AUGUSTA/TOPONOMASTICA: QUANDO SARA’ RICORDATO GIACINTO FRANCO?

A PALAZZOLO  ACREIDE  INTITOLATA A GIOVANNI NIGRO L’EX PIAZZA UMBERTO

giacinto francoAUGUSTA. Lunedì’ 12 settembre, in Chiesa Madre,  il parroco  don Palmiro Prisutto,  nella messa vespertina ha ricordato un augustano meritevole: il pediatra Giacinto Franco, scomparso il 12 settembre di quattro anni fa per il solito male innominabile, contro cui il medico aveva lottato sia a livello personale che sul piano collettivo, come attivo ambientalista e come ricercatore. Giacinto Franco, come pediatra al “Muscatello” era stato uno dei primi collaboratori di Antonino Condorelli, il pretore di Augusta che,  in oltre cinque anni di permanenza (dal 1978 al 1984), aveva fatto tremare l’alta dirigenza delle industrie del polo petrolchimico siracusano, industrie che hanno le loro fabbriche in territorio di Augusta, Melilli e Priolo, territori sui quali Condorelli aveva la sua giurisdizione. Erano, infatti, i tempi dei bambini nati malformati, i “baby mostri al petrolio”, come vennero chiamati  questi bambini da certa stampa nazionale in cerca di sensazionalismo. Condorelli, grazie anche alla collaborazione di Giacinto Franco, portò alla luce queste nascite e mise sotto accusa le industrie, ordinando indagini e imbastendo processi che attirarono, appunto, i riflettori dei giornali nazionali e persino esteri. Trasferito Condorelli a Verona, Giacinto Franco non si fermò mai fino a condurre inchieste per proprio conto sulla presenza del mercurio nei capelli soprattutto delle donne augustane. Fu intervistato da testate della carta stampata e della televisione. Ancora nel web si possono ascoltare interviste televisive in cui denunciava i mali di questa nostra area così compromessa. Il suo impegno ambientalista lo portò pure a candidarsi alla sindacatura di Augusta, dopo il primo mandato  del sindaco  Massimo Carrubba. Ebbe molti consensi, ma non andò nemmeno al ballottaggio.  Alcuni mesi fa, su Facebook, è  stata avanzata la proposta di una petizione popolare per ricordare Giacinto Franco, definito “eroe ambientale”, attraverso la toponomastica. Qualche giorno fa, l’Amministrazione comunale di Palazzolo Acreide ha deciso di intitolare la piazza più importante, la Piazza Umberto, a Giovanni Nigro, che fu sindaco di Palazzolo  e deputato alla Regione Siciliana. Che cosa si  aspetta ad Augusta per intitolare a Giacinto Franco almeno uno slargo, se non una piazza o una via?, dicono i promotori della petizione.  Essi sono ancora in attesa di una risposta della Giunta Di Pietro.

Cecilia Càsole

AVVENTURA “GASTRONOMICA” A RAGUSA DI 5 AUGUSTANI: RACCONTO IN BREVE

SONO 5  A CENA,  MA FANNO IL CONTO  PER  7:  CHIAMATE LE FIAMME GIALLE

Donnafugata wine showRAGUSA. Settembre 2016. All’interno  del castello di Donnafugata, che non ha nulla a che vedere con quello descritto nel “Gattopardo”,  si svolge un “evento” interessante , denominato “Wine show festival”  (per attirare i turisti o in ossequio all’imperante e risibile moda americanofila). Si tratta, sostanzialmente, di una promozione di vini locali, con relativa degustazione, arricchita dalla partecipazione dei cosiddetti chef stellati. L’iniziativa attira un gruppo di cinque  amici di Augusta, abituati ad andare in giro per la Sicilia orientale, per visitare località caratteristiche e per gustare piatti tipici. Dopo aver osservato i vini esposti nel bellissimo parco del castello , dove svettano ragguardevoli alberi secolari, dopo aver ammirato  gli interni  del palazzo nobiliare, un tempo residenza estiva degli Arezzo, oggi  di proprietà del Comune di Ragusa, i cinque, attirati dall’odore penetrante di  arrosto e anche  da un vistoso cartello,  in cui si reclamizza una grigliata di carne, entrano in una  trattoria, uno dei cinque punti di ristoro, praticamente ai piedi del castello.  “Ragusa è celebre per le  salsicce e  la pasta con il sugo di maiale”, osserva uno dei cinque.  Vada per la grigliata e per la pasta al sugo.  Pochi i clienti in quel momento.   I cinque si siedono.  Chiedono più volte la lista, con i prezzi. Niente. Il cameriere sa il  fatto suo. Sorride, consiglia,  chiede permesso. Insomma, ha modi talmente garbati che i cinque  non insistono più. Non tutti, però, ordinano il primo.  Dopo una breve attesa, arrivano le pietanze. Arriva a un certo punto  anche il gestore del locale per chiedere il parere. Risposta: “Carne buona, ma salatissima, come le verdure grigliate”. Uno dei cinque, però, si lamenta  per la carne troppo nodosa, immangiabile per lui, ma il piatto non gli viene sostituito.  Un litro di Nero d’Avola, una  bottiglia di acqua frizzante e una lattina di cola  sono sul tavolo per rendere più digeribile il pasto.  Nel frattempo, il locale si riempie di clienti,  sia all’interno che all’esterno. Arriva il momento del conto. Il solito cameriere, senza presentare alcuno scontrino, annuncia:   20 euro a testa. Il più giovane dei cinque raccoglie la somma di 100 euro   e va alla cassa, mentre gli altri quattro escono per una boccata d’aria.  Il cameriere, alla vista del denaro,  storce il naso e afferma: “ Siete in sette, dovete pagare 140 euro”. Il più giovane obietta: “Siamo in cinque”. Replica del cameriere: “Allora, dovete pagare 28 euro a testa!”. Il  più giovane, essendo in verità molto giovane, non ribatte, estrae dal portafogli altri 40 euro, li versa e riceve in cambio non uno scontrino fiscale, ma un pizzino   di carta, senza intestazione, con la cifra   scritta a mano: 140 euro. Poi esce per chiedere agli altri il rimborso.  Gli altri non mandano giù la pretesa della cifra supplementare. Rientrano e  protestano. Niente da fare. Non viene nemmeno rilasciato lo scontrino fiscale. Decidono, allora, di invocare l’intervento  di una pattuglia della  Guardia di Finanza. Si spiega l’accaduto. Si attende l’arrivo della pattuglia. Due militari delle fiamme gialle arrivano. Si spiega ancora. I due finanzieri entrano nel locale e viene loro esibito lo scontrino fiscale per la cifra di 140 euro. Lo  scontrino, però, riporta un orario diverso da quello in cui è stato pagato il conto: mezz’ora dopo. Non solo. Sullo scontrino  la grigliata di carne è prezzata con una cifra superiore a quella esposta nel vistoso cartello esterno. Come mai? Non è che  il proprietario ha subodorato o avvertito che le Fiamme Gialle stavano per arrivare? Altra domanda: come mai  egli esibisce lo scontrino che, invece, dovrebbe essere nelle mani dei cinque? Nessun locale rilascia doppi scontrini.  L’avvenuta transazione è riscontrabile nel nastro cartaceo della cassa. Nemmeno è ipotizzabile che i cinque l’abbiano  dimenticato. Se l’avessero fatto, lo avrebbero ripreso una volta fatta la telefonata alle Fiamme Gialle.  Ai militari viene mostrato dai cinque augustani  il pizzino con la cifra scritta a mano e si sottolinea loro che in un primo momento  era stata precisata la cifra di 20 euro e non di 28. E’ mai possibile che il cameriere, che  aveva  preso le ordinazioni a più riprese, non sapesse che gli avventori erano cinque e non sette? I militari,  essendo stato emesso  comunque uno scontrino, non possono  sanzionare , ma interpongono  i  loro buoni uffici e il cameriere ammette lo sbaglio. E’ vero. Non erano sette, ma cinque. I  40 euro sborsati in più vengono restituiti. Morale della favola: la prossima volta  non si ordina senza farsi dare prima il menù.

Giorgio Càsole 

MARINA DI RAGUSA, IL SINDACO (M5S) PICCITTO : “IL NOSTRO MARE NON HA PREZZO”

Manifestazione contro le trivellazioni

Marina portoMarina di Ragusa. Domenica 10 settembre. Sera. In Piazza Torre  si svolge una manifestazione  organizzata dal Movimento 5 stelle, contro le trivellazioni per estrarre petrolio dalle profondità marine. La manifestazione è basata fondamentalmente sull’esibizione di un gruppo musicale che, sul filo d’amarcord, rievoca motivi degli anni Sessanta, gli anni del boom economico, gli anni in cui tutti  sognavano di diventare ricchi, in contrasto con la cupezza  e la crisi continua di questi nostri anni. A un certo punto, la musica cessa. Gli orchestrali sul palco si fermano. Irrompe sulla scena un pezzo grosso, nel senso fisico delle parole, che mette  il pubblico sull’avviso per quanto riguarda i rischi e i pericoli che tali trivellazioni procurano. Il discorso è infarcito di  espressioni ormai tipiche dei grillini. A dar man forte,  interviene Federico Piccitto,  il giovane  sindaco di Ragusa, di cui Marina, è la Frazione rivierasca che attira molti turisti. Piccitto più in carne rispetto  al momento dell’elezione,  è uno fra i tanti  spettatori che seguono il concerto. Quando viene chiamato, lascia la famigliola e si reca con passo agile sul palco. Tesse subito le lodi di Marina, un tempo chiamata Mazzarelli, divenuta in oltre trent’anni uno dei più rinomati centri estivi della Sicilia Orientale. Il sindaco è  visibilmente orgoglioso di questa località  che ogni anno si espande sempre di più e che da qualche anno attira diportisti grazie a un porto turistico attrezzatissimo, che rappresenta anche luogo di elezione per i ragusani durante le calde sere estive.   Poi si  scaglia contro le trivellazioni, ma sena acrimonia palpabile. Sul suo viso  rubizzo non scompare mai il sorriso.  Il sorriso gli illumina il volto quando parla del mare di Marina. “Il nostro mare non ha prezzo” , conclude. Applauditissimo, scende tranquillo e ritorna dalla sua famiglia.  Abbraccia e bacia la bambina e rimane ad ascoltare ancora il “pezzo grosso”  . Lo spettacolo continua.

Giorgio Càsole     

AUGUSTA, IL ROTARY PER I CARCERATI

Impareranno a fare formaggio e altri derivati del latte

Rotary dona autoAugusta. Nei giorni 15, 16 e 17 settembre il Rotary Club Augusta  e il Distretto Rotary 2110 quest’anno guidato dal governatore Nunzio Scibilia, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, terranno nella Casa di Reclusione di Augusta-Brucoli un corso per insegnare l’arte della caseificazione a un numero selezionato di detenuti. Responsabile del progetto distrettuale è il rotariano Santo Caracappa, direttore sanitario dell’Istituto. Si tratta di un’ iniziativa progettuale che il Distretto Rotary sostiene  dal 2009, organizzando corsi di caseificazione nelle  case circondariali del territorio di Sicilia e Malta con l’obiettivo di insegnare la lavorazione del latte e dei suoi derivati quale mezzo di crescita culturale e integrazione sociale dei soggetti limitati nella libertà. A riguardo, il presidente del Rotary Club di Augusta,  Giuseppe Pìtari,  ha affermato  che “ il motto annuale del Rotary International è Il Rotary al servizio dell’Umanità: con il corso di caseificazione rivolto a soggetti limitati nella libertà e prossimi al completamento della pena, rispondiamo in pieno a tale programma in quanto forniamo a tali persone una ulteriore opportunità per potersi reinserire nella società civile con un’ attività professionale concretamente spendibile. Tale attività dà continuità alla tradizione del Rotary Club di Augusta da sempre impegnato anche in iniziative di solidarietà in favore degli ospiti dell’istituto di reclusione di Augusta, tra le quali si ricordano: donazione di indumenti e di articoli di prima necessità, allestimento di una biblioteca, un corso per pizzaioli.Il  direttore dell’Istituto, Antonio Gelardi,  ha accolto con entusiasmo l’iniziativa del Rotary.

P. G.