NEL MEDITERRANEO LA PIU’ IMPORTANTE ESERCITAZIONE ANNUALE ANTI-SOMMERGIBILE DELLA NATO

logo somm.jpggiorgio 2.jpg Dieci nazioni della NATO schiereranno nel Mediterraneo, dal 10 al 24 febbraio 2010,  sette sommergibili, otto unità navali di superficie e 18 tra aerei ed elicotteri per il pattugliamento marittimo nell’ambito dell’esercitazione annuale anti-sommergibile (ASW) Noble Manta 2010 (NMA 10).

La NMA 10 si svolgerà nel Mar Ionio a sud-est delle coste della Sicilia e comprenderà forze e personale di Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia,  Norvegia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti d’America  e Turchia.              

Scopo dell’esercitazione é addestrare una forza multinazionale – equipaggiata con  mezzi navali, sommergibili ed aerei – in operazioni ASW, anti-superficie e di sorveglianza delle coste. Inoltre, le unità  partecipanti verranno impegnate in addestramento operativo in potenziali compiti e missioni della Forza di Risposta NATO (NRF), per mettere in pratica le procedure relative ad operazioni attuali o potenziali, compresa la difesa contro il terrorismo.

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Unità di superficie del Gruppo Permanente della NATO 2 (SNMG2) prenderanno parte all’esercitazione assieme ad una fregata e ad una unità ausiliaria della Marina italina e ad una fregata della Marina francese.    Nel corso dell’attività in mare i sommergibili si alterneranno nei ruoli di cacciatore e preda.

Velivoli da pattugliamento marittimo forniti da  Canada, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti d’America saranno dislocati sulla base di Sigonella mentre elicotteri italiani ASW opereranno da Fontanarossa, in Sicilia.  Sono pianificate circa 100 missioni aeree che richiederanno in media lo svolgimento di un briefing agli equipaggi ogni tre ore.

NMA 10 si svolgerà sotto la supervisione del Comando Alleato della Componente Marittima di Napoli, comandato dall’Ammiraglio Maurizio Gemignani, della marina militare italiana, e verrà condotta dal comandante del ‘Submarines Allied Naval Forces South Command’, Contrammiraglio John M. Richardson e dal comandante del ‘Maritime Air Naples Command’, Contrammiraglio David J. Mercer, entrambi statunitensi.

L’esercitazione della serie Noble Manta è iniziata nel 2006 e costituisce la più  importante opportunità per l’addestramento della Forza di Risposta NATO nelle operazioni anti-sommergibile. Mentre l’obiettivo primario rimane costante, ogni anno l’esercitazione si focalizza su specifici aspetti. La Noble Manta quest’anno si concentrerà, in particolare, sulla conduzione di operazioni antisommergibile coordinate e su compiti e missioni della Forza di Risposta della NATO”, ha detto il Contrammiraglio  Richardson.

Giorgio Casole

NELLA FOTO: Il sommergibile turco TGCI e il sommergibile tedesco U-34 ormeggiati ad Augusta

Sommergibili NATO all’ Arsenale di Augusta

Augusta. Mattina del 13 febbraio, ore 10,30.

 Delta 4 071.jpgAlla banchina dell’arsenale della Marina Militare sono attraccati tre sommergibili. Fanno parte di un gruppo di unità aero-navali impegnate nella più importante esercitazione annuale antisommergibile della NATO, l’alleanza militare atlantica che ci lega agli Stati Uniti e ad altre nazioni. Nell’esercitazione, della durata di dodici giorni, sono impegnati uomini e mezzi di Canada, Francia, Germania, Grecia, Regno Unito, Turchia, Stati Uniti d’America, oltre che, ovviamente, del nostro Paese. Dopo qualche minuto d’attesa al freddo pungente, dall’interno di un sommergibile scendono due uomini, cui alcuni ufficiali e sottufficiali, schierati anch’essi al freddo, rendono gli onori sulla strettissima passerella che consente il passaggio dal “battello”, come viene chiamato in gergo il sommergibile, e la terraferma. Uno dei due uomini è mingherlino, con una semplice bustina militare in testa,  che sembra avvezzo alla rigidità del clima, ma le due Delta 4 103.jpgstellette che brillano sulle spalline rivelano che si tratta di un ammiraglio, la semplice divisa color kaki che si tratta di un ammiraglio statunitense. L’altro ufficiale, barba lunga, borse sotto gli occhi, il cappello con visiera ben calcato in testa, il giubbotto  blu ben abbottonato, appare subito come un vecchio lupo di mare. Si tratta, infatti,  di un maturo sommergibilista che sul giubbotto riporta i segni distintivi  del suo grado: ammiraglio di squadra. E’ l’ammiraglio Maurizio Gimignani, comandante dell’ “Allied Maritime Component Command Naples”,  Comando Alleato Componente Marittima di Napoli, responsabile primo dell’esercitazione che prende il via da  Augusta  e, per dodici giorni, dal 14 al 26 febbraio, si svolgerà interamente al largo della costa della Sicilia Orientale  per verificare i nuovi equipaggiamenti e per migliorare l’operatività tra le forze partecipanti. L’ammiraglio Gimignani, di buon grado, con molta pazienza, mentre si sta al freddo sulla banchina , risponde alle domande del nutrito drappello di giornalisti della carta stampata e delle televisioni locali. A un gruppo di dieci giornalisti , tra cui chi scrive, è  consentito di visitare un sommergibile turco, un vero “sigaro” del mare, che Dio solo sa come fa ospitare 40  uomini tra ufficiali, sottufficiali e marinai. Il portavoce dell’unità, parlando in inglese, ci mostra un video trionfalistico che mette in risalto la flotta navale turca, ci offre dell’ottimo tè inglese,  addolcito con piccole zollette di zucchero (che dobbiamo afferrare con le dita), accalcati Delta 4 104.jpgattorno al minuscolo tavolo del quadrato marinai, ci fa visitare la zona periscopio e i solo locali accessibili dl mezzo, fra cui il centro operativo di comando, ma ci impedisce di scattare foto all’interno. Lungo gli strettissimi corridoi le cuccette dei marinai, che, colori blu a parte, ricordano quelle degli scompartimenti di II classe dei treni italiani. Mentre visitiamo sentiamo gli odori dello stufato che quattro giovanissimi marinai stanno preparando, ammassati in un soffocante angolo cottura. Nel centro operativo di comando un largo sorriso di benvenuto viene sfoderato da un ragazzo con il farfallino nero (la mascotte del sommergibile?). Ci sono donne a bordo? Assolutamente no. E’ già problematica la convivenza di questi  uomini, giovani e giovanissimi. Un’unità del genere può stare sott’acqua per dodici giorni. Come fanno?  Larghi sorrisi, come risposta. In ogni  spazio utile sono ammassate e tenute ben legate scatole di cibarie. Dopo quaranta minuti circa, con grande circospezione, risaliamo la scaletta che ci riporta in superficie e  i sottufficiali turchi ci salutano con un comprensibile “arrivederci”. All’esterno, finalmente, possiamo scattare le foto. 

                                            Giorgio Càsole.   –   foto Antonello Forestiere