ESSO ITALIANA E DE AGOSTINI PRESENTANO “IL FUTURO DELL’ENERGIA”, IN UN ATLANTE

Ideato nel 2009 per offrire alla scuola un nuovo strumento per promuovere la conoscenza del mondo dell’energia

exxonNovara, 23 Aprile 2015 – L’incontro, al quale sono intervenute anche Istituzioni e Autorità locali, si è rivolto espressamente al mondo della Scuola e ha visto la presenza di una folta rappresentanza di studenti e professori degli Istituti secondari di II grado della provincia di Novara. Proprio per la Scuola – infatti – è stato pensato l’Atlante. Per offrire ad allievi e insegnanti un quadro completo e scientificamente rigoroso delle principali tematiche connesse al mondo dell’energia, che sono oggi sempre più attuali e importanti per la rilevanza degli aspetti economici, sociali e ambientali. L’evento rappresenta anche l’occasione per sottolineare il ruolo che imprese come la Esso Italiana possono rivestire nel contribuire al processo formativo favorendo, ad esempio, la cultura in campo energetico. Un ruolo quanto mai importante, in modo  particolare tra i giovani che presto saranno chiamati a confrontarsi con le sfide del futuro, quali l’utilizzo efficiente delle risorse, la crescita della domanda energetica mondiale e la necessità di soddisfarla in modo responsabile e essosostenibile. L’Atlante dell’Energia affronta proprio queste tematiche – dalla disponibilità delle risorse energetiche all’importanza di un loro utilizzo consapevole, dallo sviluppo tecnologico all’efficienza energetica, e molto altro ancora – rivolgendosi alle giovani generazioni di oggi, i decision maker del domani, che saranno chiamati ad operare scelte importanti. “Il progetto editoriale dell’Atlante dell’Energia rientra in un più ampio programma della Esso Italiana volto ad attrarre l’interesse dei giovani verso le tematiche scientifico-energetiche e a favorirne la conoscenza, incoraggiandone gli studi per prepararli ad affrontare le sfide del futuro” ha dichiarato Giovanni Murano, Presidente e Amministratore Delegato della Esso Italiana. “L’energia è infatti un bene prezioso che è alla base del nostro benessere e della possibilità di miglioramento degli standard di vita di miliardi di persone. In un mondo in continuo sviluppo la sfida è quella di riuscire a soddisfare la crescente domanda di energia, bilanciando le esigenze economiche, sociali e ambientali. Per vincerla, saranno necessarie le migliori menti capaci di promuovere sviluppo tecnologico, politiche oculate e lungimiranti e il contributo di tutte le fonti di energia economicamente competitive. È nostro dovere, oggi, aiutare i  giovani a prepararsi ad affrontare tale sfida fornendo loro gli strumenti per maturare le necessarie competenze e professionalità. Da sempre, alla Esso Italiana, lo consideriamo parte integrante del nostro ruolo sociale” ha concluso Murano. Alla discussione sul tema, moderata da Federico Taddia – giornalista scientifico e conduttore televisivo, hanno preso parte Gabriella Colla – Referente Educazione Ambientale e progetti Expo dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Novara, Giovanni Murano – Presidente e Amministratore Delegato di Esso Italiana, Edoardo Mirgone – Direttore Raffineria SARPOM di Trecate, Andrea Pasquino – Direttore Generale Area Iniziative Speciali di De Agostini Libri e Francesco Turletti – Direttore Editoriale di De Agostini Scuola. Nei prossimi mesi l’Atlante dell’Energia sarà oggetto di una serie di iniziative rivolte direttamente a studenti e professori di diverse scuole in Italia. Tra queste, anche la sua presentazione e  distribuzione nelle classi dei Licei Scientifici che partecipano ad un altro programma didattico del gruppo ExxonMobil – Sci-Tech Challenge (abbreviazione di Science and Technology Challenge) – un’iniziativa europea sviluppata in collaborazione con un’associazione non profit. Il programma, sviluppato in Italia dalla Esso Italiana, rientra anch’esso nelle attività promosse dalla Società nel campo dell’Istruzione e, attraverso una metodologia didattica coinvolgente e interattiva, si pone l’obiettivo di incoraggiare gli studenti a considerare Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica come valide opzioni per il proprio percorso formativo e come solida base per una futura crescita professionale. “Le competenze di Esso nel complesso mondo dell’energia unite all’esperienza editoriale di De Agostini Libri– ha dichiarato il Direttore Generale Iniziative Speciali di De Agostini Libri Andrea Pasquino – ha consentito di creare un’opera di indiscusso valore scientifico e didattico, affrontando con rigore ed equilibrio le maggiori questioni legate al mondo dell’energia, che sono da sempre di grandissima importanza e attualità per le ripercussioni che hanno in termini economici, sociali ed ambientali.  La realizzazione di questo volume ha offerto alla nostra Casa Editrice l’occasione per confermare la sua vocazione divulgativa, contribuendo a creare un collegamento tra il mondo della scuola e il mondo delle aziende”.

 Ufficio Stampa Esso Italiana  –   Ufficio Stampa De Agostini Libri

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MANIFESTAZIONE CITTADINA CONTRO L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

 

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AUGUSTA – I cittadini sono stanchi di respirare aria inquinata, di chiudersi in casa per non respirare fumi e odori nauseabondi.  Per questo, con un tam tam sulla pagina Augusta Facebook, è stata organizzata una manifestazione cittadina che si svolgerà sabato 26 ottobre, in piazza Duomo, dalle ore 10:30 alle ore 11:30. Sarà un Sit-in pacifico che servirà a puntare i riflettori sul grave problema dell’ambiente. E’ difatti di qualche giorno fa la notizia dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, che definisce ufficialmente cancerogeno l’inquinamento atmosferico, al pari dell’amianto e del tabacco. Si chiederà, agli organi istituzionali e agli uffici preposti, un maggior controllo e sanzioni a coloro che oltrepassano i limiti di emissioni consentiti dalla legge. Le industrie, infatti,  dovrebbero provvedere alla manutenzione degli impianti, sostituendo le tubazioni obsolete. Siamo convinti che le industrie, spendendo sulla sicurezza e l’ambiente, potrebbero mantenere gli stessi livelli occupazionali, diminuendo allo stesso tempo il fattore inquinamento.

 

Mimmo Di Franco

 

AUGUSTA E LA QUALITA’ DELL’ARIA

 

images.jpgAUGUSTA. Augusta, Priolo e Melilli sono i Comuni della Sicilia forse più famosi, con Gela e Milazzo,per quanto riguarda l’insalubrità dell’aria, dell’acqua e del sottosuolo, in sostanza per ciò che concerne l’inquinamento ambientale. L’ambiente  nel triangolo industriale di questa parte della Sicilia orientale si è progressivamente deteriorato, da altamente salubre qual era oltre 65 anni fa, quando Augusta era famosa per le saline, Melilli per la salubrità  collinare e Priolo era una quiete frazione contadina di Siracusa fino a diventare un’area famigerata per i nati malformati, per i malati e  le morti per tumori. A chi si deve addebitare questo deterioramento? Non c’è dubbio: alle industrie, ai colossi del petrolchimico che hanno assassinato il suolo, hanno ammorbato l’aria, hanno avvelenato il mare. Nel 1978 fino al 1984 l’ultimo pretore della genia d’assalto, Nino Condorelli, catanese trapiantato nel nord da quasi trent’anni  (non s’è mai capito perché andò via o fu allontanato dalla pretura di Augusta) tentò di far rispettare quelle poche leggi che c’erano a favore dell’ambiente, “osando” incriminare e processare i rappresentanti legali delle industrie, i cui agguerriti avvocati scendevano da Milano. Forse per questo furono abolite le preture, perché un singolo magistrato desideroso d’incidere nel territorio, anziché LIMITARSI AD AMMINISTRARE UNA GIUSTIZIA RUTINARIA, POTEVA SCONVOLGERE UN INTERO SISTEMA. Dieci anni fa, una sorta di emulo di Condorelli, ora trasferito per altre ragioni altrove, accertò la presenza del velenoso mercurio nel mare di Priolo. Ma poi? L’inchiesta fu archiviata. Le industrie sono state più forti, più potenti continuano a inquinare. Tutti ci accorgiamo, dal punto di vista olfattivo,  degli sversamenti che, sistematicamente, avvengono nell’aria il sabato e la domenica. Quando c’era Condorelli, egli era capace di recarsi di persona, novello sceriffo, a bussare alle porte delle industrie, fisicamente, per chiedere ragione. Ora ci dobbiamo accontentare della mozione del giovane e rampante notaio Coltraro, eletto agevolmente allo scranno di Palazzo d’Orleans nella lista di Crocetta. Coltraro ha presentato una mozione al suo presidente. Succederà qualcosa? Staremo a vedere. Nel frattempo Crocetta ha deluso tutti gli abitanti dell’area industriale negando ancora una volta, come aveva fatto il suo predecessore Lombardo, il punto nascita all’ospedale Muscatello.

Giorgio Càsole

AUGUSTA/ LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE RICHIAMANO IL NUOVO ASSESSORE AI BENI CULTURALI, LA SIRACUSANA MARIA RITA SGARLATA

LETTERA  APERTA

 

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AUGUSTA. Gentile Assessore Maria Rita Sgarlata,  siamo rimasti stupiti nel vederLa seduta al tavolo con il presidente dell’Autorità Portuale Aldo Garozzo, il deputato regionale del Pdl Enzo Vinciullo e il segretario dell’Autorità portuale Ferdinando Lavaggi, durante quella che doveva essere una conferenza stampa per illustrare i particolari del finanziamento per l’ampliamento del porto commerciale di Augusta. Sorpresi della sua presenza a quel tavolo, poiché si dice che lei sia attenta osservatrice di quanto le associazioni ambientaliste vanno facendo su questa parte del territorio siciliano e pensavamo che non le fosse sfuggita la nostra forte e motivata contrarietà alla cementificazione di una rilevante porzione (circa 300.000 metri quadrati) dell’area umida delle ex Saline del Mulinello, una zona di altissimo valore naturale, storico e culturale, che per incomprensibili ragioni non ha ancora trovato adeguata tutela. Di questa contrarietà siamo pronti a fornirle approfonditi dettagli in un incontro che le chiediamo di volerci fissare al più presto e che pensiamo possa servire pure a fare il punto sullo stato di vergognosa precarietà in cui versano i beni storici, archeologici e culturali di Augusta ed individuare possibili soluzioni. Nel frattempo, stante l’urgenza della questione e in vista della conferenza dei servizi, le chiediamo di esprimere e condividere con noi  la sua più ferma avversità a un eventuale revisione o annullamento del parere negativo a suo tempo emesso dalla Sovrintendenza di Siracusa in relazione al progetto di modifica della Cementeria Buzzi Unicem di Augusta e all’impiego di combustibili come il CDR e rifiuti speciali nel processo di produzione del cemento dello stabilimento. Tale parere negativo, a coerente tutela dell’area di Mègara Hyblaea sottoposta a vincolo archeologico, va riconfermato dalla Sovrintendenza di Siracusa e non si può né si deve deflettere dal compito istituzionale di preservare i gioielli di famiglia di questo territorio. Anche su questa vicenda, se ce ne vorrà offrire la possibilità, siamo pronti a darle tutti gli approfondimenti del caso.

 Jessica Di Venuta per Italia Nostra – Augusta

 Natalia Tringali per Legambiente Augusta

LA RAFFINERIA ESSO DI AUGUSTA OTTIENE IL SI’ ALLA COGENERAZIONE – PREVISTO L’ ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA DEL 60 PER CENTO

Pippo_Cannata.jpgAUGUSTA. “Si prevede di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica della raffineria, con sostanziali miglioramenti dell’efficienza energetica e di riduzioni delle emissioni in atmosfera. E’ contemplato, come combustibile, l’uso di gas naturale”. Questa è la previsione di quanto si otterrà con la realizzazione dell’impianto di Cogenerazione che la ESSO Raffineria di Augusta intende realizzare, dopo aver ottenuto il via definitivo per l’iter burocratico, avviato nel novembre del 2010.  Alcuni giorni fa, a Roma,  si è svolta l’ultima conferenza dei servizi per apporre una modifica al relativo decreto. L’impianto ha già ottenuto il placet per il VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). All’incontro hanno  presenziato il commissario reggente del comune di Augusta. il dirigente provinciale del settore Ambiente, Domenico Morello, il sindaco di Melilli. Pippo Cannata (nella foto), i rappresentanti dei Ministeri Economia e Ambiente,  nonché, ovviamente,  i vertici della Raffineria.

Si prevede che si realizzerà un abbattimento delle emissioni in atmosfera pari al sessanta per cento.

    G. C.

Preoccupante studio sui “metalli pesanti”, l’importante lavoro del pediatra Giacinto Franco, recentemente scomparso

I VELENI INDUSTRALI, LE DONNE FERTILI E I BAMBINI DI AUGUSTA-PRIOLO e MELILLI

 ambiente,augusta,priolo,melilliAUGUSTA. Recenti studi sulle sostanze emesse dai camini industriali, genericamente indicate come “polveri sospese”, hanno dimostrato come queste siano costituite essenzialmente da metalli pesanti. Tanto emerge per la prima volta da uno studio del 2002, effettuato dalla facoltà di Agraria dell’Università di Palermo, che utilizzò i licheni come stazione di monitoraggio, fungendo essi da “bioaccumulatori” dei metalli pesanti. Successivamente un analogo studio dell’Arpa di Siracusa, durato per tutto il 2006, ha dato identici riscontri e ha consentito una mappatura dei vari metalli scaricati nell’area a rischio. Sempre in questi ultimi anni, nel corso dell’inchiesta “Mare Rosso” sull’inquinamento da mercurio, la perizia effettuata da  A. Madeddu, ha dimostrato un’elevata percentuale di mercurio e di organoclorurati (diossine, HCB, PCBs) nei sedimenti e nel pesce della rada di Augusta, con concentrazioni elevate nel latte materno e nei capelli delle puerpere.  Le concentrazioni per il mercurio erano notevoli (media 1,45 mg/g nei capelli) molto vicini a quelli riscontrati ai suoi tempi a Minamata (1,76 mg/g); come le concentrazioni nel latte materno di PCBs (7,29 ng/ml) rispetto al controllo effettuato nelle donne di Catania (4,48 ng/ml). Lo stesso dicasi per le concentrazioni di HCB nel latte materno (Augusta 0,31 ng/ml a fronte di 0,17 ng/ml di Catania). La perizia di  Madeddu prosegue con i dati sull’incidenza delle interruzioni di gravidanza di Augusta, dove il tasso è doppio rispetto al resto della provincia di Siracusa, e quadruplo rispetto al riferimento nazionale. E poiché viene rilevato come 1/3 delle interruzioni sia da attribuire a difetti malformativi gravi a carico del sistema nervoso centrale, viene dimostrato il rapporto di causa-effetto con il mercurio. Il tutto da attribuire all’accertato maggior consumo di pesce da parte della popolazione augustana rispetto al resto della provincia e,  purtroppo, per l’immissione nel mercato di pesce di frodo pescato giornalmente nel porto di Augusta, fenomeno che a oggi la Capitaneria di Porto non riesce ad arginare. Che i fondali del porto megarese siano contaminati da quantità abnormi di scarichi industriali è confermato da studi dell’Università Catania e dell’Icram, scarichi costituiti, in particolare, da metalli pesanti, IPA, Diossine, HCB e PCBs. Diverse specie ittiche (ricciola, pagelli, palamiti) dimostrano evidenti alterazioni morfologiche della colonna vertebrale (scoliosi, colonna vertebrale a Y e ispessimenti abnormi), oltre a malformazioni riscontrabili a livello delle pinne e della coda e, all’esame mineralometrico, presentano notevoli percentuali di zinco, mercurio, cadmio, oltre a diossine e organoclorurati. Molto preoccupante è la presenza di mutazioni del DNA su un pesce, il coris Julius, pescato nel porto di Augusta rispetto all’omologo pescato nel porto di Catania. Quanto fin qui esposto non meraviglia perchè, recentissimi ed autorevoli studi, attribuiscono ai metalli pesanti, al benzene, ai policiclici aromatici (IPA), alle diossine ed al particolato ultrafine, emessi dai camini industriali, la capacità di determinare uno stato di instabilità del nostro genoma, una sorta di stress genetico che nel corso degli anni si traduce in un vero e proprio danno genetico che pone le premesse alle mutazioni che danno origine ai tumori, oltre a essere la causa delle malattie croniche degenerative e delle malformazioni congenite, così notevolmente aumentate nel triangolo industriale siracusano. Infatti, tutte le suddette sostanze sono classificate come mutagene, teratogene e cancerogene

 

Indagine:

considerato che durante la gravidanza i metalli pesanti, accumulati nel corso degli anni nell’organismo materno, vengono ceduti in parte al feto e che, presumibilmente in una popolazione in età fertile che ancora non ha procreato, i valori possano essere più alti rispetto a quelli riscontrati nello studio del dottor. Madeddu, abbiamo voluto controllare un gruppo di giovani donne residenti nel triangolo industriale. Ci siamo avvalsi di una metodica non invasiva, il “Mineral Test” (mineralogramma del capello), recentemente importata dagli USA, che consiste in un esame chimico effettuato analizzando un campione di capelli con uno spettrofotometro ad emissione atomica (ICP AES), secondo il protocollo EPA.

Il laboratorio di cui ci siamo serviti è dotato della certificazione del Sistema di Qualità UNI – EN – ISO 9001:2008.  Esso è in grado di analizzare contemporaneamente 39 elementi (fra oligoelementi essenziali e metalli pesanti) che forniscono un quadro completo dello stato metabolico intracellulare del soggetto in esame ed indica pertanto anche le eventuali intossicazioni da minerali tossici. Inoltre il fine principale di questo esame non è solo l’individuazione di detti metalli, ma soprattutto, con una terapia specifica, la possibilità di riportare in equilibrio il livello fisiologico degli oligoelementi essenziali con l’eliminazione dei metalli tossici presenti nelle cellule e causa principale dello squilibrio intracellulare. Queste due condizioni, squilibrio degli oligoelementi e presenza di metalli pesanti, sono la causa di una grande e variabile quantità patologie, da quelle più lievi (come quelle riscontrate nei giovani soggetti da noi esaminati) fino a quelle più gravi sopramenzionate (tumori, malformazioni congenite e malattie croniche generative).  Infatti con l’interpretazione dei dati del mineral test, da parte dello specialista del settore, viene proposta una terapia “personalizzata” composta da uno o più cicli di integrazione con oligoelementi e vitamine in formulazione galenica. La proposta terapeutica è infatti sempre personalizzata e mirata per ogni singolo paziente a seconda dei risultati dell’analisi minerale tissutale. Abbiamo preso in esame 23 soggetti e fatto il prelievo dei capelli: 10 residenti ad Augusta, 5 a Priolo e 8 a Melilli.  I risultati di partenza hanno dimostrato un eccesso costante e notevole in tutti i casi riguardo al mercurio, il piombo e l’alluminio oltre in misura minore per altri metalli pesanti (Sr, Sb, Ag, Cr) e lo squilibrio di diversi oligoelementi essenziali (Cu, P, Mg, Zn, Fe).  In particolare il mercurio è molto più aumentato nei soggetti augustani (valori medi tra 0,14 e 0,16 mg/100g di capelli a fronte di un valore normale inferiore a 0,01 mg/100g) rispetto a Priolo e Melilli (valori compresi tra i 0,08 e i 0,12 mg/100 g) e ciò da mettere in relazione ad un maggior consumo di pesce così come accertato dallo studio del Dott. A. Madeddu.  E’ stata ritirata la terapia galenica personalizzata e dato inizio alla cura (una capsula al dì per 90 giorni). Purtroppo degli aderenti al progetto solo un terzo hanno praticato correttamente la terapia. Degli altri una parte ha interrotto, senza alcun motivo la terapia, una parte non l’ha neppure iniziata perché sconsigliati dai propri medici curanti.  A praticare correttamente la terapia sono stati soggetti tutti residenti ad Augusta, probabilmente per il più elevato grado di sensibilizzazione.  Esauriti i 90 giorni di terapia erano previsti inizialmente 3 mesi di interruzione prima di praticare un nuovo mineral test di controllo. A causa dei valori elevati  riscontrati, il Centro ha proposto un maggior intervallo di 6 mesi passato il quale è stato rifatto l’esame di controllo.  I risultati hanno dimostrato una soddisfacente eliminazione del mercurio (con soggetti passati da 0,16 a 0,02 mg/100g), una parziale eliminazione di piombo, di alluminio e degli altri metalli pesanti. Pertanto è stato proposto un nuovo ciclo di terapia integrativa e la realizzazione di un nuovo mineral test a tre mesi dalla fine della suddetta terapia.  E’ questa la fase in cui al momento ci troviamo e sull’esito positivo finale non abbiamo dubbi, considerati i dati scientifici messi a disposizione dal Centro.

Riguardo alla terapia praticata essa ha le caratteristiche dell’ assoluta sicurezza e consiste in un’ integrazione dei minerali carenti e vitamine a dosaggi inferiori a quelli della dose giornaliera raccomandata tranne che per la vitamina C che è stata prescritta a dosaggi superiori. Nei soggetti in esame non si è verificato alcun disturbo, anche se il centro aveva avvertito che si poteva incorrere in senso di nausea, nausea che sarebbe scomparsa con il proseguo della terapia, o che in caso di grave intossicazione l’eliminazione dei metalli pesanti avrebbe potuto causare esacerbazione dei sintomi già presenti e che per tenere il tutto sotto controllo sarebbe stato sufficiente diminuire la posologia.  All’inizio della ricerca è stata redatta per ogni paziente un’ accurata scheda anamnestica circa la familiarità per patologie e circa i disturbi presentati dai soggetti in esame che si possono principalmente raggruppare in:

1) astenia specie al mattino e diminuita resistenza alla fatica;

 2) crampi sia notturni che da sforzo;

3) disturbi del sonno e aumentata irritabilità;

4) cefalea;

 5) eccesso di forfora in alcuni casi accompagnatesi a caduta dei capelli.

A seguito della terapia è notevolmente migliorata o scomparsa l’astenia specie al mattino, in alcuni casi è completamente scomparsa la cefalea, ridotto l’eccesso di forfora con ricrescita dei capelli, migliorato il sonno e l’irritabilità nervosa.  Tra circa sei mesi (3 per la terapia e 3 mesi di sosta) sarà rifatto il controllo.

 

Implicazioni pratiche:

La finalità della nostra ricerca non è solo quella di constatare nell’organismo dei residenti la presenza dei metalli pesanti, così altamente diffusa nel nostra realtà fortemente industrializzata, che ha contaminato ormai la catena alimentare a tutti i livelli (aria terra acqua e mare) ma la possibilità della loro eliminazione. Questo ha chiaramente delle implicazioni pratiche importantissime, quali per esempio la possibilità che le donne possano tranquillamente e responsabilmente programmare una gravidanza riducendo al minimo il rischio di malformazioni con la preventiva effettuazione del suddetto esame e della relativa terapia. Si migliorerebbe inoltre lo stato di salute e si potrebbe diminuire l’incidenza delle patologie tumorali e cronico-degenerative legate all’eccesso di questi minerali tossici. In ultima analisi nel tempo un notevole risparmio della spesa sanitaria.  Inoltre trattasi di costi contenuti: costo dell’esame (120 €) e della terapia (30 €) e trattandosi per di più di terapia galenica, essendo personalizzata, è chiaramente a totale carico del paziente.  La ricerca in oggetto è stata effettuata a titolo completamente gratuito, e di questo ringraziamo il Centro per la sensibilità e la professionalità dimostrata.  Avremmo voluto estendere l’indagine con il dosaggio delle diossine e degli organoclorurati, come nello studio del dott. Madeddu, ma per l’alto costo di detti esami ciò non è stato possibile, nonostante le patologie riscontrate nel territorio quali; insufficienza tiroidea, aumento dei tumori tiroidei, aumento dell’infertilità delle coppie, aumento di malformazioni specifiche (ipospadie), ci indichino che tali sostanze sono presenti sicuramente in maniera notevole. Abbiamo dovuto, purtroppo, prendere coscienza che anche il latte materno, l’alimento più prezioso al mondo e giustamente definito “sacro”, contiene quantità elevate di tali sostanze pericolose: questo non può lasciare indifferente nessuno e deve riscuotere l’attenzione che merita non solo da parte dei pochi specialisti del settore.

 

Proposte operative:

Quanto è stato fatto per i metalli pesanti, purtroppo non è possibile fare per le diossine e gli organoclorurati, per i quali l’unica possibilità di contenimento dei danni alla salute è rappresentata solo e soltanto dalla “prevenzione”.

Pertanto proponiamo quanto segue:

1)      Esami mineralometrici ai residenti delle aree a rischio industriale. A tal proposito ci siamo attivati a che, sia a livello regionale  che nazionale,  fossero presentate proposte di legge per porre a carico del servizio sanitario nazionale tale esame.

2)     Nell’area industriale a rischio vietare il pascolo e sostituire le attuali coltivazioni con piante oleaginose il cui olio andrebbe utilizzato solo per produzione di biodiesel, evitando che ciò che esce dai camini, ciò che è stato abusivamente interrato e terminato in falda continui a finire nella catena alimentare.

3)     Bonifiche dei siti interessati da discariche abusive e da impianti dismessi.

4)     Delocalizzazione degli stoccaggi, specie dei serbatoi a fondo unico che, per corrosione e vetustà, spargono il loro contenuto nei terreni e nella falda;

5)     Ammodernamento degli impianti e “controllo in continuo delle emissioni anche degli organoclorurati, tipo diossine, Ipa e dei PM2,5”, oltre ai metalli pesanti, come già avviene in altre industrie del nord Italia e d’Europa;

6)     bonifica dei fondali del porto e rigido divieto di pesca all’interno del porto.

 

+ Giacinto FRANCO,  Luigi Solarino

AUGUSTA, SCOMPARE GIACINTO FRANCO, UN PEDIATRA E AMBIENTALISTA EROE DEI NOSTRI TEMPI

GIACINTO.jpgAUGUSTA,  Oggi, 13 settembre, alle ore quattro del pomeriggio, i funerali di Giacinto Franco, scomparso ieri, dopo  aver lottato per tre mesi contro il male innominato, quel male proteiforme e misterioso che aggredisce,  anche improvvisamente, ogni parte del nostro corpo,  e contro cui Franco s’era battuto, dopo aver visto  che nascevano bambini malformati nell’ospedale Muscatello, del cui reparto di pediatria era il primario. Erano  i primi anni Ottanta, l’epoca del pretore d’assalto, Nino Condorelli, che, primo e unico, osò processare le industrie inquinanti il territorio, e chiese proprio a Franco di redigere un rapporto sulla  correlazione inquinamento-tumori.

La notizia della morte improvvisa,  e per molti del tutto sconcertante, per i molti che non sapevano del suo male, – l’ alieno”, come lo chiamava Oriana Fallaci, è stata diffusa via Facebook,  la rete telematica dove molti cittadini hanno manifestato il proprio cordoglio, definendo Franco un eroe dei nostri tempi.

Francesco Ruggero ci ha fatto pervenire questo messaggio: “Si è spento oggi il nostro vicecoordinatore Dott. Giacinto Franco, ucciso dallo stesso male che ha cercato per tutta la vita di combattere, molto spesso inascoltato, per la difesa del territorio augustano e particolarmente i bimbi e le madri che qui vivono. Lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità e un profondo dolore in tutti coloro che gli hanno voluto bene, che hanno creduto in lui e nelle idee da lui sempre espresse con forza e convinzione.
Porgiamo le più sentite condoglianze alla sua famiglia tutta, da parte del Movimento Augusta agli Augustani, di tutti gli iscritti, i simpatizzanti e della direzione, unendoci al dolore che in questo momento ci accomuna”.

Mi associo, e con me Giuseppe Tringali, amministratore di Augustanews, al dolore della famiglia.

 Giorgio  Càsole

Augusta: l’ isola e il mare negato

 

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Augusta – Ha suscitato notevole scalpore la notizia pubblicata dalle redazioni dei giornali locali circa la chiusura temporanea disposta dai vertici della marina militare, in piena stagione estiva, degli stabilimenti elioterapici, impropriamente chiamati lidi, dislocati in località Punta Izzo, i quali verranno sicuramente riaperti al pubblico non appena saranno completati i lavori di manutenzione che riguardano la messa in sicurezza della struttura. Le organizzazioni sindacali della funzione pubblica CGIL – CISL e UIL, tirati a loro volta in ballo dalla stampa locale,  il giorno successivo alle pubblicazioni, hanno prontamente voluto smentire, attraverso un comunicato stampa, pubblicato in basso,  le voci sul loro presunto coinvolgimento dovuto ad alcune “fantomatiche” rivendicazioni riguardanti l’affidamento a società private di strutture che, in passato, sono state sempre gestite dal personale in forza alla marina militare, essendo stata concessa quest’anno la gestione mediante regolare gara pubblica di appalto. La questione, comunque, andrebbe risolta nel più breve tempo possibile, vista la numerosa affluenza di persone che ogni anno prendono d’assalto quel tratto di costa rimasto ancora oggi accessibile ai familiari e agli ospiti dei dipendenti della marina militare, specialmente il circolo dei dipendenti civili della difesa, grazie certamente alla sensibilità e alla buona integrazione di questa forza armata, che ha voluto nel tempo offrire i loro spazi alla comunità locale e che oggi si trova a dover affrontare problematiche che avrebbero dovuto avere un risvolto diverso, trattandosi di questioni che avrebbero dovuto interessare la componente politica.  Ancora oggi, infatti, non Image96.jpgci si spiega come Augusta possa essere un’isola circondata dal mare e, paradossalmente, gli augustani debbano d’estate spostarsi in penisola per potersi bagnare, a loro rischio e pericolo,  in tratti di costa sempre più limitati, visti i divieti di accesso ai bagnanti disseminati praticamente ovunque tutto il perimetro costiero, dall’ isola, (dove ancor oggi  si discute se vi sia la necessità o meno di  impiantare un depuratore fognario), all’infinita spiaggia di Agnone Bagni, “la Rimini mancata”, come qualcuno la definisce, passando dalle stupende insenature e baie naturali, molte delle quali rese arrogantemente ancor più inaccessibili al transito automobilistico e pedonale dalla speculazione politica e dall’ urbanizzazione selvaggia.  Ecco perché gli augustani non possono prendersela per quel brevissimo tratto di costa oggi negata, chiamata Punta Izzo, quando tra il dire e il fare c’è di mezzo un mare avvelenato dalle polveri sottili dell’industria del petrolio, quelle che più tardi si scopriranno essere metalli pesanti, dallo scarico fognario e, soprattutto, dall’indifferenza generale.

    Giuseppe Tringali –  nella foto in alto, lo stabilimento elioterapico dei dipendenti civili della difesa – nel tondo, bagnanti alla Badiazza (anni 30)

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A seguito dell’articolo apparso sulla redazione di ….omissis    in data 4/8/2012,  CGIL FP – CISL FP – UIL PA Difesa di Siracusa precisano quanto segue:  la chiusura temporanea dei lidi ubicati in zona Punta Izzo è frutto di una decisione unilaterale dei vertici della Marina Militare di Augusta.  Nessuna pressione, tantomeno denunce di qualsivoglia natura, sono state fatte dalle scriventi per auspicare tale decisione, che tra l’altro amareggia sia come rappresentanti sindacali, sia come fruitori delle strutture. Manifestano profondo rammarico per le insistenti voci secondo le quali le scriventi avrebbero un ruolo attivo nella vicenda. Ruolo da sempre limitato a spronare l’Amministrazione per un miglioramento delle strutture, per disciplinarne l’accesso e per una chiara e trasparente gestione degli appalti.  Rimangono sorpresi e in disaccordo con la scelta della chiusura fatta, ancora una volta, in modo unilaterale dall’Amministrazione, nonostante l’obbligo di informare ufficialmente le Organizzazioni Sindacali territoriali e, quindi, i dipendenti circa le motivazioni e la durata della chiusura stessa.

AUGUSTA, 06 Agosto 2012

Sebastiano Trigilio (FP CGIL) – Daniele Passanisi (CISL FP) – Bruno Di Blasi (UIL PA)

Stiamo realizzando un video per rinverdire le tradizioni locali

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Il pesante lavoro alle saline, sotto i raggi dell’ardente sole,  la gioia del gioco e della compagnia degli amici,  la misteriosa Torre Avalos sperduta in mezzo al mare, i Forti Garsia e Vittoria, il gigantesco Hangar circondato dalla vegetazione  e l’incantevole santuario della Madonna dell’Adonai, rivolto all’infinità dell’azzurro mare, la suggestiva fusione del bianco, nero e dei caldi colori delle scene, gli estasianti paesaggi di una città ormai diversa: questo in sintesi è il racconto del video che noi studenti della II A e della II B del liceo classico, insieme ad altri ragazzi,  stiamo realizzando nell’àmbito del progetto “Far conoscere per amare e rispettare il territorio” bandito dall’Unitre  di Augusta, per consentire ai più giovani di conoscere e amare, appunto, la nostra città, con i suoi monumenti e le sue tradizioni, e il territorio circostante.

Luca Musumeci