AUGUSTA/ MARE DI FOLLA PER LE SPOGLIE DI SANTA MARIA GORETTI

Il suo assassino, Alessandro Serenelli, trascorse sedici anni nel carcere di Noto

gorettiAUGUSTA. Com’era prevedibile, ali di folla hanno fatto corona, domenica pomeriggio, al passaggio delle spoglie di Santa Maria Goretti, portate in processione ad Augusta lungo la strada principale della “borgata” fino alla  chiesa del Sacro Cuore, parroco don Davide Di Mare, dove, lunedì 17 sera,  non si trovava posto per la proiezione di un film del 2002, diretto da Giulio Base, che ha ripercorso la vicenda della piccola contadina laziale  Maria Goretti,  morta all’età di dodici anni  per i colpi inferti da Alessandro Serenelli, un ragazzone che voleva abusare sessualmente di lei. L’episodio risale agli inizi del secolo scorso: era il 1902 e la devozione  popolare verso questa piccola martire si diffuse rapidamente, soprattutto nelle campagne. Nel 1950 papa Pio XII la proclamò santa. Il suo assassino ammise la sua colpa e trascorse alcuni anni nel carcere di Augusta allora ubicato all’interno del castello federiciano. Alessandro Serenelli fu condannato a 30 anni di reclusione. Nel carcere giudiziario di Noto, dal 1902 al 1918, incoraggiato dal vescovo di Noto Giovanni Blandini, maturò il pentimento e la conversione alla religione cattolica. Anni dopo Serenelli avrebbe raccontato di aver tentato una riconciliazione con la famiglia e la religione in seguito a un sogno in cui la sua vittima gli offriva dei gigli che si trasformavano in fiammelle. Nel 1929, dopo 27 anni di reclusione, Serenelli fu scarcerato in anticipo per buona condotta e chiese il perdono dei familiari di Maria Goretti. La madre glielo accordò. Dopo tale episodio, Serenelli trascorse il resto della sua vita come giardiniere e portinaio in un convento di cappuccini di Macerta dov’è morto all’età di 88 anni, il 16 maggio 1970.

Lina Solarino