AUGUSTA/ La parrocchia del S Cuore festeggia i 70 anni e organizza feste e mostra di santini

SCAUGUSTA. In occasione del 70° anniversario dell’erezione  della Parrocchia del Sacro Cuore di Augusta, si è svolta una mostra espositiva di santini e immagini sacre, a cura del Gruppo Scout Agesci 2 Augusta “Claudia Franco”. I ragazzi scout, appartenenti appunto alla Parrocchia del Sacro Cuore di Don Davide Di Mare, hanno voluto fortemente rendersi protagonisti nel programma della festa con quest’incontro tra collezionisti di santini e il tema espositivo della serata era ovviamente il Sacro Cuore, con maggior risalto alle immaginette emesse proprio della Parrocchia del quartiere della Borgata. Ma anche con una mostra di foto della storia del loro gruppo Scout , oltre che al punto ristoro creato ai piedi della statua del Sacro Cuore ubicata nella piazzetta esterna alla chiesa, nel quale per l’occasione i visitatori e i fedeli della festa hanno avuto la possibilità di gustare un ottimo panino con salsiccia o dissetarsi con le bevande fresche prima dell’inizio della divertente commedia della compagnia di Di Chiara “A’ Cianciana” dal titolo “Amara a cu ci capita”. Il tutto potendo ammirare le collezioni esposte nei pannelli espositivi da 4 collezionisti tra i più forniti sicuramente ad Augusta: il veterano Giovanni Fichera, Massimiliano Scuderi, Fabio Peluso e Pierangelo Gulino. Esposti per la prima volta e per l’occasione anche quadri antichi raffiguranti il Sacro Cuore.  “Si è trattato” -hanno affermato gli organizzatori della mostra-  di un vero e proprio evento, dato che non si vedevano da tempo tanti santini monotematici esposti da più persone con l’opportunità data agli amanti del genere, che ad Augusta sono tanti e in crescita, di ammirarne anche il contenuto nei vari cataloghi o album di immaginette anche con altre tematiche”. I collezionisti hanno anche avuto il piacere di confrontarsi con ragazzi, ragazzini e anche bambini che vogliono intraprendere questo piacevole hobby, tra i meno dispendiosi. Prodighi di consigli, i collezionisti hanno indicato soprattutto le strade più opportune per  conservare al meglio le immaginette all’interno dei raccoglitori, e non sono mancati gli apprezzamenti per immaginette antiche o antichissime di un secolo fa o pressappoco. Al termine un festoso arrivederci e scambio di ringraziamenti reciproco: ai collezionisti da parte del gruppo Scout Agesci 2 per aver raccolto l’invito, e da parte degli stessi espositori per l’opportunità fornita loro dai ragazzi Scout, perché chi colleziona poi è sempre lieto di poter mostrare i propri “gioielli” e donarne la visione agli altri, senza chiudere tutto sempre in uno scantinato o in un angolo dello studio di casa. Anzi, l’occasione è stata spunto per altri incontri, aperti ad altri collezionisti di Augusta, da sempre cittadina di fervida tradizione religiosa, di  mettere fuori le proprie collezioni, anche minime, e potersi incontrare in una sede magari chiedendo ospitalità a qualche Parrocchia locale, con cadenza almeno mensile se non quindicinale e creare in città, dopo il gruppo in itinere sul social Facebook,  un vero comitato dei collezionisti di Immaginette sacre.

Massimo Scuderi

Il “caso Corpus Domini” ad Augusta

L’opinione di Elio Salerno, il maggiore storico di Augusta

SalernoAUGUSTA.  Ci si può accapigliare per un puntiglio? Sì. Si possono creare fazioni all’interno di una comunità per  l’osservanza di una mera formale tradizione? Pare di sì. Nell’àmbito della comunità cattolica cittadina è scoppiato un caso che ha avuto risonanza persino sulla stampa quotidiana. Il caso è quello della celebrazione, domenica scorsa, 22 giugno,  di una delle maggiori solennità della Chiesa cattolica, quella del Corpus Domini, il Corpo del Signore, che , potremmo dire, è l’ultima festività cattolica dopo la Pasqua, la penultima  solennità dell’anno liturgico. L’anno si chiude, infatti, con la celebrazione del Natale.  Quella  del “Corpus Domini, introdotta nel medioevo da  papa Urbano IV  è, o dovrebbe essere, la liturgia più significativa, più importante, peri cattolici che ritengono realmente , non  simbolicamente, presente Gesù nell’ostia consacrata , la quale viene portata in processione lungo le vie della città per l’adorazione da parte dei fedeli, in modo solenne. downloadSolennità che, invece, è venuta a mancare domenica scorsa-  da qui il caso. “U Signuri ha statu lassatu sulu”, Il Signore è stato lasciato solo, secondo il commento di una nostra lettrice che ci ha sollecitato a occuparci del caso, prima che i quotidiani ne accennassero. Un fatto mai accaduto prima, un fatto inaudito, secondo il maggiore storico vivente di Augusta, Elio Salerno, già avvocato di professione, padre fondatore, nel lontano 1967,  del Notiziario  storico di Augusta , di cui è stato il principale redattore. – Che cos’è successo?  Da che cosa è nato il caso?  “Caro professore, mi rattrista parlare di queste cose, anche perché le ho vissute in prima persona. Domenica scorsa la solennità del Corpus Domini non è stata avvertita come tale, soprattutto da quelle confraternite – cinque su sette presenti in città – che hanno ritenuto opportuno opporsi, non si sa a quale titolo, contro una decisione dei sacerdoti di Augusta che, in pieno accordo, avevano deciso di far muovere la processione del Corpus Domini dalla chiesa di Cristo RE, ricadente nell’àmbito della parrocchia dei padri cappuccini, in zona Terravecchia, anziché dalla chiesa madre”  – Tutto qui? “Sì, per il rispetto di una tradizione secondo  la quale il papa Urbano IV aveva deciso che la processione deve muovere dalla chiesa principale. Ora, a parte il fatto che Urbano non aveva ordinato di festeggiare la solennità di domenica, ma di giovedì,  a parte che le tradizioni possono subire modifiche e cambiamenti, persino a Siracusa la processione del Corpus Domini parte dal santuario della Madonna delle  lacrime  e non dalla cattedrale, ad Augusta i sacerdoti volevano celebrare, oltre alla festa del Corpus Domini, anche il cinquantesimo anniversario della erezione a parrocchia della chiesa dei padri cappuccini e, nello stesso tempo, celebrare una sorta di ricucitura, di ritrovata unità, delle comunità ecclesiali di Augusta. E, invece, le confraternite, non tutte per carità, ma la maggior parte, hanno disertato la processione, opponendosi, per un’inerzia tradizionalistica, al volere di tutti  i parroci. Un fatto increscioso e inaudito, che sa di tradimento!”  Naturalmente, la decisione delle cinque confraternite  di non partecipare alla processione ha provocato sconcerto e dispiacere, tanto che l’arciprete Palmiro Prisutto, prima dello scoppio del “caso” sulla stampa, ha ritenuto opportuno informare il presule della diocesi siracusana, Salvatore Pappalardo. Ora si aspetta la risposta  del “pastore” .

  Giorgio Càsole

AD AUGUSTA, “IL CIRENEO”, UNA MODERNA ORGANIZZAZIONE ASSOCIATIVA

Stazione05AUGUSTA – Dal mese di marzo c.a.  Augusta annovera tra le tante associazioni di volontariato anche “Il Cireneo” il cui sottotitolo “Carità, Giustizia e Verità” copiato dall’Enciclica sociale  di Benedetto XVI, ne esplicita in modo chiaro le finalità. Fra i soci figurano  pensionati, casalinghe, componenti di altre organizzazioni di volontariato, alcuni ex presidenti dei Club Service cittadini e rappresentanti di varie categorie  di lavoratori, di dipendenti e  professionisti vari.  L’Associazione intende arrecare benefici alle persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, mediante lo svolgimento di attività nei settori dell’assistenza sociale, socio-sanitaria e della beneficenza; per statuto è apartitica, apolitica, prevede espressamente l’assenza di fini di lucro e si  identifica come aggregazione laica di fede cattolica cristiana, nella ferma convinzione  dell’importanza del ruolo dei laici nel contribuire a preservare la dignità di ogni persona umana nell’attuale società; in ogni caso intende operare in collegamento con le varie organizzazioni religiose, sanitarie, scolastiche e sociali del territorio e quindi dialogare con tutte le persone singole o associate in organizzazioni ed istituzioni varie senza alcun tipo di discriminazione sociale, etnica, religiosa mantenendo saldo il principio d’ identità e di appartenenza  religiosa, escludendo anomale forme di sincretismo  ma allo stesso tempo privilegiando il  dialogo interculturale e interreligioso in quanto ritenuto indispensabile ai fini di un reciproco arricchimento e di una maggiore possibilità di crescita.

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L’augustano Giovanni Intravaia, presidente dell’associazione “Santa Croce di Gerusalemme”, sugli agli atti di discriminazione, persecuzione e vandalismo perpetrati in Terra Santa ai danni del cristianesimo

tagbGli Ordinari cattolici di Terra Santa condannano con grande preoccupazione  due atti di vandalismo e di profanazione ai danni del monastero di Tabgha, sul lago di Tiberiade, e contro la chiesa ortodossa di Al-Bassah, nel nord-ovest di Israele, durante un battesimo, nonchè una lettera di minacce al Vicariato patriarcale di Nazaret, firmata da un rabbino della zona.  A Tabgha, si legge nella nota degli Ordinari cattolici, una dozzina di giovani, tra i 13 e i 15 anni, vestiti come gli ebrei religiosi ortodossi e provenienti dalla fonte di Giobbe, ha lanciato pietre con violenza contro la grande croce situata accanto all’altare e contro la croce dell’altare. Gli stessi si sono poi diretti verso il convento delle monache benedettine, dove hanno sottratto con forza la croce dell’altare e lo hanno imbrattato di fango. Hanno rovesciato banchi e sedie sulla spiaggia, dopo aver disegnato la stella di David.  Arrestato, invece, il rabbino sospettato di essere l’autore della lettera di minacce arrivata al Vicariato Patriarcale di Nazareth. La missiva conteneva affermazioni tratte dalla Torah e dalla tradizione Halakhita, contro il lavoro straniero in terra di Israele, che è terra santa, e  i lavoratori stranieri cristiani.  La lettera ordina poi agli uomini della Chiesa e a tutti i cristiani di lasciare la terra di Israele, pena gravi rappresaglie. I cristiani della Galilea – conclude la nota – insieme all’Assemblea degli Ordinari, profondamente indignati per i fatti, chiedono con forza alle autorità civili e alle forze di polizia di reagire prontamente con l’arresto dei responsabili, per ristabilire il reciproco rispetto religioso.

Giovanni Intravaia  –  nella foto, la chiesa del Monastero di Tabgha

AUGUSTA/ELIO CANNAVO’ REGALA LA STATUA DEL CRISTO RISORTO

E’ un augustano che ha fatto fortuna in Venezuela

cristo risortoAUGUSTA. Domenica di Pasqua: dopo la messa centrale, quella delle 11,30, dalla chiesa madre di Augusta esce la statua del Cristo risorto, preceduta dalla banda cittadina e seguita dal parroco Palmiro Prisutto. In processione i fedeli, in Piazza Duomo i curiosi, molti dei quali scattano fotografie. L’evento è di quelli da immortalare, giacché da tempo immemorabile, ormai, ad Augusta non si vedeva la statua del Cristo risorto. Di norma, le processioni della settimana santa cessavano il venerdì sera, dopo il rientro, nella chiesa della Madonna delle Grazie, della statua del Cristo morto, la seconda processione del Cristo morto nel venerdì santo; la prima parte, all’alba, dalla chiesa di San Giuseppe. Una caratteristica tutta augustana questa della duplicità della processione del Cristo morto,  che, comunque, richiama moltissimi fedeli, tanto da rappresentare il momento culminante dei riti precedenti la Pasqua. C’è da precisare che le processioni rituali, dal lunedì al venerdì santo, si svolgono  lungo le strade dell’isola-centro storico, mentre la processione del Cristo risorto è stata breve: soltanto tutt’attorno alla piazza.  Qualcuno ha voluto vedere nel nuovo rito un momento altamente simbolico in una duplice valenza: “resurrezione” della chiesa madre dopo lo scandalo che lo scorso anno travolse l’allora parroco, Gaetano Incardona, e la “resurrezione” politica di Augusta, dove, da quasi venti mesi, si vive in regime di democrazia sospesa, essendo la città amministrata da una triade prefettizia, poiché  il consiglio comunale è stato sciolto per timore di infiltrazioni mafiose. La statua del Cristo risorto è stata donata alla chiesa madre da Elio Cannavò, il più giovane dei fratelli Cannavò, augustani di nascita, emigrati con le loro famiglie in Venezuela dove hanno fatto fortuna con  il commercio del pesce. Oggi Elio  Cannavò vive a Panama, ma vi risiede per sei mesi all’anno; per gli altri sei mesi risiede a  Augusta.

G. C. 

Festincontro di Augusta. 8oo ragazzi dell’Azione cattolica di Siracusa sorretti e accompagnati dal VESCOVO Pappalardo

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AUGUSTA. Si sono vestiti dell’abito nuziale per festeggiare le nozze cui sono stati invitati. 800  i ragazzi dell’Azione Cattolica delle parrocchie ricadenti nell’Arcidiocesi di Siracusa, che non hanno mancato l’appuntamento di incontro e crescita spirituale. Ospiti nella scuola dell’Infanzia Domenico Costa e nelle piazze antistanti, i ragazzi, accompagnati da educatori e animatori, sono stati accolti e trasportati nello scenario di un banchetto di nozze (la parabola delle nozze è d’altronde il testo che guida l’anno associativo) per poi preparare ognuno il proprio abito nuziale partecipando a diversi giochi e vincendo pezzi di una tunica che ha ricoperto un cartellino appeso al collo. Così vestiti dell’abito nuziale, quello che propriamente richiama il battesimo ricevuto, e sacramento da riscoprire in ogni attimo della propria quotidianità, hanno concelebrato la Messa presieduta dall’arcivescovo di Siracusa,. Salvatore Pappalardo, il quale ha detto:  “Siamo qui  per celebrare la nostra gioia di appartenere a Gesù come suoi discepoli. E’ il Signore che ci raduna insieme e  fa di noi la sua chiesa.” Pranzo a sacco e poi via, tra animazione e bans dell’ACR, per preparare, con tanto di giuria, concorso e premiazione dell’invito realizzato dalle singole parrocchie seguendo l’indicazione del versetto della parabola delle nozze: “Usciti per le strade quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni” (Mt 22, 10). La coppa dell’amicizia resta in casa, ad Augusta, con il gruppo ACR della Parrocchia San Francesco da Paola che realizza un particolare invito in cui due simpatici sposini riescono a spostare un mondo unito e solidale. Per il resto è solo gioia, quella di sentirsi figli di Dio e di essere suoi testimoni nel ritorno a casa tra le famiglie e le persone che quotidianamente ci circondano.

 P. T. 

AUGUSTA SI PREPARA ALLA SETTIMANA SANTA: HYBLEA MUSIC SULLA CRESTA DELL’ONDA

Il trio augustano sabato 12  aprile nella Passio Domini, con la soprano Francesca Ussia

trioAUGUSTA. Il Trio Hyblea Music,  composto dagli augustani  Salvatore Passanisi ( pianoforte ), Pamela Patania ( flauto ), Giovanni Di Mauro (violino)  è sulla cresta dell’onda, soprattutto nell’àmbito ecclesiale, com’è facilmente intuibile, per via del periodo quaresimale, prossimo a quello pasquale, quando corali e gruppi musicali animano le cerimonie liturgiche e no nelle varie chiese augustane. Il trio Hyblea  music ha colto il consenso e gli applausi nella chiesa del Sacro Cuore, retta da don Davide Di Mare, in occasione della venerazione delle reliquie del beato Giovanni Paolo II,  interpretando il “Panis angelicus, e   brani dedicati alla Madonna: la vergine degli angeli ( da ” La forza del destino ” ) di Verdi,  l’Ave Maria di Bach-Gounod,  e brani di Ennio . Morricone, di Bach, Verdi (Va’ pensiero ), Massenet, e per concludere  con l’Intermezzo dalla “Cavalleria Rusticana” di Mascagni. Con il trio  si è esibita anche la  soprano Francesca Ussia. La stessa soprano e il trio Hyblea music animeranno la PASSIO DOMINI, organizzata e diretta da Giovanni Intravaia, sabato 12 alle 19°° nella Chiesa del Sacro Cuore.

  C. C.  –  nella foto, Da sin.: Passanisi, Di Mauro, Di Mare, Patania, Ussia

Augusta/ Alla vigilia della tradizionale Settimana Santa, un incontro culturale nella chiesa di S. Francesco di Paola sulla figura di Maria Addolorata

Il cammino di passione verso la Pasqua di resurrezione 

addolorata

RSCN0895AUGUSTA – Giovedì sera giorno 3 aprile, nella Chiesa di S Francesco di Paola ad Augusta si è tenuto un interessante incontro culturale sulla figura della Madonna Addolorata. Protagonisti i vari addetti ai lavori della Parrocchia quali, il Parroco don Francesco Scatà, la corale polifonica Iubilaeum con il Direttore Luigi Trigilio, la presidente Grazia Bottaro e il past presidente Melchiorre Fragalà, e gli ospiti in qualità di 5 coroconferenzieri, don Salvo Spadaro e l’avv. Elio Salerno, ed infine le attrici Anna Passanisi ed Ada Tringali. Quest’ultime hanno recitato un brano dello Stabat Mater accompagnati dalla corale e dal M° Salvo Passanisi. Il numeroso pubblico ha seguito con interesse un’ottima relazione di don Spadaro, dell’Istituto S. Metodio di Siracusa, il quale ha ben descritto la figura della 1 scataMadonna Addolorata ai piedi  della Croce trasmettendone tutto il senso di sofferenza e dolore ma allo stesso tempo di ascolto ed obbedienza al disegno divino. Una Madonna  diversa da quella trionfante, gloriosa e radiosa che viene incontro a tutte le richieste di grazie, protagonista di eventi miracolosi. Una Madonna che invece è emblema del pathos, della sofferenza, e rappresenta un modello di madre, sorella,   per tutti coloro che giacciono in particolari situazioni di strazio e dolore e quindi figura compassionevole che può confortarci anche nell’ora della nostra morte. “Una semplice donna che nella massima umiltà ed obbedienza,-  ha concluso don Spadaro,-   ha accettato come dono insieme al Figlio anche  la Croce, quella Croce che traccia il solco del cammino verso la resurrezione.” L’avv. Elio Salerno ha trattato  l’aspetto storico delle tradizioni dell’Addolorata ad Augusta, una Madonna la cui immagine viene tenuta ben esposta in casa della maggior parte di augustani e a cui si rivolge  per essere protetti in tutte le avversità della vita. In particolare ha ricordato l’ Addolorata che già dalla sua prima  tenera età, sia durante il famoso incontro del Venerdì Santo con il Cristo Morto, sia nei momenti di esposizione in chiesa, gli trasmetteva un senso di tristezza, ma allo stesso tempo di serenità e pace non fosse altro per quel suo viso semplice ma splendido, per la sua espressione severamente composta grazie anche a quei occhi rivolti in basso, alle labbra socchiuse e alle mani congiunte. Infine, dopo che il vice presidente della Corale, Vincenzo Riera, ha omaggiato con  fiori le attrici, Padre Scatà ha ringraziato  gli ospiti e tutti gli intervenuti ed ha annunciato l’altra tradizionale iniziativa culturale del cammino di passione quaresimale di giovedì 10 aprile con il famoso Stabat Mater a cura della corale Iubilaeum e del baritono Fragalà.

    Gaetano Gulino 

Il benvenuto dalla Fraternita Laica di San Domenico di Augusta a don Palmiro Prisutto, neo arciprete e parroco della Chiesa Madre di Augusta

imagesAUGUSTA – Come si ricorderà,  giovedì 28 novembre 2013 l’arcivescovo di Siracusa,  Salvatore Pappalardo, in un’affollata Chiesa Madre  ha presieduto la cerimonia di inizio di servizio di don Palmiro Prisutto quale nuovo arciprete di Augusta alla presenza dei sacerdoti di tutte le parrocchie augustane e di don Matteo Pino, già rettore per trent’anni  della stessa Chiesa. Don Palmiro, già parroco della Chiesa di San Nicola di Brucoli.  dove si è fatto molto apprezzare da tutti i fedeli ,  ha espresso il desiderio che i doni e le varie offerte della serata fossero indirizzati alla Caritas locale e ha chiesto da subito la collaborazione di tutti i  volontari, quali indispensabili supporto e sostegno considerata la forte responsabilità  del suo nuovo gravoso compito in un contesto e in  un periodo storico veramente critico per Augusta.  Il neo arciprete, in pochissimo tempo ha dimostrato non solo  specifiche capacità professionali  ma,  soprattutto,   umane con il suo atteggiamento di umiltà, di gratuito servizio e  di vicinanza ai più deboli, ai bisognosi, agli ultimi. La sua attività pastorale improntata all’insegna della carità, della giustizia e della essenzialità, priva di formali fronzoli protocollari, nonché il suo severo impegno per le attività sociali ed economiche,  in particolare per le nuove tematiche ambientali,  hanno offerto esempi di vera testimonianza cristiana in perfetta sintonia con le nuove linee guida di Papa Francesco. Al nuovo parroco la Fraternita laica di San Domenico di Augusta esprime tutti i ringraziamenti e la propria solidarietà e assicura continue preghiere affinché la sua opera possa costantemente essere  ispirata dallo Spirito Santo.

     Gaetano Gulino