I DUBBI DEL NEODEPUTATO MARZIANO SUL PROGETTO SOGESID NELLA RADA DI AUGUSTA

marziano.jpgIl neodeputato regionale eletto Bruno Marziano prende tempo e annulla la conferenza stampa che si sarebbe dovuta tenere, sula messa in sicurezza e la bonifica della rada di Augusta. L’incontro, voluto dall’ Ufficio del commissario delegato per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque in Sicilia, sarebbe servito a realizzare nella rada di Augusta un progetto per la costruzione di una barriera lunga circa 8 km, esattamente nel tratto costiero dove è situato il complesso  industriale. “L’accelerazione su questa prima fase del progetto, poco tempo prima che il governo del Presidente Crocetta  stia per diventare operativo – ha dichiarato Marziano – mi lascia perplesso, perché non si può ignorare che questo progetto, di dubbia utilità, è stato contestato da molte aziende e pertanto dovrebbe rientrare in un piano più complessivo di bonifiche, cioè inquadrato in un contesto più ampio nel quale coinvolgere il governo regionale, oltre a quello nazionale”.

  G.T.

80 milioni di euro per svendere la sicurezza di Augusta, MELILLI e Priolo

POLEMICHE SU DE BENEDICTIS E MARZIANO

SOLARINO.jpgAUGUSTA.  Benedictis, in merito a quanto da Lei sostenuto ”sull’atteggiamento dilatorio del pOn. Lombardo sul rigassificatore, fuori da ogni regola e rispetto delle norme, nonché sordo a qualunque richiamo dei parlamentari come delle istituzioni della nostra provincia”, stiamo a precisarLe che il Presidente Lombardo ha ben sentito e recepito le corrette argomentazioni delle Associazioni ambientaliste, delle Popolazioni interessate e dei Tecnici non di parte, valutando al tempo stesso i risultati referendari, cosa che non hanno fatto certi politici i sindacati. Da questo scaturisce l’atteggiamento dell’on. Lombardo che, in più occasioni, ha avanzato riserve sul rigassificatore, e ancora oggi si rifiuta di firmare l’autorizzazione. Dopo la critica e le aggressioni verbali dell’on. Marziano all’on. Borsellino, rea di aver presentato un’interpellanza, in sede parlamentare europea, sulla pericolosità del rigassificatore di Melilli, arriva Lei con un intervento che, di fatto, condivide la svendita, per 80 milioni di euro, della sicurezza dei residenti nella zona industriale siracusana, come se non fosse bastata la svendita di Marina di Melilli.  L’unico programma di interventi per l’occupazione e la tutela della salute delle popolazioni interessate, di cui parla Lei, esiste da tempo e non ha bisogno di compensazioni per il rischio-rigassificatore, ma necessita solo di volontà politica e determinazione da chi ci rappresenta a livello regionale e nazionale, cose che a oggi non si sono verificate. Lo scopo vero del rigassificatore è quello di trasformare la nostra zona industriale in hub energetico, che significa poca occupazione e molti profitti per chi vuole realizzarlo. Non va dimenticato che l’impianto, di cui Lei sollecita l’autorizzazione, comporterà un notevole declassamento del porto commerciale e probabilmente lo smantellamento della Marina Militare, a causa delle disposizioni IMO (International Maritime Organization) e del potenziale aumento del rischio attentati.  A un territorio che chiede, prima di ogni cosa, sviluppo e sicurezza, Lei propone un rigassificatore da realizzare tranquillamente in una zona a triplice rischio: sismico di 1° grado, militare nazionale, Nato (con relativi stoccaggi di armamenti) ed industriale. Avete dimenticato che detto impianto sorgerebbe in vicinanza di città, strade, autostrade, ferrovie e stoccaggi di tossici e infiammabili, dove l’effetto domino è sempre in agguato.

Giacinto Franco di AugustAmbiente, Luigi Solarino di Decontaminazione Sicilia, Eugenio Bonomo di Comitato NO Rigassificatore di Melilli e Paolo Pantano di Costituente Ecologista Siracusa