UGO PASSANISI, L’AUGUSTANO DELLA QUARTA SPONDA

Il suo libro “Noi, quelli della quarta sponda” ha vinto un premio prestigioso di saggistica

noiAUGUSTA. “Quarta Sponda” fu un’ espressione del periodo fascista per indicare l’allora colonia italiana della Libia, in aggiunta alle altre tre sponde (adriatica, tirrenica e ionica) del territorio nazionale. Una sua “quarta sponda”, in realtà, l’Italia l’aveva già nella costa siciliana prospiciente la Tunisia, ossia nel Canale di Sicilia. Ma l’errore contava ben poco rispetto all’ icasticità della definizione di “quarta sponda” per la Libia, che di tutte le colonie italiane era certamente la più popolare, la più sentita come propria da una gran parte degli italiani. Effettivamente la Libia era, in effetti,  una “creazione” italiana. Il nome stesso del Paese era un’ invenzione italiana per indicare il possesso dei due territori, la Cirenaica e la Tripolitania, che, insieme con altri, furono organizzati nella colonia italiana di quel nome e che prima di allora non avevano avuta nessuna unità di questo tipo. Perdutone il controllo, in gran parte durante la prima guerra mondiale, gli italiani lo riacquisirono poi con il fascismo, che vi fece condurre campagne militari in cui ”brillò” l’allora generale Rodolfo Graziani. Poi ne fu fatto governatore Italo Balbo, che si ugoappassionò molto al suo compito. Nei suoi anni furono realizzate imprese importanti, dalla redazione di una carta geologica del Paese, che ne mise in luce le potenzialità petrolifere, sfruttate solo a distanza di tempo, alla valorizzazione agricola del litorale mediterraneo, con l’afflusso nella regione di 20.000 coloni italiani con le loro famiglie, che ne cambiarono la precedente condizione agraria. Una delle ventimila famiglie italiane in Libia fu quella del  ventunenne ragioniere augustano Domenico Passanisi  (Passanisi è uno dei nomi di famiglie augustane doc, potremmo dire).

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PRESENTATO PRESSO L’ ISTITUTO SCOLASTICO A. RUIZ DI AUGUSTA, IL NUOVO LIBRO DELL UNITRE, DAL TITOLO “CARISSIMI NONNO DI DOMANI, NOI, RAGAZZI DI IERI”

copertina libro x inviare mailAUGUSTA – Grande partecipazione di pubblico, oggi pomeriggio, allo spettacolo tenutosi per la presentazione del libro “CARISSIMI NONNO DI DOMANI, NOI, RAGAZZI DI IERI” presso l’aula magna dell’ istituto scolastico Angelo Ruiz di Augusta, alla presenza dell’ Emerito Arcivescovo Metropolita di Siracusa, S.E. Giuseppe Costanzo e del Rettore del Santuario della Madonna delle lacrime di Siracusa, Rev.  Luca Saraceno.  L’autrice, Franca Morana Caramagno, moglie del dott. Giuseppe Caramagno, presidente dell’Associazione UNITRE Augusta, la stessa Associazione che ha ideato e raccolto le “esperienze” che vengono narrate nelle 280 pagine del testo, tiene a precisare:  l’idea del progetto non è nata dalla sola fantasia, bensì dal cuore, intorno al quale bussano tanti colpi, entrano tanti segni, invadono i sentimenti e spesso ci lasciano impotenti ed … amareggiati. Oggi tutti assistiamo e viviamo in una società che pare abbia dimenticato, quasi calpestate, tante priorità. In verità ci è facile lamentarci perché, noi di quella generazione, avvertiamo le differenze e sentiamo la mancanza di quelle certezze che ci facevano compagnia, ci incoraggiavano, ci ammonivano e ci facevano  sperare.  L’idea di guardare la nostra Unitre come una grande famiglia che abita in una grande casa, mi è sembrata idonea perché rispecchia la realtà. Infatti da anni, presso la nostra Associazione, transitano docenti, ospiti, amici, soci e giovani, da poterci definire una Foto0230famiglia allargata.  Il cuore del progetto, non è tanto l’accoglienza di queste realtà sociali, quanto il voler lanciare dei ponticelli che uniscano le due sponde opposte ma parallele: noi vecchia generazione “ragazzi di ieri” e i giovani nuova vita “nonni di domani”. Ed è così nata l’impostazione del libro dal titolo: “Carissimi nonni di domani, noi, ragazzi di ieri …”. Ad una prima impressione questo titolo potrebbe sembrare una lettera indirizzata ad alcuni, invece è ben altro. L’immagine del progetto è quella di una grande abitazione in cui alloggia una grande famiglia: l’Unitre di Augusta.  In essa abitano: i soci Unitre che sono i padroni di casa e stanno nella stanza da pranzo con cucina cioè nel cuore della casa; all’ingresso stanno i nostri docenti che sono i parenti più vicini e i benvenuti; nella stanza degli ospiti stanno gli amici esterni; nel salotto degli amici sono accolti i club service; nel salottino privato, c’è una sorpresa; nel pianerottolo accanto ci sono i  giovani, i nostri nonni di domani, che bussano; fuori c’è il terrazzino fiorito che contiene poesie inedite dei nostri soci che profumano come fiori a primavera.

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