A CITTA’ DELLA NOTTE, IL GALA’ DI ARTISTI PER “SANREMODOC”

SanremodocAUGUSTA – VILLASMUNDO. Antonia Rocca,  Germana Di Natale in arte Moonla, Antonella Rocca, Adriana Ippolito, Sonia Caruso, Mary Cannata, Giuseppe Bellino, Erika Platania, Vera Fuselli: questi i nomi degli artisti che hanno partecipato al “Galà di presentazione” degli artisti per “ Sanremodoc”, tenutosi domenica nella sala Pirandello del complesso Città della Notte sulla strada  Augusta-Villasmundo. Il galà, presentato da Antonia Rocca e da Salvo Marletta, cantanti entrambi, cantautore il secondo (la prima di Lentini, il secondo di Catania), mirava a presentare al pubblico gli artisti selezionati dalla Star Academy Production di Catania, diretta da Roberta Mazzullo,  che dovevano recarsi, come si sono recati, al Palafiori di  Sanremo per partecipare a una manifestazione parallela al tradizionale festival dei fiori tenutosi, negli stessi giorni, al teatro Ariston. Ospiti d’onore del galà il giovane cantante Francesc o Linguaglossa di Catania, il “balllerino di strada” Salvatore  Russo di Catania, i  tenori Francesco Frisenna  e Aldo Platania di Augusta e il baritono Marco Zàrbano di Brucoli.

G.C.

LA GIUNTA DI PIETRO HA GIÀ PUBBLICAMENTE ESPRESSO UN FORTE PARERE CONTRARIO SULL’ IPOTESI DEL TERMOVALORIZZATORE

di pietro pisani e schermiAUGUSTA. Negli atti e nelle comunicazioni ufficiali vengono chiamati “termovalorizzatori”, ma non avrebbero nulla di diverso rispetto agli inceneritori, di varie capacità, per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati. In questi giorni sono stati nuovamente accostatati, dopo anni di silenzio, al territorio di Augusta. Infatti, il 5 febbraio in sede di Conferenza Stato – Regioni è stato approvato un decreto che prevede, su indicazione del governo Renzi, la realizzazione di “almeno due” termovalorizzatori in Sicilia. Nel decreto in questione si fa espresso riferimento alla “riconversione, ove possibile, di impiantistica esistente di diversa originaria natura produttiva”, accendendo i riflettori sulle due centrali Enel, che l’azienda intende dismettere, di Termini Imerese e Augusta, che sarebbero idonee a una riconversione in termovalorizzatori. In più, la previsione numerica voluta dal governo Renzi di “almeno due” impianti sarebbe compatibile con il preannunciato piano di Crocetta, che tempo addietro proponeva sei piccoli termovalorizzatori da costruire nei Comuni di Palermo, Catania e Messina e gli altri distribuiti nei paesi tra Agrigento e Trapani, Caltanissetta e Enna, Ragusa e Siracusa. Anche se, come da ultimissime indiscrezioni, il Governo regionale, diversamente dal recente decreto, intenderebbe realizzarli nei pressi delle discariche e degli impianti di compostaggio esistenti. La localizzazione di un mega-inceneritore ad Augusta non sarebbe una novità, considerato il progetto di una decina di anni fa dell’allora governo Cuffaro di riconvertire la centrale termoelettrica esistente in parte a carbone e in parte proprio in termovalorizzatore. Un disegno osteggiato dalla popolazione residente con la tesi che avrebbe aggravato le condizioni ambientali di un territorio già martoriato dalle emissioni nocive di origine industriale. Augusta, quindi, ancora una volta probabile vittima delle sostanze tossiche. A quelle prodotte dal più grande polo petrolchimico d’Europa del triangolo industriale Augusta-Priolo-Melilli potrebbero amaramente aggiungersi quelle attribuibili ai termovalorizzatori, veri e propri inceneritori di rifiuti. Giova ricordare che, secondo i dati riportati da Greenpeace, le sostanze chimiche emesse dal camino di un inceneritore comprendono: composti organici del cloro (diossine, furani, Pcb – policlorobifenili), Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), Voc (composti organici volatili), elementi in traccia (piombo, cadmio e mercurio), acido cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo ed ossidi di carbonio. E gran parte di questi composti si dissolvono in atmosfera. Sullì’ipotesi del termovalorizzatore ad Augusta, la Giunta Di Pietro ha già pubblicamente espresso un forte parere contrario.

Cecilia Casole

CONTRO LA CHIUSURA DEL TEATRO COMUNALE DI AUGUSTA

mauroitaliaAUGUSTA. Mauro Italia, attore-regista e presidente dell’Associazione “Teatro Stabile di Auigusta” ci ha inviato questa sua nota in cui stigmatizza la  persistemnte chiusura del cosiddetto teatro comunale, in realtà un’aula magna  con alcune strutture che possono ospitare le compagnie locali, nell’assemnza di un vero teatro. Intamnto l’aula magna, battezzata teatro comunale dallab Giunta Gulino  circa quindici anni fa è chiuso da oltre tre anni. Ecco la nota di Mauro Italia: Augusta vanta una tradizione teatrale illustre e prestigiosa, le associazioni culturali cittadine hanno regalato nel tempo al panorama artistico nazionale attori e attrici di grande talento che nelle compagnie locali hanno percorso i primi passi e raccolto i primi applausi; la storia ci dà ragione e ci identifica quali realtà di grande impatto e culturalmente preparate. Vero è che la cultura non deve avere confini, e quei pochi contenitori culturali cittadini che hanno accompagnato le realtà artistiche di Augusta, oggi per colpa di una politica poco attenta sono svaniti nei meandri dell’usura e della pochezza di chi prepotentemente e con palese disinteresse ci ha amministrato. Il nostro unico palcoscenico oggi è chiuso, le uniche tavole amate da chi interpreta con il cuore sono state rese inutilizzabili da chi ha deciso senza un impegno programmato di cantierare il nostro teatro comunale, che pur essendo spoglio, freddo e senza strutture tecniche utilizzabili resta comunque il simbolo di chi da anni al teatro ha dedicato il suo impegno. Il nostro territorio vanta moltissime realtà, gruppi di amatori organizzati e armati di buona volontà che nel quotidiano dedicano il loro tempo libero a questo progetto, senza pretesa alcuna, producono spettacoli di vario genere spaziando dal teatro classico di tradizione a quello moderno e contemporaneo, le rappresentazioni programmate nella maggior parte dei casi devolvono l’intero incasso in opere di beneficenza, aiutando associazioni cittadine e no a realizzare progetti utili alla collettività e a persone bisognose, nessun onere, nessun guadagno, solo passione e spirito di volontariato.

Mauro Italia

Catania – Augustani al “Gran Ballo di Carnevale”al Palazzo Biscari

Gran BalloCATANIA: Sabato 6 febbraio, reduci dai grandi e spettacolari festeggiamenti della Santa patrona Sant’Agata, si è realizzato nella meravigliosa location settecentesca di palazzo Biscari il Gran Ballo di Carnevale. Tante le maschere che spaziavano da Napoleone a Maria Antonietta, dal Cardinale alla geisha, il tutto accompagnato da un complesso dal vivo.La serata è stata con finalità di beneficenza.Presenti diversi club services tra cui il Rotary, Lions, Kiwanis, Inner Willer, varie autorità. catanesi e una scelta rappresentanza di augustani in abito da sera. Un ricco carnevale di gala all’insegna della moda, eleganza e la beneficenza.

  Davide Ortisi

AUDIZIONI “PROGETTO SYRANO”

SyranoGreg2-300x222CATANIA – Dopo il successo ottenuto in occasione dell’evento natalizio promosso e organizzato da Syrano nella splendida cornice della chiesa S. Nicolò l’Arena a Catania con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, continua l’impegno costante e appassionato degli organizzatori dell’ambizioso progetto, co-finanziato da Meridies e dal Dipartimento della Gioventù Presidenza Consiglio dei Ministri, in stretta collaborazione con la “Note International Academy”, che si pone proprio a sostegno dei giovani talentuosi tra i 14 e i 35 anni residenti in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, che si vogliono distinguere nei settori musica, danza, canto, teatro. Il 20 dicembre 2015 i promotori del progetto hanno infatti chiuso un anno da incorniciare riportando nel capoluogo etneo la celeberrima pianista Anna Kravtchenko che, insieme ai giovanissimi pianisti Nicolò Cafaro e Federica Reale e ad un’orchestra composta da quarantacinque elementi formata dal direttore artistico Carmen Fontanarosa, ha deliziato i presenti con la sua grande capacità interpretativa. Come affermato dal responsabile di Syrano, Gregorio Celi, «il 2016 sarà un anno importantissimo per la valorizzazione dei talenti del territorio, e non a caso stanno per aprirsi le audizioni per tre differenti ambiti di formazione previsti dal progetto». L’Alta Formazione, fondamentalmente destinata alla costituzione di una Compagnia Teatral-Musicale, è affidata specialmente a Docenti selezionati e preparati e Maestri di rinomata Fama e Prestigio, che affiancheranno i ragazzi durante il percorso formativo, sino alla messa in scena di spettacoli, esibizioni e musical. Si comincerà il 12 febbraio alle ore 15.30 ed il 13 febbraio alle ore 10.00 con le audizioni per l’ampliamento dell’Orchestra Sinfonica, presso la sede di Note International Academy in via Salvatore Grasso 1, Catania. A queste selezioni potranno partecipare giovani di età compresa tra i 14 e i 28 anni, previa compilazione del modulo d’iscrizione  online (consultabile all’indirizzo www.noteinternational.com/music/3193-selezioni-per-costituzione-orchestra/). Per l’occasione, i maestri d’eccezione saranno quelli del Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” di Catania. Successivamente sarà la volta delle audizioni per quanto riguarda gli ambiti Canto (è prevista anche la formazione del coro) e Recitazione e della sezione Danza, rivolti ai giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni, sempre previa compilazione del modulo d’iscrizione online (consultabile all’indirizzo www.syrano.noteinternational.com) e del versamento della quota associativa pari a 15,00 euro. Infine, toccherà a tutti gli individui interessati a partecipare a Master Class e Stage per la formazione di una Orchestra Ritmica, sempre rivolta ai giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni, previa compilazione del modulo d’iscrizione online (consultabile all’indirizzo www.syrano.noteinternational.com) e del versamento della quota associativa pari a 15,00 euro.

C. A.

DA DAMASCO AL CAIRO. L’INVERNO ARABO

Un’analisi socio-politica dell’augustano Fabrizio Giovanni Vaccaro

 vaccaro fabrizioAUGUSTA: Il 25 gennaio 2016 al Cairo non è un giorno come gli altri. Esattamente cinque anni prima era scoppiata la rivolta contro il trentennale governo di Hosni Mubarak poi costretto, di lì a poco, a dimettersi. A quell’evento seguì un periodo di transizione che con alti e bassi portò, sotto la supervisione dell’esercito, ad elezioni libere tra il maggio e il giugno del 2012.  Gli obiettivi della rivoluzione, perlomeno quelli dell’autodeterminazione democratica, erano stati raggiunti. Il popolo aveva scelto il suo governo, ma un’ombra aleggiava ancora sul paese.  Il risultato elettorale aveva visto, infatti, la vittoria della famigerata Fratellanza Musulmana. Il nuovo presidente dell’Egitto era uno dei suoi leader: Mohamed Morsi. Pur marginalizzati dalla dittatura Mubarak, i Fratelli Musulmani avevano mantenuto un’organizzazione eccellente. E così, nel vuoto politico che i trent’anni di dittatura avevano lasciato, non ebbero difficoltà a prevalere su una concorrenza evanescente e spezzettata. Il tutto, però, lasciava l’amaro in bocca a quella gioventù progressista e liberale che dapprima aveva ispirato la rivolta, ma che poi si era mostrata incapace di tutelarne i principi. Di fatto, i timori di quella gioventù idealista e progressista sembrarono giustificati dalle politiche accentratrici del primo anno di governo Morsi. Anche se, a rigor del vero, una valutazione critica e imparziale di quell’anno di governo meriterebbe ben più di un approfondimento. Fatto sta che, a un anno dalla sua elezione, Mohammed Morsi viene arrestato, il 3 luglio 2013, su mandato del Comandante in capo delle Forze Armate egiziane, Abdel Fattah Al Sisi. Le accuse sono quelle di istigazione alla violenza e di spionaggio.  Il popolo egiziano, nel frattempo, era già sceso in piazza, da pochi giorni, contro il governo dei Fratelli Musulmani, accusandolo di autoritarismo e confessionalismo. La folla aveva  anche attaccato ed incendiato le sedi del partito dei Fratelli Musulmani, il Partito Libertà e Giustizia. Ma, al tempo stesso, non mancavano i sostenitori del presidente destituito che, appena un anno prima, aveva raccolto il 51% dei consensi.  Tuttavia ogni forma di opposizione venne sanguinosamente repressa. I Fratelli Musulmani messi al bando e dichiarati illegali, in massa uccisi o fatti sparire.

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Alla fine della guerra, il contributo decisivo dell’Intelligence, in particolare dei Servizi segreti britannici, alla vittoria angloamericana, era conosciuto da pochissime persone. Lo scrittore Ian Fleming, padre dell’agente segreto più famoso di tutti i tempi, James Bond, fu ufficiale della Royal Navy ed egli stesso componente dell’ M15, al servizio segreto di Sua Maestà, nel periodo bellico .

Operazione MincemeatAll’alba del 10 luglio 1943 le truppe alleate sbarcarono in Sicilia nel primo attacco alla “Fortezza Europa” in mano a Hitler. Un attacco destinato ad avere un grande successo e ad aprire una nuova, cruciale fase nelle operazioni belliche. Un vero trionfo, dovuto in buona parte a un uomo morto sei mesi prima, un uomo che non c’era”. Attorno a lui venne costruita un’imponente rete di depistaggi, un vero e proprio imbroglio escogitato da un avvocato, Ufficiale del Servizio Segreto Navale britannico, Ewen Montagu, e noto come “operazione Mincemeat”. Senz’altro il più spettacolare, sfacciato e riuscito piano dissuasivo della Seconda guerra mondiale, volto a convincere i servizi informativi nazisti che il grande sbarco alleato nel Mediterraneo avrebbe avuto luogo in Grecia e non sulle coste siciliane. Nota fino a poco tempo fa in modo solo parziale, la vicenda è emersa in tutta la sua complessità solo recentemente e,  per la prima volta, viene ricostruita grazie a documenti dei servizi segreti, fotografie, memoriali, diari dei protagonisti, che raccontano una vicenda tanto avvincente e incredibile quanto vera. Da parte italiana e tedesca l’attacco all’Europa era ovviamente atteso e i servizi di spionaggio erano da tempo al lavoro per capire quale sarebbe stato il luogo dello sbarco tra i molti possibili nel Mediterraneo. Per ingannare il nemico gli Alleati attuarono una beffa che passò alla storia, tanto da aver successivamente suggerito anche la trama di un film. Nella tarda mattina del 30 aprile, al largo delle coste di Cadice, in Spagna, fu rinvenuto da alcuni pescatori il cadavere di un ufficiale inglese che, dai documenti in suo possesso, risultò essere il maggiore William Martin dei Royal Marines britannici. Legata al cadavere, una borsa diplomatica conteneva documenti che furono giudicati importantissimi dai servizi segreti tedeschi, che erano stati prontamente avvisati dai colleghi spagnoli. In particolare una lettera, inviata dal Naval War Staff al generale Alexander, parlava esplicitamente di una imminente invasione della Grecia e di come i preparativi per lo sbarco in Sicilia servissero solo per sviare l’attenzione degli italo-tedeschi. L’operazione Mincemeat   descritta nella falsa lettera, fu presa per vera dai tedeschi, che caddero nella trappola, come dimostrano gli ordini di Hitler, che spostò dalla Francia verso la Grecia la 1° Divisione Panzer. L’attenzione dei comandi tedeschi si concentrò così sulla Grecia nonché sulla Sardegna, ritenuta altro probabile obiettivo alleato. Continua a leggere