Marina di Ragusa. Sera di sabato 5 agosto. Il caldo è alle stelle. I locali all’aperto sono pieni di avventori. Il lungomare pullula di gente. Si notano auto di polizia e carabinieri parcheggiati in divieto di sosta. Dal mare si riverberano luci blu lampeggianti. Che succede? Nella piccola Piazza Torre, di fronte alla spiaggia, capannelli di uomini e donne in attesa. Sono in attesa delle due stelle di 5 Stelle: Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, scesi in Sicilia per un lungo giro elettorale estivo in supporto del candidato alla presidenza della Regione, Giancarlo Cancelleri. Siamo, sì, in agosto, ma il 5 novembre è alle porte. Il 5 novembre si voterà per il nuovo “governatore” della Sicilia e per il rinnovo dell’assemblea (i cui componenti non saranno più novanta, ma settanta). L’attesa dura mezz’ora. Alle 21,30 precise, Di Maio e Di Battista si materializzano in Piazza Duca degli Abruzzi, accolti da un funzionario di polizia in completo blu, ma senza cravatta. Di Battista e Di Maio sono in pantaloni e camicia bianca. Se i loro volti non fossero noti, passerebbero inosservati: due ragazzi, confusi in mezzo ad altri ragazzi, in un posto di mare dove si passeggia sorbendo granite o con il gelato in mano. Di Maio è vicepresidente della Camera dei deputati: gli spetta una scorta. Di Battista, il bell’Alessandro, romano, più alto del vicepresidente, saluta con un largo sorriso e conquista il primo applauso.
Dibba, com’è familiarmente chiamato, è un passionale che accende gli animi. Nella sua concione ricorda tutti i sacrifici compiuti in questi anni e le sudate battaglie contro il sistema partitico-mediatico e affaristico-bancario: un discorso passionale che lo sudare tanto da muovere a compassione un astante che gli offre un fazzoletto di carta. Di Maio è più composto, senza un capello fuori posto, la faccia costante da bravo ragazzo: sfodera sorrisi a destra e a sinistra mentre pure fa reprimende allo stesso popolo grillino, quando sottolinea che bisogna essere uniti e compatti e coloro che “si mettono contro i sindaci grillini si mettono contro il Movimento 5 Stelle”. Entrambi affermano di non essere in Sicilia per chiedere voti, ma per aiutare Giancarlo Cancelleri, il deputato regionale di Caltanissetta, che ha ricevuto l’investitura giorni fa a Palermo e si è subito messo al lavoro. Una selva di telefonini riprende i discorsi ched vanno sùbito ad affollare i cosiddetti social. Dopo le due stelle nazionali, vivide e brillanti, Cancelleri, con una folta barba che gli incornicia mento e volto, appare un po’ dimesso. Fa appello alle emozioni. Ammette che il suo programma non è ancora definito, perché ciò che conta è “la Sicilia nel cuore”.Di Battista aveva concluso assicurando che il “governatore” Cancelleri abolirà i vitalizi e dimezzerà le indennità dei deputati regionali. Cancelleri, evidentemente, non può che toccare questo tasto: “Cancellerò i vitalizi, dimezzerò le indennità e i milioni di euro risparmiati andranno per borse di studio per i giovani.” Dopo gli applausi finali, gli oratori vanno a ristorarsi in un bar della piazza principale. Il tour de force è appena iniziato. Domenica 6 appuntamento in un’altra località estiva piena di gente: Marzamemi. Nel frattempo, in una rotonda sul mare, non molto distante dalla piazza, suore biancovestite e fedeli pregano in silenzio davanti a un altare con ostensorio. Ragusani e turisti continuano a passeggiare sul lungomare affollato sorbendo granite e con il gelato in mano. Le stelle, lassù, sembrano brillare di più.
Giorgio Càsole