e l’Atlantic del 41° Stormo dell’Aeronautica Militare decollato da Sigonella con equipaggio misto Marina e Aeronautica, hanno avvistato ieri pomeriggio i natanti in precarie condizioni di galleggiamento e sovraccarichi di uomini, donne e bambini. Il pattugliatore Sirio e la corvetta Urania, con il supporto delle motovedette 303 e 403 della Capitaneria di Porto, hanno soccorso 687 migranti provenienti da paesi africani e asiatici come Egitto, Pakistan, Iraq e Tunisia.  I migranti saranno trasferiti nella giornata odierna sulla nave anfibia San Marco e si aggiungeranno ai 136 soccorsi ieri dalla nave anfibia. La nave anfibia San Marco raggiungerà domani mattina il porto di Augusta dove, secondo le indicazioni del Ministero degli Interni, i migranti saranno sbarcati. La fregata Zeffiro ieri alle 22.00 circa ha sbarcato nel porto siciliano di Augusta 233 migranti (di cui 7 donne) soccorse in mare dalla nave anfibia San Marco il primo gennaio.

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Nel pomeriggio di oggi la corvetta Urania della Marina Militare, del dispositivo aeronavale Mare Nostrum, ha individuato a Sud di Lampedusa un natante in difficoltà di circa 15 metri.  La corvetta Urania ha prestato soccorso, recuperando 127 migranti che erano a bordo del natante: tutti uomini provenienti dal Mali (centro Africa), in buone condizioni di salute. Terminate le operazioni di trasbordo, la corvetta Urania sta dirigendo verso un altro natante di circa 12 metri, localizzato da un velivolo Atlantic (equipaggio misto Marina Militare-Aeronautica Militare) con circa 50 migranti a bordo. La nave anfibia San Marco e il pattugliatore Sirio della Marina Militare stanno dirigendo per prestare soccorso a due natanti con un numero imprecisato di migranti a bordo, localizzati in alto mare a sud di Lampedusa e diretti verso le coste italiane.

MARE NOSTRUM: LA FREGATA EURO E LA CORVETTA FENICE PORTANO IN SALVO ALTRI 244 MIGRANTI

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Tre natanti sono stati localizzati dalle Unità della Marina Militare e dagli elicotteri del dispositivo Mare Nostrum in un’area a circa 120 miglia a sud di Lampedusa. In area sono intervenute Nave Euro e Nave Fenice che, con un’azione congiunta, hanno recuperato 244 migranti tra i quali anche 20 donne e 2 bambini. Sul posto è intervenuto anche un rimorchiatore civile in transito. Le attività di soccorso sono state rese difficoltose dalle condizioni del mare che, dopo due giorni di tregua, è di nuovo agitato. In particolare, Nave Euro ha preso a bordo i migranti di due gommoni, in un primo momento con l’ausilio della motobarca e, successivamente, con il peggioramento delle condizioni del mare, con l’ausilio della “rete naufraghi” – stesa lungo la fiancata – dalla quale gli occupanti del secondo gommone sono saliti a bordo mentre Nave Fenice manovrava, a distanza ravvicinata, intorno alla scena d’azione per offrire il giusto ridosso dalle onde e consentire maggiore sicurezza durante il trasbordo. Le operazioni si sono concluse con il recupero di 244 migranti tutti apparentemente in buone condizioni. I migranti trasbordati sulle motovedette della Capitaneria di Porto trasferiti nel porto di Lampedusa mentre quelli imbarcati a bordo di Nave Euro sono stati trasferiti a Porto Empedocle. Tutti i gommoni presentavano scarse condizioni di galleggiabilità ed imbarcavano acqua. Inoltre i migranti a bordo erano privi di salvagenti individuali forniti dalle Unità della Marina Militare, prima del trasbordo.

MARINA MILITARE: TRATTI IN SALVO 1233 MIGRANTI IN 48 ORE

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Sono 1233 le persone soccorse a sud di Lampedusa nelle ultime ore dalle navi della Marina Militare e dalla Capitaneria di Porto; tra di loro 118 donne di cui 16 in stato di gravidanza e 65 bambini. Nello specifico sono state impiegate la nave Anfibia San Marco, la fregata Euro, il pattugliatore Foscari, due elicotteri EH 101 della Marina Militare e tre motovedette della classe 300 della Guardia Costiera. Attualmente nave San Marco con a bordo circa 566 migranti dirige verso il porto di Augusta. La fregata Euro ha ripreso le operazioni di pattugliamento. Nave Foscari, è stata impegnata in una nuova operazione di salvataggio durante la notte, resa difficoltosa anche a causa delle difficili condizioni sanitarie di alcuni migranti.  Anche Nave Foscari è in navigazione verso il porto di Augusta con a bordo 393 persone.La Guardia Costiera è intervenuta con tre motovedette recuperando 240 migranti già sbarcati nel porto di Augusta. Il numero eccezionale di imbarcazioni sovraffollate di migranti partite dalle coste africane versquelle italiane in arrivo negli ultimi due giorni è stata favorita anche dal miglioramento delle condizione del mare. Da un primo controllo effettuato a bordo, i migranti risultano essere di provenienza diversa: Eritrea, Siria, Egitto, Bangladesh, Nigeria, Gambia, Senegal, Guinea del Sud, Mali, Gana, Libia e Sud Africa. Molti dichiarano di voler venire in Italia per studiare, altri per lavoro, altri perché in fuga dalla guerra. L’arrivo del pattugliatore Foscari e della nave anfibia San Marco, con rispettivamente 393 e 566 migranti a bordo, tutti affidati alle cure dei team sanitari e dei medici della Fondazione RAVA, è previsto tra questa sera e domani mattina. A bordo è in corso la pre-identificazione e foto segnalazione dei migranti da parte del gruppo della Polizia di Stato. A prestare soccorso anche le motovedette della Capitaneria di Porto, partite da Lampedusa, che hanno raggiunto un altro natante con 274 persone, tutte trasportate sull’isola di Lampedusa. Dall’inizio dell’Operazione Mare Nostrum sono oltre 5000 le persone tratte in salvo nello stretto di Sicilia e più di 3000 quelle prese a bordo delle navi della Marina Militare.

MARINA MILITARE: IN CALABRIA SOCCORSO UN NATANTE IN DIFFICOLTA’

d5d5a1e0-cc4d-4d7b-8f06-41ca60e698c18MediumLa Marina Militare e la Capitaneria di Porto sono impegnate, al largo delle coste calabre – fin da ieri – nel soccorso di un natante con a bordo circa 120 migranti tra cui molte donne e bambini. L’allarme è stato lanciato da un cittadino egiziano con una telefonata satellitare giunta al Comando generale delle Capitanerie di porto.   Nella serata di ieri la fregata Grecale della Marina Militare, impegnata nell’Operazione Mare Nostrum, ha raggiunto il natante, ma le avverse condizioni del mare non hanno consentito fino ad ora il trasbordo del personale sui mezzi di soccorso. Per tutto il periodo aerei, pattugliatori ed elicotteri della Marina Militare – decollati dalle unità del dispositivo Mare Nostrum – un elicottero AW139  ed un velivolo ATR 42 della Capitaneria di Porto e un velivolo Atlantic dell’Aereonautica Militare con equipaggio misto Marina-Aereonautica, si sono alternati per monitorare le condizioni del natante nell’eventualità di intervenire, qualora necessario, con il lancio di battelli autogonfiabili e salvagenti individuali. Sul posto sono intervenuti sette navi mercantili in transito che, navigando intorno al peschereccio, offrono riparo dalle onde e maggiore sicurezza per la stabilità. Nell’area sono presenti la fregata Grecale che ha assunto il compito di coordinatore delle operazioni e che sta trasbordando, tramite la CP 323 della Capitaneria di Porto, salvagenti individuali a bordo del peschereccio oltre a diversi generi alimentari.

“MARE NOSTRUM”, 4 NOVEMBRE: TERZO SBARCO DI IMMIGRATI AD AUGUSTA

Interviste esclusive al prefetto Gradone, ai comandanti di Mare nostrum e di Marisicilia


gradone-prefetto-1.jpgAUGUSTA. Lunedì 4 novembre, giornata in cui le forze armate celebrano la loro festa, al porto commerciale di Augusta, assistiamo a un altro sbarco  di migranti, il terzo dopo quello di domenica 27 e di giovedì 31 ottobre. Anche oggi, come giovedì 31, lo  sbarco avviene di sera, ancora più tardi rispetto alla volta precedente, tanto che restiamo alcune ore  sul molo in attesa dell’arrivo della nave San Marco, la stessa che il 27 aveva attraccato al molo intorno alle 8 del mattino, facendo sbarcare i migranti davanti ai nostri occhi.  Scenario diverso, questa volta, se possibile ancora più spettacolare, più cinematografico. La San Marco non attracca al molo, ma getta l’ancora a distanza. I migranti, 414 (303 uomini, 78 donne e 33 minori), saranno imbarcati in un mezzo anfibio, un mezzo in dotazione della nave, come quelli americani che nella seconda guerra mondiale trasportavano i marine a terra, pronti all’assalto. Chiediamo spiegazione della mutata situazione al comandante in seconda della locale Guardia Costiera, l’augustano Ennio Garro, che ci risponde: “la volta precedente la San Marco ha attraccato al molo perché poteva restare ad Augusta qualche tempo, ora, invece, deve ripartire e, per velocizzare, è stato deciso lo sbarco dei migranti attraverso il mezzo anfibio, a gruppi di ottanta/cento alla volta”.  In effetti, i primi  profughi, tutti muniti di salvagente, acquattati nel mezzo, che giungono al molo, sono oltre cento e vengono fatti sbarcare con la massima precauzione possibile, istruiti alla bisogna da un interprete a bordo del mezzo stesso. Sbarca anche il comandante dell’operazione “Mare nostrum”, il contrammiraglio Guido Rando, accolto subito dal suo  pari grado Roberto Camerini, comandante di Marisicilia. Da noi intervistato riguardo a quest’operazione, l’ammiraglio Rando risponde che il salvataggio è avvenuto in due tempi, prima imbarcando circa duecento persone e successivamente gli altri. “Finché le condizioni meteomarine rimarranno” – preconizza l’ammiraglio – “queste persone continueranno a lasciare le coste libiche, finché il governo non troverà situazioni diplomatiche per risolvere la situazione. Osserviamo: “Abbiamo visto che sfidano il mare aperto anche con avverse condizioni “  “E noi, con i nostri oltre mille fra uomini e donne pattuglieremo il Mediterraneo per fare il nostro dovere, che è quello di salvare le vite umane in mare”. I migranti vengono indirizzati in una sorta di tendopoli allestita, nei pressi della sede dell’Autorità portuale,  dalla fraternità Misericordia, il cui governatore provinciale, Rosario Danieli, ci informa che per l’occasione sono venuti al porto anche personale e mezzi delle città vicine: Melilli, Sortino, pronti a prestare soccorso anche fino a tarda notte, quando è previsto l’arrivo della nave Sirio che sbarcherà altri 93 migranti. Danieli ci fa sapere che tutti questi profughi saranno trasferiti nei centri di accoglienza fuori della Sicilia, essendo i nostri ormai strapieni. I minori non accompagnati, portati in un primo momento al Palajonio di Via I maggio ad Augusta, saranno  ricoverati al Centro Utopia che fa capo alla parrocchia di S. Lucia.  Vivissimo apprezzamento sull’efficienza organizzativa della Marina Militare e sulla capacità di accoglienza della provincia siracusana ci era stata espressa dal prefetto di Siracusa, Gradone, da noi intervistato in Piazza Castello sùbito dopo la conclusione della cerimonia celebrativa del 4 novembre. Non tutti i migranti vengono dalle coste libiche e non tutti hanno l’aspetto di chi ha patito la fame. Ci sono coloro, come i siriani, che non sono nelle condizioni dei somali, degli eritrei, dei libici. Alcuni di questi siriani, salvati dalla nave Chimera, hanno lanciato accuse infamanti ai loro salvatori: hanno accusati d’essere stati derubati. L’accusa è rimbalzata in campo europeo perché il quotidiano “la Repubblica” l’ha strombazzata ai quattro venti. In sèguito all’accusa,  è scattata un’inchiesta giudiziaria che sta seguendo il suo iter. Ci dice al riguardo l’ammiraglio Camerini: “In un’altra  occasione ci fu un’inchiesta come questa e si risolse rapidamente senza lasciare traccia. Io conosco bene gli uomini che formano gli equipaggi di queste navi per essere stato al comando, alcuni anni fa, della flotta di pattugliamento. Se questi siriani non ritrovano le loro cose è perché, in occasione del salvataggio, avranno dimenticate nel barcone dov’ erano ammassati. E vorrei aggiungere che certe persone sono indottrinate in un certo modo e certe accuse risultano essere strumentali”. Compiuta  l’operazione, la nave San marco prenderà il largo per un’altra missione di salvataggio.

   Giorgio Càsole –  nella foto, il prefetto Gradone

MARINA MILITARE: AL VIA L’OPERAZIONE MILITARE E UMANITARIA MARE NOSTRUM

e88fe65dcaba2366351e09dca369355c-300x158.jpgE’ partita ieri, 18 ottobre,  l’operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale denominata Mare Nostrum che vede impiegato il personale e i mezzi navali ed aerei della Marina Militare, dell’Esercito, dell’Aeronautica Militare, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera  e di tutti i Corpi dello Stato che, a vario titolo, concorrono al controllo dei flussi migratori via mare. L’operazione, per la quale l’ufficio stampa della Marina Militare è coordinatore delle attività con i media, prevede il rafforzamento del dispositivo italiano di sorveglianza e soccorso in alto mare già presente, con l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza della vita umana ed il controllo dei flussi migratori.