AUGUSTA, LE FIAMME GIALLE SEQUESTRANO 150 APPARTAMENTI DEL VALORE DI 20 milioni di EURO SARANNO ABBATTUTI?

edilizia.jpgAUGUSTA —  Un enorme fungaia o, se volete, un soffocante alveare  in cemento armato; queste sono state alcune delle definizioni enunciate dagli augustani quando hanno visto elevarsi ben 7 palazzoni, per complessivi 150 appartamenti, per un valore globale sul mercato edilizio cittadino di circa venti milioni di euro. L’area è quella dove, oltre vent’anni fa, furono costruiti palazzoni consimili, ma con un po’ di verde attorno o con le rimesse per auto, nei pressi del campo sportivo Fontana, oggi chiuso perché il terreno è fortemente contaminato. Il campo sportivo dovrebbe essere del tutto smantellato e bonificato e si pensava, a lume di logica, con il senso comune delle persone cosiddette della strada che lì, nei pressi, non  potevano, non dovevano essere costruiti palazzi per civili abitazioni, almeno fino alla bonifica totale e integrale. Invece, i palazzi sono sorti e già allineati a tamburo battente, fino al blitz della Guardia di Finanza del 23 scorso.  Le Fiamme gialle della compagnia di Augusta hanno sequestrato  l’intero cantiere edile. Si tratta di circa 150 appartamenti che,  completati,  valrranno oltre venti milioni di euro. Il sequestro da parte degli uomini della Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Siracusa, è stato effettuato perché pare che “siano state costruite in totale e in grave difformità dalla normativa edilizia, in danno degli interessi della collettività”. Nel corso delle indagini  pare sia stata accertata l’ illegittimità delle sette concessioni edilizie rilasciate dall’ufficio tecnico comunale in relazione all’unico lotto rimasto non edificato all’interno del piano di lottizzazione “Conceria”, approvato dal Comune di Augusta nel 1980. Gli edifici sottoposti a sequestro , secondo gli investigatori, sono stati costruiti in forza di concessioni non conformi agli standard urbanistici, imposti al piano di lottizzazione “Conceria” dalla normativa , il decreto ministeriale numero 1444/68 in tema di spazi da destinare a verde pubblico, ad attrezzature di interesse comune, ad attrezzature sportive ed a parcheggi pubblici e privati. Si tratta dell’area nei pressi del campo sportivo “Fontana” che. a  detta dei residenti  del quartiere, doveva diventare una zona a verde con giardinetti e giochi per i bambini. Il lotto interessato, di circa 5.800 metri quadrati, pare doveva essere interamente destinato a soddisfare il maggior fabbisogno di verde, attrezzature e parcheggi del piano di lottizzazione esteso per circa 20.000 metri quadrati.  Invece , secondo le indagini effettuate dalle Fiamme Gialle, a seguito di un esposto, hanno accertato che l’ufficio tecnico ha rilasciato concessioni per consentire la completa edificazione. Secondo la Procura, le palazzine sequestrate non potevano essere costruite e l’area sulla quale insistono doveva venire esclusivamente dedicata a servizi a beneficio della collettività: in ogni caso sarebbe rimasto insoddisfatto il fabbisogno di aree  per uso pubblico per circa 15.000 metri quadrati. Queste le motivazioni per cui la Procura ha chiesto il sequestro preventivo di tutta l’area interessata e degli immobili già realizzati ed in corso di completamento. Sono in corso accertamenti per approfondire tutte le responsabilità, saranno ascoltati i progettisti, direttore dei lavori e funzionari che si sono occupati di istruire e rilasciare i provvedimenti concessori in violazione della normativa vigente. I residenti attendono, sin dagli anni 80, che il comune bonificasse l’area dalla vegetazione e le erbacce e realizzasse le opere a verde per il tempo libero e parcheggi. Invece improvvisamente,alcuni mesi fa, sono venute su le palazzine. Sull’altro lato della strada una statua di san Padre Pio e un piccolo giardino, curato dalle persone, rimarranno l’unica zona  sottratta al cemento della vasta area urbana. La speculazione edilizia l’ha fatta da padrone  in tutt’Italia e anche ad Augusta. Non c’è da stupirsi. Bisogna avere il coraggio di opporsi, di denunciare e di chiedere l’abbattimento, com’è successo a Bari. Dare l’esempio è vitale al fine di aprire gli occhi agli speculatori e a coloro che li sostengono all’interno del palazzo., soprattutto se, oltre a rimetterci finanziariamente, si corre il rischio d’andare in galera, come si fa per i beni della mafia, i quali, ormai, vengono sequestrati per utilità sociale, quando non vengono abbattuti.

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