AUGUSTA ALLA RICERCA DEL “FIORE… PERDUTO”

Un’avventura umana e televisiva che sarà presto visibile sugli schermi di Happy-Tv (668 DVBT) –    di Giorgio Càsole

Fiorello CorelliAUGUSTA. “Pazzi, siti pazzi”, esclama Saro, lo sguardo stupefatto,   non appena ci vede,  mentre  ci viene incontro un po’ stancamente, trascinando un piede ingessato, a causa di un infortunio accadutogli mentre era a Bari.  I capelli folti, con un po’ di sale sulle tempie, sono trattenuti da quel codino che lo rese famoso  tra il 1992 e il 1994, quando  presentò e porto al successo il Karaoke, il programma preserale d’intrattenimento, basato sull’esibizione canora di sconosciuti, che diventò fenomeno di massa, tanto che si è radicato in Italia. Praticamente, non c’è pizzeria o ristorante di medio livello dove non si organizzano serate di karaoke. Sto parlando, naturalmente, di Fiorello che, proprio grazie al Karaoke, conobbe una straordinaria  popolarità, ancora viva dopo 23 anni. Saro è, com’è noto, diminutivo di Rosario. E “L’ora del Rosario” è il titolo dello spettacolo che Fiorello sta portando in giro per i teatri italiani dal 18 febbraio di quest’anno 2015, facendo il tutto esaurito ovunque vada – segno, appunto, della vasta popolarità e del carisma personale di questo fenomeno dello spettacolo nato, per puro caso a Catania, vissuto per circa vent’anni o più in Augusta. Non vedevo Saro da quasi un quarto di secolo. L’ho rivisto l’altra sera, la sera del 30 ottobre, dietro le quinte del “Teatro delle Muse-Franco Corelli” di Ancona. Non ero solo. Con me c’era un gruppetto di “pazzi”: i fratelli Mariangela e Max Scuderi, responsabili dell’emittente televisiva “Happy Tv-Telechiara” (che trasmette sul canale 668 del digitale terrestre), Aldo Platania, Marcello Roggio, Angelo Roselli, Pippo Zanti, tutti impegnati a vario titolo  nei programmi di Happy Tv. Sette in tutto, numero considerato sacro o magico (dipende dai punti di vista). Saro da tanti anni non rimette piede in Augusta, al contrario dei  fratelli che  periodicamente ritornano:  Peppe è venuto a fine luglio scorso ed è stato intervistato da Max Scuderi proprio per le telecamere di Happy Tv, la sorella Catena, che  ad Augusta ha conservato molte amicizie, è venuta lo scorso anno. Prima di tornare ad Augusta, Peppe ha ricevuto un riconoscimento a Noto. Saro,  a gennaio 2015, è stato riconosciuto da una giuria internazionale riunitasi a Londra come il miglior conduttore italiano di programmi radiofonici. Nessuna istituzione cittadina, pubblica o privata, ha pensato di riconoscere il merito di Rosario, talmente innamorato ancora di Augusta che, anni fa, mentre conduceva lo spettacolo di punta del sabato sera su RAIUNO, la rete ammiraglia della RAI, fece cantare “Augusta, Augusta”, sulle note di “New York New York” alla celebre cantante italo-americana Liza Minnelli. Noi di Happy-Tv abbiamo pensato di colmare la lacuna e abbiamo consegnato a Saro, al nostro Saro,  siciliano  verace di Augusta, una pergamena in cui gli abbiamo riconosciuto il merito d’essere un cittadino illustre che “ha contribuito, con i suoi prestigiosi spettacoli,  a diffondere in Italia il nome di Augusta”.

Continua a leggere

AUGUSTA, DON MATTEO ANTICIPÒ PAPA FRANCESCO

Ricordati gli insegnamenti di p. Pino a un anno dalla morte

padre Pino nel 6o°AUGUSTA. A un anno di distanza dalla morte di don Matteo Pino, già arciprete della Chiesa Madre di Augusta, appare doveroso ricordarne la figura di parroco, di pastore, non tanto per fare una sterile apologia della sua persona, quanto per ricordarne il modello di vita cristiana da emulare. Abbiamo già avuto modo, in altre occasioni, di parlare della storia della sua vita, costellata di lutti, sacrifici, sofferenze, ma anche di tanti risultati e apporti alla comunità cristiana quali l’istituzione in Chiesa Madre della “Conferenza della S. Vincenzo dei Paoli”, della “Caritas”, del Movimento dei focolarini, dell’acquisto di un vecchio immobile, diventato il centro parrocchiale “Agape”, etc.. Oggi pare più opportuno ricordare la persona di don Matteo come uomo. “Vi assicuro che ho fatto veramente poco, pochissimo in relazione a quello che avrei potuto o voluto fare”. Queste, alcune delle sue ultime parole, per lasciare ai suoi fedeli,  parrocchiani, considerati più che famigliari, un messaggio di amore, di servizio. Da buon focolarino amava spesso dire il motto di Chiara Lubich “Dare, dare, dare sempre. Non appoggiarsi a nessuno. Il sacerdote è un sacro, separato che aiuta tutti, ma per sé chiede solo a Dio”. Grazie alle sue doti di bontà, di paterna accoglienza, di massima disponibilità, di semplicità, di profonda umiltà, di amore verso Dio, la Chiesa e il prossimo, si  guadagnò la stima, la simpatia, la fiducia e l’affetto del popolo, soprattutto di quella fascia che, impropriamente, l’attuale società consumistica e produttivistica considera elemento di scarto e che viceversa viene elogiata e valorizzata da Papa Francesco. Don Pino prestava infatti una particolare  attenzione per i deboli, i bisognosi, i sofferenti, le persone anziane, i cosiddetti fragili. Spesso offriva denaro agli indigenti che non potevano pagare le varie bollette di luce, gas o non avevano di che mangiare, ed effettuava delle visite ai malati,  ai moribondi (non potrò mai dimenticare le visite fatte a mia madre sul letto di morte. In tal senso, in effetti, in Padre Pino ognuno ha riconosciuto la continuità di affetto dei vari cari defunti, uno strumento di unione che nel tempo, per diverse generazioni, ha rappresentato un vero amico e un vero prete). Molti gli insegnamenti lasciatoci da padre Pino: essere abbastanza sereni, semplici schietti, sempre disponibili e pronti all’aiuto e all’amore reciproco; instaurare sia all’interno della chiesa che nella vita sociale di ogni giorno dei rapporti di fratellanza, consci di essere figli diversi ma tutti di un unico Padre (negli incontri periodici, in particolare dei focolarini,  che allora avvenivano nella sacrestia, gradiva che gli intervenuti raccontassero dei reali episodi di vita quali validi esempi di testimonianza di servizio cristiano); trovare il tempo per il silenzio, la meditazione l’ascolto della parola di Dio (don Pino trascorreva parecchio tempo, in silenzio a meditare inginocchiato davanti al Santissimo Sacramento conservato nella cappella laterale); valorizzare sia i momenti di liturgia che di catechesi e di preghiera sia singola che comunitaria; recarsi a ricevere l’Eucarestia in fila per due in segno di unione e di condivisione del percorso terreno in nome di Gesù Cristo  e del versetto Mt 18, 20Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro”. Molti altri sono stati gli insegnamenti ereditati da don Pino, ma bisogna ricercarli nell’ombra, lontano dai clamori e dalle varie attività che  oggi si compiono per soddisfare dei protocolli o delle formalità che esaltano l’esteriorità, l’autoreferenzialità, le mode di una società vuota di contenuti e che rischia di perdere molti dei vecchi ma autentici valori etico-morali.

         Gaetano Gulino

IL BARITONO AUGUSTANO GIOVANNI DI MARE A “TU SI QUE VALES” DI CANALE 5

Di Mare tusiquevales 17 ottobre 2015AUGUSTA.  Il 35enne baritono augustano Giovanni Di Mare, apprezzato interprete al festival belliniano tenutosi  recentemente a Catania,  con la regia di Enrico Castiglione, il regista e scenografo che ha preso sotto le sue ali questo nostro artista  portandolo a esibirsi in opere liriche a Taormina e a Siracusa. Di Mare vive ormai stabilmente a Catania e da lì parte per altri siti non solo italiani, ma anche esteri. E’ stato a  Malta, in Romania e altrove.  Naturalmente, ha cantato anche nella sua città natale, Augusta, l’ultima volta a gennaio nella restaurata chiesa della Madonna del Carmelo. Tra un impegno operistico o concertistico, il nostro giovane baritono ha colto anche un’occasione di grande prestigio, che può modificare la sua carriera, in  ascesa di questi tempi, dopo anni di dura e oscura gavetta (come càpita a quasi tutti gli artisti). L’occasione è stata quella di partecipare alla trasmissione televisiva nazionale. “Tu si que vales”, trasmessa da Canale 5 il sabato, nella fascia serale, quella di maggiore ascolto. Di Mare ha partecipato alla puntata del 17 ottobre, esibendosi in un’interpretazione spumeggiante  di “Largo al factotum”,  la cavatina di Figaro, tratta  dalla seconda scena del primo atto del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, celeberrimo pezzo del repertorio operistico classico cavallo di battaglia, pezzo di bravura per i baritoni, la cui tecnica è messa alla prova dai numerosi scioglilingua, tipici dell’opera buffa. Di Mare  ha dimostrato  grande padronanza della scena e sangue freddo nel rispondere alle osservazioni critiche dei giudici; tra questi Maria De Filippi, che ha ammesso d’aver cambiato opinione dopo le spiegazioni colte e convincenti dell’artista. Di Mare potrebbe andare in finale, che sarà trasmessa indiretta, per superare la quale occorreranno le telefonate favorevoli del pubblico. Aver partecipato e essersi qualificato rappresenta comunque il raggiungimento di un importante traguardo; altri  hanno partecipato altre selezioni, ma non sono stati invitati in trasmissione.

G.C.

MASCALUCIA FESTEGGIA LA SUA “MISS BELLA D’ITALIA

Si tratta della 17enne  Carola Nicolosi

Carola NicolosiMascalucia (Catania).  Con una serata intitolata “Gran galà della moda, ” Mascalucia, in provincia di Catania, ha festeggiato, sabato 17,  al parco Manenti, la sua giovanissima concittadina Carola Nicolosi, diciassette anni, che a Fiuggi, nello scorso mese di settembre, è stata incoronata Miss Bella D’Italia. Carola, da anni, frequenta una scuola catanese, “Belebung,  per aspiranti modelle e per entrare nel mondo dello spettacolo. Altissima, stando alla media delle ragazze della  sua età, sfodera un sorriso che potrebbe essere paragonato a quello della bella attrice Virna Lisi (scomparsa di recente) che, da giovane, era la testimone pubblicitaria di un dentifricio in uno dei siparietti di “Carosello”, il programma di réclame che precedeva  la trasmissione    serale sul primo (e per molti anni unico) canale della RAI ( in regìme di monopolio per una trentina d’anni).  Sul palcoscenico all’aperto del parco Manenti,  Carola è stata celebrata con un corollario di sfilate di moda e di esibizioni di giovani e giovanissimi, compagni della Belebung o di altre scuole di danza e di spettacolo che ormai pullulano anche nei piccoli centri. Carola non è nuova a “incoronazioni”  quale miss di bellezza in concorsi estivi regionali o nazionali, ma mai come in quest’occasione è stata così festeggiata. Il titolo conquistato è stato ritenuto altamente prestigioso tanto che l’amministrazione comunale di Mascalucia ha ritenuto di patrocinare l’evento. Il giorno dopo, domenica 18,  Carola è stata  festeggiata in pompa magna, ma privatamente, per parenti e amici,  in un locale di Motta S. Anastasia, dove è stata accolta con un autentico spettacolo pirotecnico.

Giorgio Càsole

IL TENORE MARCELLO GIORDANI PROMUOVE UN CONCORSO PER NUOVE VOCI LIRICHE

download (1)AUGUSTA. Il tenore augustano Marcello Guagliardo, in arte Giordani,  impegnato nell’organizzazione della V edizione del Concorso internazionale” Marcello Giordani”, ha protocollato al Comune di Augusta la richiesta per poter usufruire del Salone di rappresentanza del settecentesco palazzo di città come sede per le prove. Il tenore ha  sottolineato: “Questo luogo dall’indiscusso fascino artistico rappresenta il cuore pulsante della città, alla competizione parteciperanno oltre cento persone e tra loro giurati di fama internazionale. In assenza di un teatro il Salone di rappresentanza può essere un ottimo biglietto da visita per la città; auspico  che Augusta possa diventare un punto di riferimento per la lirica. Il concorso può essere un primo passo importante per favorire un ritorno culturale, turistico ed economico per la città tutta. Confidando nella sensibilità dell’Amministrazione comunale,   attendo una risposta affermativa che possa porre le basi per questo ambizioso progetto artistico.” La precisazione del tenore, candidato alla poltrona di sindaco, organizzatore della rappresentazione in Piazza Duomo della “Cavalleria rusticana” di Mascagni, si spiega con un supposto rifiuto della concessione del medesimo salone da parte dell’attuale giunta pentastellata, giacché, recentemente, il tenore ha affermato in un post pubblicato sul social Facebook che un cittadino che paga deve avere la concessione del salone per tutti i giorni richiesti.  A dire il vero, non si capisce perché Guagliardo-Giordani voglia servirsi del salone di rappresentanza per le prove, quando è stato restituito alla fruibilità l’auditorium di Palazzo San Biagio per prove di questo genere, essendo dotato di luci, sipario e palco, che il salone municipale non ha. Eventualmente, in virtù della “magnificenza” del candelabro e degli affreschi il salone può essere utilizzato degnamente per la serata  finale  del concorso che si terrà dal 25 al 29 novembre e si concluderà con un concerto.  Il  tenore ha sostenuto che sosterrà le spese per l’affitto del salone medesimo, ma si tratta in complesso di 5 giorni, fra prove e concerto, cinque giorni durante i quali può succedere di tutto . Guagliardo ha pubblicamente protestato contro il supposto rifiuto dell’amministrazione e ora è tornato alla carica. Anche nei grandi e prestigiosi teatri, luoghi deputati, le prove  non sempre vengono fatte sul palco. Il salone di rappresentanza non è un luogo deputato. Aggiungiamo che l’auditorium del civico palazzo San Biagio è stato rimesso a nuovo e, anche se non ha né affreschi né candelabro, è pur sempre un luogo deputato per questi eventi.

G. C.

L’AUGUSTANO COLONNELLO PILOTA VINCENZO SICUSO NUOVO CITTADINO ONORARIO DI COMISO

La concessione vuole essere un riconoscimento a tutta l’Aeronautica Militare che fornisce il Controllo del Traffico Aereo civile a Fontanarossa, Comiso e Sigonella

Una delle foto di ritoFoto di gruppo della rappresentanza AMSIGONELLA – “…A dare il via all’apertura dell’Aerostazione di Comiso c’è stato un lavoro straordinario delle Istituzioni tutte e la grande professionalità e generosità del personale dell’Aeronautica Militare di Sigonella che hanno avuto il coraggio di credere e di dare fiducia alla nostra piccola realtà oggi conosciuta a livello nazionale…”. Queste le parole del Sindaco di Comiso (RG) Filippo Spataro all’atto della firma della concessione della Cittadinanza Onoraria al Comandante dell’Aeroporto e del 41° Stormo dell’Aeronautica Militare di Sigonella, Colonnello Pilota Vincenzo Sicuso, avvenuta all’interno dell’Aerostazione di Comiso, lunedì 7 settembre  2015 alle ore 10.30. All’evento hanno preso parte, oltre alla Giunta Comunale di Comiso al completo, i vertici di gestione dell’Aeroporto Comisano, il Presidente Dott. Rosario Dibennardo e l’Amministratore Delegato Dott. Enzo Taverniti, varie Autorità Civili e Militari non solo della Provincia di Ragusa, diversi Sindaci dei Comuni della Sicilia Orientale, diverse Associazioni Combattentistiche e d’Arma e una nutrita rappresentanza di personale militare proveniente da Sigonella. Il Colonnello Sicuso, molto soddisfatto per il riconoscimento ricevuto, ha sottolineato il ruolo fondamentale che l’Aeronautica Militare svolge giornalmente e con spirito di squadra al servizio della Collettività “…onorati della credibilità che ci si riconosce, l’Aeronautica Militare è fiera di servire il Paese, per dare ed assicurare servizi essenziali come il trasporto sanitario d’urgenza, informazioni meteo, la ricerca e il soccorso e, appunto, anche il servizio della gestione del traffico aereo. Il tutto con la massima trasparenza e professionalità, mettendo al centro costantemente l’umanità, la passione e la preparazione del nostro personale”. Con il conferimento di questa importante onorificenza, ha proseguito il Dott. Spataro, il Comune di Comiso, giusto nell’anno del 50° anniversario della fondazione del 41° Stormo, ha valuto dare particolare merito all’attività incentivante e di supporto dell’Aeroporto militare di Sigonella che di fatto ha permesso a quello civile “Pio La Torre” di Comiso di entrare a regime, a seguito dell’inaugurazione avvenuta in data 30/05/2013. In sostanza, nell’ambito delle attività operative della Base Aerea di Sigonella, lo sviluppo di Comiso è stato fin dall’inizio oggetto di particolari attenzioni ed impiego di risorse umane e materiali. Superando ogni problematica di carattere burocratico, i lavori per l’apertura dello scalo ragusano hanno coinvolto la Forza Armata già ben prima della sua inaugurazione con un volo prova e la visita ufficiale delle autorità politiche dell’epoca, oltre al coinvolgimento nello studio e sviluppo delle procedure aeree pubblicate in seguito nelle documentazioni nazionali di settore avendo in Sigonella il “focal point” di tutte le attività in corso d’opera. In tutto questo Sigonella ha fornito, fin dal primo giorno e continua a farlo senza soluzione di continuità, il supporto all’attività di volo dell’Aeroporto Ibleo garantendo il Servizio di Controllo di Avvicinamento. Comiso è oramai inserito a pieno titolo tra gli Aeroporti di interesse nazionale e costituisce un importante voce nell’operatività della base di Sigonella. Nell’anno 2014 allo scalo di Comiso sono transitati circa 300 mila passeggeri. Il Comando Aeroporto/41° Stormo Antisom dell’Aeronautica Militare di Sigonella, oltre a fornire il supporto tecnico-logistico-amministrativo-operativo agli Enti ivi rischierati ed in transito (compresi i servizi necessari per il sicuro ed efficace svolgimento delle attività di volo), è istituzionalmente responsabile della fornitura dei servizi del traffico aereo all’interno della zona di controllo denominata “Catania CTR”, che comprende i cieli della Sicilia orientale e dei mari adiacenti, ivi compresi gli Aeroporti civili di Catania-Fontanarossa e Comiso e quello militare di Sigonella. Nello specifico, i controllori militari del traffico aereo (Air Traffic Controllers – ATC) prevengono i rischi di collisione e rendono spedito ed ordinato il flusso del traffico aereo, sia attraverso l’applicazione di opportune procedure che tramite l’utilizzo di sistemi di comunicazione e di radar. In particolare, viene gestito – a vista – il traffico sull’area di manovra dell’Aeroporto di Sigonella e gli aeromobili in volo nelle immediate vicinanze ad esso, mentre – mediante l’utilizzo del sistema radar – vengono guidati gli aeromobili dalla fase di navigazione fino all’ultima fase dell’avvicinamento e – subito dopo la partenza – sino a quando gli stessi non si sono stabilizzati in aerovia.

BEPPE FIORELLO FA “VOLARE” SHORTINI FILM FESTIVAL

Riprese televisive in esclusiva su Happy TV

peppe fiorelloAUGUSTA. A distanza di quasi vent’anni, Beppe Fiorello, fratello minore del popolare showman, si è esibito per  i suoi concittadini, ai giardini pubblici,  nell’àmbito della IX edizione di Shortini Film Festival. Nella primavera del ’96, alla nuova darsena,  Peppe, che allora si faceva chiamare Fiorellino,  fece da spalla al fratello Rosario, in un duetto tipico dei villaggi turistici, dove entrambi si erano fatte le ossa nel campo dello spettacolo. “Fiorellino” aveva sostituito, da poco, il fratello nella conduzione del popolare programma Karaoke, portato al successo, attraverso gli schermi di Mediaset, proprio da Fiorello, nato a Catania, ma vissuto per oltre vent’anni in Augusta, come del resto Beppe, prima di spiccare il volo per le reti televisive nazionale, il primo come intrattenitore e showman, il secondo come attore principale di fiction molto seguite. Era proprio da quello spettacolo della darsena che Beppe Fiorello non rendeva pubblica una sua partecipazione ad Augusta, cosa che invece non ha ancora fatto da allora il fratello Rosario, mentre più spesso fa tappa in città la sorella Catena, autrice di romanzi e storie spesso autobiografiche. Invece sabato 1 agosto il popolare attore di Augusta si è letteralmente, e a sorpresa diremo, esibito per la gioia dei tanti suoi concittadini nello splendido scenario con il palco della musica a far da cornice ideale allo schermo sul quale venivano proiettati i cortometraggi di Shortini. Beppe—vuole essere chiamato così e non Beppe- ha parlato dei suoi trascorsi in città, dei suoi primi passi artistici e di quando, da grande osservatore qual  è, coglieva i tanti volti e le varie sfaccettature che  una cittadina come Augusta può  offrire, dal boom industriale al fermento culturale che si respirava negli anni 70 e 80. “Il mio vero teatro erano le strade di Augusta”- ha affermato Peppe- “da qui io ho colto gli spunti per mettere in scena personaggi e luoghi che adesso porto anche a teatro”. Beppe ci ha informato che sta rappresentando una commedia in cui narra delle “gesta” di Joe Conforte , italo americano famoso,  legato all’asta del bastone di San Giuseppe, commedia che sta portando in giro nei maggiori teatri nazionali e che dovrebbe fare tappa a dicembre prossimo anche a Catania. Visibilmente emozionato, si è commosso al ricordo del padre Nicola, originario di Letojanni ma finanziere di stanza ad Augusta, il quale cantava magistralmente le canzoni dell’indimenticato Domenico Modugno, tanto da suscitare quasi una venerazione nei figli  per il cantante pugliese. Il caso ha voluto che, a distanza di anni, Beppe  ha interpretato proprio Domenico Modugno in una fiction televisiva  di successo  trasmessa dalla Rai. Lo spettacolo live  a sorpresa di Peppe non ha colto, però, di sorpresa le telecamere di Happy Tv, che lo  trasmetterà a breve sul canale 668 del digitale terrestre e sulla pagina web di Facebook. A  Shortini Peppe ha cantato, senza base,  diverse canzoni del grande Mimmo, coinvolgendo tutto il pubblico con la canzone più celebre, “Nel blu dipinto di blu”, universalmente nota come “Volare”. E, in quel momento , il pubblico “volava” nel cielo stellato sopra il palco della musica

M. S. 

AUGUSTA, GRANDE PARTECIPAZIONE DI POPOLO AL FUNERALE DI ETTORE MANTINEI

Don Palmiro Prisutto ha ricordato i trascorsi di scout e di ambientalista dell’odontoiatra scomparso

Ettore MantineiAUGUSTA. Massiccia, com’era prevedibile, la partecipazione degli augustani ai funerali del 49enne  Ettore Mantinei, il dentista scomparso l’altro pomeriggio, intorno alle due, mentre si trovava nel bagno del suo studio di Via San Giuseppe, dopo aver visitato un paziente.  L’allarme è stato dato dal suo collega ortodontista che lavorava nella stana attigua alla sua, preoccupato dal fatto che sentiva da un lungo intervallo di tempo il rumore di uno strumento specifico, un rumore troppo lungo per essere giustificabile. Il collega si è recato in bagno dove ha visto Ettore esanime, ma ha tentato egualmente di rianimarlo con il massaggio cardiaco. L’improvvisa, inattesa, scomparsa dell’affermato professionista ha destato costernazione in molti ambienti,  tanto che, sabato 29, nonostante il gran caldo alle quattro del pomeriggio,  corale è stata la presenza degli amici e dei  conoscenti alla cerimonia funebre, in chiesa madre, officiata dal parroco Palmiro Prisutto, il quale ha ricordato i trascorsi di scout e di ambientalista di Mantinei, che fu anche consigliere comunale.

G. C.

ALL’ALBA DI OGGI, 1 SETTEMBRE, SPARSE IN MARE LE CENERI DI CARMELO PATANIA. LA FAMIGLIA RINGRAZIA PUBBLICAMENTE QUANTI HANNO MANIFESTATO SENTIMENTI DI CORDOGLIO

Grazie.

11836670_1065276650151248_5271598463263572186_nNel momento in cui mi accingo a disperdere le ceneri di Carmelo, come da sua volontà, nel mare da lui tanto amato, è d’obbligo per la nostra famiglia tributare a tutti coloro i quali, e sono molti, hanno condiviso la sua breve vita terrena, un sentito e doveroso ringraziamento. Grazie agli Ammiragli Ispettori Tortora e Brogi, agli Ammiragli De Felice e  Giulietti Virgulti, all’ Ammiraglio  Abbamonte con il suo ricordo in memoria di Carmelo. Grazie a tutti i colleghi militari e civili di Marinarsen Augusta ed in particolare agli amici dell’officina IEB, alle organizzazioni sindacali provinciali C.G.I.L. – C.I.S.L. – U.I.L. e alla R.S.U. di Marinarsen, ed infine, non per ultimi, grazie a tutti gli amici e parenti che, ancor oggi, fanno di tutto per alleviare il nostro dolore per la prematura perdita di Carmelo. Grazie a tutti.

  Lucrezia Solano Patania

SI SONO SVOLTI IERI IN CHIESA MADRE AD AUGUSTA I FUNERALI DI CARMELO PATANIA, ALLA PRESENZA DELLE MAESTRANZE E DELLE AUTORITA’ MILITARI DELLA BASE

IL RICORDO DI UN EX DIRETTORE DELL’ARSENALE MILITARE

11836670_1065276650151248_5271598463263572186_nCi tenevo molto a ricordare Carmelo. Ma mi ci è voluto un po’ di tempo a maturare cosa fosse successo, che cioè ci aveva lasciato per sempre. Tuttora mi sembra impossibile e non riesco a farmene una ragione così come non riesco neppure ad immaginare quanto sia grande il dolore dei familiari per la perdita che hanno subito. Quando arrivai in Arsenale Salvatore Patania, in realtà Carmelo per noi che lo conoscevamo meglio, era il Capo Reparto Impianti Elettrici di Bordo. Per chi non ha familiarità con le navi, beh l’impianto elettrico e’ il sistema che vanta la maggiore diffusione a bordo, invadendo l’intera piattaforma, la propulsione ed il sistema di combattimento. Conoscerlo a fondo, come era il caso di Carmelo, significa conoscere un po’ tutta la nave. Carmelo era una persona speciale. Un vero punto di riferimento per noi dirigenti per i suoi dipendenti, ma in realtà per tutto l’Arsenale. Carmelo era un siciliano vero. Era un uomo di poche parole, anzi, di parola ne aveva una sola e su quella parola potevi contarci in maniera assoluta. Era un ottimo tecnico, sapeva individuare i problemi e indicare la giusta soluzione. Le sue competenze spaziavano dal campo elettrotecnico a quello meccanico e non a caso Carmelo era un eccellente ed affidabile collaudatore e, negli ultimi tempi, stava dirigendo con successo anche l’officina meccanica. Era un ottimo gestore di uomini, rispettato e benvoluto da tutti. Pretendeva dai suoi uomini come dai suoi capi, ma tutti noi desideravamo soddisfare le sue richieste perché sapevamo a priori che erano giuste e motivate. I problemi dei suoi uomini erano problemi suoi, e non esitava a rappresentarli con ardore e con la giusta insistenza. Perché non chiedeva per se, ma per gli altri e non si fermava finché non si trovava una soluzione. Era impegnato sindacalmente ed era uno di quei rappresentanti dei lavoratori, non rari per la verità ad Augusta, che interpretavano il proprio ruolo con concretezza, correttezza, pragmatismo, senso di responsabilità. L’officina Impianti Elettrici di Bordo era la sua creatura. L’aveva pensata, realizzata, rifinita, messa in funzione. Diceva che il suo Reparto, la sua officina, avevano capacità tecniche non riscontrabili in alcun altro ente o impresa presente in tutta l’Italia meridionale, è assai probabilmente aveva ragione. Di certo la sua creatura e’ un autentico fiore all’occhiello di cui noi arsenalotti siamo sempre stati fieri. Ed il merito è tutto di Carmelo, della sua competenza e della sua caparbietà. Ricordo perfettamente il giorno della sua inaugurazione, in cui invece di tenere il discorso che noi pensavamo avesse preparato, distribuì i berretti personalizzati con il nome ed il logo del Reparto ai propri collaboratori con un sorriso a 32 denti ed una totale soddisfazione per quanto tutti loro erano riusciti a realizzare. E ricordo tanti altri episodi, scambi di opinioni, discussioni, ma anche battute, momenti di relax che hanno caratterizzato il nostro rapporto sia lavorativo che umano. E mi sembra davvero impossibile pensare che non potranno essercene mai più in futuro. Addio Carmelo. Non dimenticheremo mai il tuo sorriso, la tua determinazione, il tuo attaccamento al lavoro, la tua serietà, il tuo carisma. Alla tua famiglia tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. E, speriamo, il conforto di sapere che la tua persona ed il tuo esempio resteranno con noi. Per sempre.

Giuseppe Abbamonte