Sciopero generale il 30 maggio a difesa del civico Muscatello di Augusta

 

 

 cronacaAUGUSTA. Poiché il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale di Catania, presieduto, nell’udienza del 12 maggio, da Rosalia Messina, ha deciso di non decidere, rinviando la patata bollente al TAR di Palermo, poiché l’assessore regionale alla Salute, Russo, non ha revocato il proprio decreto con il quale trasferisce importanti reparti del Muscatello all’ospedale di Lentini, finalmente, dopo tante riunioni, alcune davanti a un folto pubblico, dopo tante irresolutezze, per non dire dell’ignavia, di quei parlamentari nazionali e regionali che qui raccolgono i voti, finalmente, il comitato cittadino pro Muscatello  ha annunciato di voler organizzare uno sciopero generale per il 30 maggio. Finalmente. Sono anni, ormai, almeno due, che chi scrive ripete questa nota sia sulla carta stampata, sia attraverso il web: occorre uno sciopero generale come quello storico del 28 dicembre 1960, in difesa del porto che i nostri vicini siracusani volevano “scipparci”. Ora i nostri vicini lentinesi, dopo aver “occupato” il “Muscatello” con il personale paramedico, circa il 50 per cento, secondo i bene infornati, vogliono avere il privilegio di un ospedale tutto loro lasciando a noi le briciole. E’ una vergogna. Una vergogna che Augusta, il cui porto dà allo Stato milioni di euro in diritti, debba essere. trattata come una cittadina agrumicola qual è Lentini. Qui, ad Augusta,  paghiamo giorno dopo giorno lo scotto delle industrie inquinanti, corriamo il rischio d’essere colpiti da qualche missile, perché la nostra è un’area militare d’importanza strategica  e si ha l’impudenza di pianificare un depotenziamento dell’ospedale pubblico che, sostanzialmente, significa la sua chiusura. La  Regione Siciliana ha varato una legge per potenziare gli ospedali in aree ad alto rischio come la nostra e, invece di obbedire a una legge regionale, che cosa fa l’assessore Russo? Disobbedisce bellamente decretando il trasferimento di reparti a Lentini. IL TAR di Catania, investito della questione, invece di deliberare, se ne lava pilatescamente le mani,come se non fosse chiaro come la luce del sole  il contrasto fra la legge regionale e il decreto dell’assessore Russo. Come mai questa decisione?, viene da chiedersi.  Qualcuno potrebbe rispondere: C’è Villa Salus”, cioè una struttura medica convenzionata, cioè che riceve i soldi della Regione, cioè soldi pubblici, soldi nostri. Replica: “Ma è una struttura privata! “ Bene. Non vogliamo privarcene. Consideriamola, allora, come quel “potenziamento” che la legge prevede per le aree a rischio. Ma non toglieteci il Muscatello.  Lasciate i reparti, migliorateli anzi, con personale qualificato, fatelo diventare un centro di eccellenza per alcune specializzazioni. Se volete risparmiare, non pagate più i  direttori  delle Aziende sanitarie lo stipendi di 25o mila euro l’anno – vera offesa per la povera gente. Sono sicuro che si possono trovatre validi direttori con un quarto di quello stipendio. E Voi, assessori e “deputati” regionali, date l’esempio: riducetevi i Vs. stratosferici stipendi allineati a quelli dei senatori della repubblica, di cui pure i senatori dovrebbero vergognarsi in tempi in cuii essi chiedono ai poveri cristi di tirare la cinghia e, invece, tutti, zitti,zitti,si sono aumentati l’indennità di circa 1.200 euro mensili.  Date a Lentini quello che spetta a unm’area agrumicola, razionalizzate pure, ma sul serio, eliminando i doppioni, i veri sprechi, eliminate l’elefantiasi delle ASL o ASP. Piccolo è meglio, per certi aspetti, Fate amministrare la sanità dai medici. Esistono le specializzazioni in questo senso e non scegliete dirigenti  su basi di appartenenza al clan. Non toglieteci il Muscatello. Non vorremmo morire sulla strada per Lentini

 

   Giorgio Càsole  –  foto  G. Tringali

 «Continuiamo a percorrere più strade parallele per raggiungere l’obiettivo di difendere il nostro ospedale – ha detto il sindaco  Carrubba – quella dell’interlocuzione con i rappresentanti istituzionali preposti; quella di attendere il responso legale del ricorso che il Comune ha presentato nel maggio del 2010, ritenendo la dotazione prevista per il Muscatello sottodimensionata rispetto alle reali esigenze del territorio e quella della protesta che ci ha già visti scendere in piazza con circa 15 mila persone, con tre successive giornate di sciopero che hanno coinvolto gli operatori portuali». Il coordinamento cittadino inviterà tutte le organizzazioni sindacali ad aderire proclamando un’altra giornata di astensione dalle attività portuali.  Ad astenersi dal lavoro  dovrebbero essere ancora gli addetti ai rimorchiatori al Gruppo ormeggiatori e al Gruppo barcaioli e quanti lavorano per il funzionamento del porto. Ma è anche opportuno che in questa occasione sia tutta la città a mobilitarsi e a scioperare. Il traguardo che si vuole raggiungere è quello di salvare il Muscatello. Il Tar di Catania  ha rinviato  gli atti del ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Augusta contro il Decreto assessoriale. n. 753/2010 al Tar di Palermo per determinare la competenza a decidere. Nell’udienza del 12 maggio , la quarta sezione della sezione di Catania del Tribunale Amministrativo, presieduto da Rosalia Messina, ha disposto la trasmissione del fascicolo al presidente del Tar di Palermo degli atti relativi al ricorso contro il Decreto «Riordino, rifunzionalizzazione e riconversione della rete ospedaliera e territoriale della Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa», per il Distretto Sr2, Augusta-Lentini. Decisione giunta a conclusione dell’udienza, alla quale, per il Comune di Augusta hanno presenziato i legali Pietro Coppa e Gianluca Rossitto, su richiesta dell’Avvocatura dello Stato che rappresenta nel procedimento l’Assessorato Regionale alla Salute, al fine di determinare la competenza a decidere. Il Tar di Catania avrebbe dovuto esprimersi sulla richiesta di immediata sospensiva del decreto assessoriale che prevede il trasferimento all’ospedale di Lentini dei reparti di Ostetricia e Ginecologia e Pediatria, attualmente al Muscatello di Augusta. L’amministrazione comunale nel maggio 2010 decideva di adire le vie legali ritenendo la dotazione prevista per il Muscatello sottodimensionata rispetto alle reali esigenze del territorio.