AUGUSTA – Il relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015, dopo essere stato trasportato nella rada di Augusta dalla nave “Ievoli Ivory” della Impresub, scortata da nave San Giorgio della Marina Militare, il 1° luglio é stato trasferito su una struttura collocata all’interno dell’area adibita allo svolgimento delle operazioni a terra, istituita presso il “Pontile Marina Militare”, cosiddetto pontile NATO, nel territorio di Melilli. Proseguono ininterrottamente le operazioni dei vigili del fuoco per il recupero dei corpi dei migranti dal barcone recuperato dai fondali del mare, con turni che consentono di mantenere il dispositivo attivo 24 ore su 24. Concluse le prime verifiche strutturali dell’imbarcazione, le squadre si stanno alternando nel lavoro di messa in sicurezza del relitto, a cominciare dal ponte di coperta, con la rimozione del materiale ammassato e di parti pericolanti o d’intralcio per le operazioni. Contestualmente, sono stati recuperati i primi resti e affidati per le procedure di identificazione alla struttura del “Labanof” dell’Università di Milano, rappresentata dalla professoressa Cristina Cattanei. I vigili del fuoco hanno già recuperato 19 corpi dal ponte e hanno affermato d’aver assistito a scene che li hanno profondamente toccati sul piano umano. Per acquisire maggiori informazioni, sono state installate telecamere telescopiche introdotte nelle stive, dove, completata la prima fase preparatoria, i vigili del fuoco penetreranno per proseguire l’operazione di recupero. Per consentire il passaggio all’interno, è previsto un primo taglio centrale sulla murata di sinistra. L’operazione, per la quale sono attualmente impegnati 83 vigili del fuoco, terminerà solamente al completo recupero finito di tutte le salme. Secondo i dati forniti ufficialmente in conferenza-stampa, l’intera operazione ha un costo stimato di 9,5 milioni di euro.
Giorgio Càsole