AUGUSTA – Quando ancora le classi miste non erano norma, quando il telefono era un lusso, quando i telefonini, con i loro sms, non erano stati nemmeno concepiti, si passeggiava obbligatoriamente alla villa nella speranza che Cupido lanciasse i suoi strali fatati; fuor di metafora, si lanciavano sguardi alle ragazze nell’attesa d’essere presentati o provocando l’incontro per la cosiddetta dichiarazione. Se andava bene, si passeggiava insieme, quasi trionfalmente, mano nella mano. E sembrava d’aver raggiunto il traguardo. I baci e tutto il resto si conquistavano a fatica, nel tempo.
Giorgio Càsole – (dall’introduzione al romanzo di Lia Fendes, “Il vecchio balcone”, ambientato ad Augusta, Centro Augustano di Documentazione, 2003).
QUANDO LA VILLA ERA CHIAMATA VIALE DEI MATRIMONIultima modifica: 2018-02-27T11:18:42+01:00da
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