SIRACUSA. Ultimo fine settimana intenso per gli uomini della Capitaneria di Porto di Siracusa in servizio di vigilanza all’interno dell’ Area Marina Protetta del Plemmirio.Nella serata di venerdì, poco dopo la mezzanotte, una segnalazione pervenuta telefonicamente alla sala operativa ha fatto scattare l’intervento della motovedetta CP 764, già in mare in attività di pattugliamento, all’interno della preziosa zona A del Plemmirio. Un piccola unità da pesca aveva, infatti, “calato” il proprio palangaro del quale potevano scorgersi i segnali luminosi. Immediati la rimozione ed il successivo sequestro dell’attrezzo da pesca prima che potesse danneggiare l’ecosistema marino. Durante l’operazione, un ulteriore palamito nei pressi della boa sud dell’Area Marina Protetta veniva sequestrato. La Capitaneria di Porto di Siracusa ha, già da qualche tempo, intensificato l’attività di vigilanza all’interno dell’Area marina protetta a testimonianza dell’impegno nella delicata attività di tutela dell’equilibrio dell’ecosistema marino. Mirati pattugliamenti sono stati predisposti nelle ore maggiormente interessate dalla presenza di unità all’interno dell’area.
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SIRACUSA. Incessante l’attività di controllo sul territorio da parte della Guardia Costiera di Siracusa tesa alla verifica del rispetto del fermo biologico del riccio di mare.Dopo la maxi operazione che ha portato al sequestro di 1900 bicchieri della preziosa polpa di riccio, questa mattina personale militare ha proceduto a nuovi sequestri in due distinte operazioni in Contrada Cuba e Penisola Magnisi.Sono in totale 2000 gli esemplari di riccio di mare sequestrati e 4000 euro la sanzione amministrativa comminata a carico di un pescatore sportivo sorpreso in flagranza, dopo un lungo appostamento, intento al prelievo di 500 esemplari nelle acque antistanti contrada Cuba. Poco più tardi la seconda operazione che consentiva di rinvenire, occultati tra i cespugli in zona Pensiola Magnisi, 1500 esemplari di riccio pronti per essere trasportati per la successiva messa in vendita.Tutti gli esemplari, ancora vivi, sono stati rigettati in mare dalla motovedetta P764.Durante il suddetto periodo, come per la raccolta, non è consentita la detenzione e la somministrazione della polpa di riccio di mare.
Mirko Marletta