Poveri ma belli

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Il pesante sipario rosso si apre lentamente per scoprire il grande palcoscenico su cui è montata una passerella che rinvia a un caseggiato popolare di una caratteristica borgata romana. Sulla passerella appare una bicicletta guidata da un  allegro ragazzotto, poi un’altra con in sella un altro effervescente giovane attore e… parte subito  l’applauso dalla foltissima platea che riempie in ogni ordine di posti la sala “Cannata”, cioè la capiente sala teatrale di quel modernissimo complesso costituito da albergo, ristorante, discoteca, cinema e teatro, in una  zona che è, praticamente, tra Augusta e  Villasmundo, Frazione amministrativa del comune di Melilli, a un passo dalla costruenda autostrada Siracusa-Catania.E’ martedì 17 febbraio e sulla scena  si rappresenta una commedia musicale di Massimiliano Bruno, ispirata interamente a uno di quei film di successo dell’Italia post seconda guerra mondiale Poveri ma belli, da cui ha mutuato lo stesso titolo, oltre che ambientazione, personaggi e trama. Esilissima trama, a dire il vero, nel film, qui ancora più esile: appena un pretesto per mettere su uno spettacolo con tutti i numeri per riuscire gradito a un pubblico pagante, che fa fatica, in questi tempi di crisi sempre più montante, a sborsare quattrini per il voluttuario e l’effimero.  La commedia musicale tratta da film di successo non è una novità in Italia. Ci ha già provato la Compagnia della Rancia, diretta da Saverio Marconi, a portare  in giro per la penisola  Sette sposi per sette fratelli, tratta dall’omonimo  musical cinematografico statunitense, in cui , tra balletti acrobatici e musiche frenetiche, alternati a momenti di racconto pausato,si narra il rapimento, alla maniera dei romani che catturarono le donne sabine, di sette ragazze d’un paesotto di montagna, che avevano fatto innamorare sette fratelli orfani che facevano i boscaioli, fra le cime innevate e avevano bisogno di mettere su famiglia senza troppe smancerie.

 Lo  spettacolo rappresentato nella  sala Cannata, diretto dal notissimo cantante-attore Massimo Ranieri, risente dell’influenza dei musical americani, recitati a attori in carne ossa  o filmati in  cartoon, cioè disegni animati tipo la  Sirenetta di produzione disneyana.  A una scena cruciale della  Sirenetta ,  ha sicuramente risentito, specialmente nelle scene romantiche dei moduli espressivi della celeberrima e schiettamente italica commedia musicale Rugantino, che ha avuto varie edizioni, ma sempre con la firma del “mitico” duo Garinei e Giovannini. Non a caso nel cartellone si legge ancora “da un’idea di Pietro Garinei  e Guido Lombardo. Le piacevoli musiche sono di Gianni Togni , le coreografie di Franco Miseria: le une e le altre ispirate dai prodotti d’oltre oceano.  Rutilanti i costumi di Giovanni  Ciacci. Tutto il cast è stato all’altezza della situazione. La prima donna in tutti i sensi, la prorompente Bianca Guaccero, l’ex valletta baudiana a Sanremo,  sul cui volto e sulle cui forme era stata  focalizzata la cartellonistica pubblicitaria. 

                         Giorgio Càsole

Poveri ma belliultima modifica: 2009-02-24T19:50:00+01:00da leodar1
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