AUGUSTA ALLA RICERCA DEL “FIORE… PERDUTO”

Un’avventura umana e televisiva che sarà presto visibile sugli schermi di Happy-Tv (668 DVBT) –    di Giorgio Càsole

Fiorello CorelliAUGUSTA. “Pazzi, siti pazzi”, esclama Saro, lo sguardo stupefatto,   non appena ci vede,  mentre  ci viene incontro un po’ stancamente, trascinando un piede ingessato, a causa di un infortunio accadutogli mentre era a Bari.  I capelli folti, con un po’ di sale sulle tempie, sono trattenuti da quel codino che lo rese famoso  tra il 1992 e il 1994, quando  presentò e porto al successo il Karaoke, il programma preserale d’intrattenimento, basato sull’esibizione canora di sconosciuti, che diventò fenomeno di massa, tanto che si è radicato in Italia. Praticamente, non c’è pizzeria o ristorante di medio livello dove non si organizzano serate di karaoke. Sto parlando, naturalmente, di Fiorello che, proprio grazie al Karaoke, conobbe una straordinaria  popolarità, ancora viva dopo 23 anni. Saro è, com’è noto, diminutivo di Rosario. E “L’ora del Rosario” è il titolo dello spettacolo che Fiorello sta portando in giro per i teatri italiani dal 18 febbraio di quest’anno 2015, facendo il tutto esaurito ovunque vada – segno, appunto, della vasta popolarità e del carisma personale di questo fenomeno dello spettacolo nato, per puro caso a Catania, vissuto per circa vent’anni o più in Augusta. Non vedevo Saro da quasi un quarto di secolo. L’ho rivisto l’altra sera, la sera del 30 ottobre, dietro le quinte del “Teatro delle Muse-Franco Corelli” di Ancona. Non ero solo. Con me c’era un gruppetto di “pazzi”: i fratelli Mariangela e Max Scuderi, responsabili dell’emittente televisiva “Happy Tv-Telechiara” (che trasmette sul canale 668 del digitale terrestre), Aldo Platania, Marcello Roggio, Angelo Roselli, Pippo Zanti, tutti impegnati a vario titolo  nei programmi di Happy Tv. Sette in tutto, numero considerato sacro o magico (dipende dai punti di vista). Saro da tanti anni non rimette piede in Augusta, al contrario dei  fratelli che  periodicamente ritornano:  Peppe è venuto a fine luglio scorso ed è stato intervistato da Max Scuderi proprio per le telecamere di Happy Tv, la sorella Catena, che  ad Augusta ha conservato molte amicizie, è venuta lo scorso anno. Prima di tornare ad Augusta, Peppe ha ricevuto un riconoscimento a Noto. Saro,  a gennaio 2015, è stato riconosciuto da una giuria internazionale riunitasi a Londra come il miglior conduttore italiano di programmi radiofonici. Nessuna istituzione cittadina, pubblica o privata, ha pensato di riconoscere il merito di Rosario, talmente innamorato ancora di Augusta che, anni fa, mentre conduceva lo spettacolo di punta del sabato sera su RAIUNO, la rete ammiraglia della RAI, fece cantare “Augusta, Augusta”, sulle note di “New York New York” alla celebre cantante italo-americana Liza Minnelli. Noi di Happy-Tv abbiamo pensato di colmare la lacuna e abbiamo consegnato a Saro, al nostro Saro,  siciliano  verace di Augusta, una pergamena in cui gli abbiamo riconosciuto il merito d’essere un cittadino illustre che “ha contribuito, con i suoi prestigiosi spettacoli,  a diffondere in Italia il nome di Augusta”.

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MARCIA SILENZIOSA IL 14 NOVEMBRE, AD AUGUSTA, PER RICORDARE LE VITTIME DELLA STRADA

quattrocchiAUGUSTA, sera del 3 novembre, ore 22 circa, nei pressi della rotatoria di Corso Sicilia, strada famigerata, perché pericolosa come altre strade cittadine, una ragazza è stata investita da un’automobile  subendo una trauma alla gamba. Il conducente della vettura si stava dirigendo verso l’isola-centro storico, aveva superato la rotatoria e non si è accorto, se non all’ultimo momento, di una ragazza, una minorenne,  che stava attraversando la carreggiata al di fuori, però, delle strisce pedonali, e l’ha urtata. L’autista è sceso prontamente per prestare soccorso alla ragazza, immediatamente trasportata all’ospedale Muscatello, dove i medici le hanno immobilizzato la gamba.  Dopo questo fatto, abbiamo avuto notizia che il prossimo sabato, 14 novembre, sarà organizzata, dall’associazione “Genitori e Figli”  per il terzo anno consecutivo, la marcia silenziosa per le vittime della strada. La prima marcia fu organizzata dalla stressa associazione il 23 novembre 2013,  qualche tempo dopo la tragica scomparsa della quattordicenne Claudia Quattrocchi, uccisa da un pirata della strada proprio sul Corso Sicilia, teatro, circa vent’anni fa, della tragica morte di Sebastiano Anfuso a bordo di una motocicletta. La marcia partirà alle ore 9 da piazza Unità d’Italia, sita nell’area che fu villaggio container, e seguirà il seguente percorso: Via Di Vittorio, Via Buozzi, Via Dello Stadio, Piazza Fontana, Viale Italia, Via Lavaggi, Via Colombo, Via Principe Umberto, Piazza Duomo. A conclusione, sarà celebrata in Chiesa Madre una messa in suffragio.

Cecilia Càsole

AUGUSTA, L’INNER WHEEL A FAVORE DEI DETENUTI

Inaugurato parco figli per i figli dei carcerati

Detenuti parco giochiAUGUSTA. Si è svolta presso il carcere di Augusta l’inaugurazione del parco giochi allestito in un cortile adibito a luogo d’incontro tra i detenuti e i loro piccoli. Durante il 2015 sono state svolte numerose iniziative promosse dai detenuti  stessi in collaborazione con l’Inner Wheel di Augusta, club impegnato nel sostegno e nel servizio per le categorie fragili della società e del territorio. Spettacoli teatrali, concerti di Natale, vendita di manufatti sono  alcune delle iniziative che hanno visto come protagonisti i detenuti e che hanno accolto numerosi consensi tra la cittadinanza augustana. L’Inner Wheel Club di Augusta ha sostenuto e aiutato fattivamente nella realizzazione degli eventi e ha provveduto all’acquisto di alcuni giochi da giardino che renderanno più naturale e spensierato per i figli dei detenuti l’incontro con i genitori  tra le mura del carcere. Alla presenza di una rappresentanza dei detenuti, delle socie Inner Wheel, dei giornalisti, della polizia penitenziaria e del personale della casa circondariale di Augusta, dopo i saluti del direttore della casa di reclusione, Antonino Gelardi, e della presidente del club Inner Wheel di Augusta, Ivana Amato Sarcià,  è avvenuta l’inaugurazione del parco giochi incastonato in una suggestiva cornice rappresentata da murales realizzati dai detenuti stessi. Dopo l’inaugurazione la dott.ssa  Lo Iacono, magistrata  e scrittrice, ha presentato insieme ad alcuni detenuti il prossimo progetto in corso d’opera per il Natale, una rappresentazione teatrale basata sulle storie dei detenuti.

   I.A.

AUGUSTA/ CÒRIA, L’UOMO DEL FARO, GRIDA ANCORA IL SUO STRAZIO

Antonio CoriaAUGUSTA. Ancora una volta grida il suo strazio di  uomo solo, abbandonato anche dalle istituzioni. Ci riferiamo ad Antonio Còria, 55enne, l’ultimo “guardiano del faro” in contrada Santa Croce, “solo, povero, abbandonato e disabile” , come si autodefinisce. Còria riferisce d’essersi  recato  nella sede del locale commissariato della polizia di Stato. Chiede di qualcuno cui esporre i suoi timori per la vita. Còria afferma che già, tre anni fa, qualcuno aveva attentato alla sua vita e, quindi, chiede che lo Stato lo protegga e segnala il fatto nel sito ufficiale della Questura di Siracusa. Telematicamente gli rispondono che compiranno indagini. Contemporaneamente scrive al DIARIO, come aveva fatto un anno fa,  per denunciare di non essere retribuito pur svolgendo, a suo dire, una mansione pubblica: quella del guardiano del faro, anche se questa figura non esiste più. Un anno fa andammo a trovarlo e raccontammo la sua storia, mettendo in evidenza anche i tanti manifesti da lui affissi sul muro di cinta che delimita il faro, per “gridare” la sua protesta. Ritorniamo ancora. I manifesti sono aumentati ed è più visibile la perdita dei denti di Còria, che appare più dimagrito, più mal ridotto rispetto a un anno fa. Vive, o meglio, sopravvive con un miserando assegno di 290 euro al mese che l’INPS gli passa perché ha una disabilità mentale che gli consente di ricevere solo quella cifra. Come sopravvive? Semplice. E’ un vegano, mangia, cioè, soltanto frutta e verdura. La frutta l’acquista approfittando delle offerte speciali. La verdura la sceglie lui stesso, andando di campo in campo con una bicicletta altrettanto miseranda, accompagnato da un vecchio cane spelacchiato. Non spende soldi per l’affitto perché alloggia in una casupola che un secolo fa era la stalla dei muli, le cavalcature che consentivano ai vecchi guardiani del faro di salire fin lassù. Còria chiede aiuto. Lo chiede disperatamente attraverso tanti segnali: manifesti-denunce, denunce verbali o scritte.  Fino a quando potrà gridare la sua disperazione?

Giorgio Càsole