L’aveva smarrita la troupe di HAPPY TV. Ne parla Max Scuderi
AUGUSTA. La troupe di Happy Tv, la televisione che trasmette sul 668 del digitale terrestre, si reca a Taormina per riprendere eventi di grande risonanza, con la presenza di personaggi dello show business, famosi in campo nazionale e internazionale. Happy Tv è una giovane emittente, creata dai fratelli Mariangela e Max Scuderi di Augusta, per trasmettere programmi di intrattenimento, realizzati in proprio, come il fortunato format “Sapuri d’Austa”, che presto diventerà “Sapuri di Sicilia”, perché Happy Tv non vuole essere un’emittente strettamente locale. Per questa ragione, i fratelli Scuderi con i loro collaboratori si sono recati più volte a Taormina per il filmfestival di quest’anno e per altri eventi da riprendere e trasmettere per la gioia o la felicità – essendo happy tv – di molti appassionati. A volte Mariangela, Max e gli altri si sono sottoposti a veri tour de force, giri stressanti, anche per “acchiappare” i vip, che hanno provocato stress e stanchezza, tanto che in un certo momento, com’è naturale, si sono dovuti fermare per riposare, stando seduti su un muretto non troppo distante dalla stazione della funivia che collega Taormina ai piedi della collina su cui è stata elevata. Chi ha in custodia la preziosa macchina fotografica, del valore di circa mille e cinquecento euro, deposita al suo fianco la custodia con la macchina. Dopo la pausa, Max, Mariangela e gli altri si alzano e, disgraziatamente, il “custode” della macchina, per stanchezza, distrazione e fretta, dimentica la macchina, preziosa in sé e per documentare le “avventure” taorminesi. La troupe riprende allegramente la caccia ai vip. A un tratto, per la necessità di documentare, si sente il bisogno di fare ricorso alla macchina. Dov’è la macchina da 1,5oo euro? Non c’è. Non si trova. Sgomento! Paura! Si leva un grido. Bisogna cercarla. Si torna indietro di gran carriera sui passi per tentare di rintracciarla. Si domanda ai titolari di alcuni negozi dove la troupe s’è fermata, persino al “Bam – bar”, famoso locale dove si possono gustare granite di gran pregio (insuperabile quella alla mandorla), reso famoso dal nostro Fiorello che manda lì i suoi amici e colleghi dello spettacolo. Niente. La macchina è irreperibile. Occorre fare la denuncia alle forze di polizia. Si fa. Si fa con la consapevolezza che non sarà ritrovata, scoraggiati dalla risposta dei carabinieri che non mostravano fiducia sul ritrovamento. Nonostante il comprensibile scoraggiamento, la troupe non si perde d’animo e continua l’impresa. Si ritorna a casa con l’amarezza in bocca. Durante il viaggio di ritorno, ci si lambicca il cervello per tentare di ricostruire il momento della perdita della macchina fotografica. Ci si riesce, ma tanto è inutile. La macchina è persa. Rimane la speranza di poterla ricomprare grazie a qualche sponsor. Invece, pochi giorni fa Max Scuderi riceve una telefonata da Parigi. Sorpresa! Che vorrà mai un parigino in piena estate?, si domanda Max perplesso.”In un italiano stentato, un certo Charles mi chiede se avessimo smarrito a Taormina una macchina fotografica di una certa marca”, racconta Scuderi, che prosegue: “Ho dato conferma, intuendo che si trattava della nostra preziosa macchina. ‘Confuso e felice’, per dirla alla Carmen Consoli, ho chiesto come l’avessero trovata e come mi avessero rintracciato”. Risposta? “Capisco che la loro intenzione nel rimuoverla dal muretto dov’era stata dimenticata era quella di poter rintracciare il proprietario per restituirla.” Quindi? “Attraverso la scheda di memoria interna alla macchina riescono a visionare una foto in cui mia sorella e io eravamo insieme con il tesserino di accredito di Happy Tv, con i nostri nomi stampati in caratteri quasi microscopici. Sottolineo questo dato perché, evidentemente, da Parigi hanno effettuato una ricerca molto attenta e minuziosa, stile commissario Maigret, per risalire a noi, avendo letto i nomi e avendo fatto un riscontro su Facebook. Da qui, la telefonata successiva e, finalmente, dopo una ragionevole attesa, la macchina fotografica è ritornata nelle mani del legittimo proprietario, che, incredulo, ha pianto di gioia.” Fiaba a lieto fine? Sì, ma è cronaca vera.
Giorgio Càsole