Tra passato e presente

Proposta per uno sviluppo ecosostenibile del territorio di Augusta – di  Annalisa Farini

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Mentre cammino per le strade della mia città, la visione di alcuni oggetti ricrea intorno a me il vivido scenario di un ‘Augusta diversa. D’improvviso mi risuonano nelle orecchie le storie raccontate da mio nonno, storie di pescatori che la mattina, mentre tutta la città ancora dormiva, gettavano le reti in mare.

 

   Riesco a vedere i salinari con le spalle riarse dal sole che lavorano nelle caselle e con i rastrelli ammassano l’oro bianco, fonte di sostentamento.

   Tutt’ intorno, trasportato dal vento, si può annusare, inebriati, il profumo delle zagare mentre gli augustani si svegliano dai letti fatti d’erba d’orzo per iniziare un nuovo giorno.

   Le donne sistemano le umili abitazioni e mandano i figli a giocare per le strade mentre le bambine aiutano le madri a lavare i vestiti nelle pile o a prendere l’acqua alla fontana.

   Gli allevatori portano a pascolare la mandria mentre i contadini preparano il terreno per la semina.

  Dopo la II  guerra mondiale,  però, la nostra città, come tante altre,  viene  devastata e conosce la miseria.

  Ma nel 1949 l’impianto della prima industria, la Rasiom, permette alla nostra città di scrivere una nuova storia e cambiare volto trasformandosi da paese prevalentemente agricolo in nucleo industriale per la raffinazione del petrolio.

( foto storiche di Augusta sul sito     www.peppetringali.tk  

  Una ventata d’aria fresca che pone fine al processo d’emigrazione e consente a tanti disoccupati di trovare lavoro.

Come funghi, una dopo l’altra, sorgono altre industrie,  mentre il porto cresce sempre più,  diventando uno dei più importanti centri industriali, marittimo- commerciali e turistici.

  Tuttavia, lentamente e inesorabilmente, Augusta decreta la sua  condanna a morte. Le industrie scaricano i rifiuti in mare dove la gente va a fare i bagni, nei terreni in cui tutti noi coltiviamo il cibo che mangiamo, nell’aria.

   Così un giorno dopo l’altro si sente parlare di persone malate di tumori, animali pieni di diossina e mercurio, pesci malformati . Si registra un’ elevata incidenza di tumori ai polmoni a causa delle polveri ultrafini delle ciminiere che, entrando nel flusso sanguigno , bersagliano gli alveoli senza contare leucemie, cancro al fegato e alla tiroide. In ogni famiglia almeno un membro ha sofferto e soffre di queste malattie.

   Augusta, uno dei vertici del triangolo della “ morte”, ha visto e vede ancora  crescere a dismisura l’urbanistica e l’edilizia,  mentre circolano sempre più macchine che, con i fumi di scarico ricchi in monossido e biossido di carbonio rendono irrespirabile l ‘aria, già riccamente insaporita dagli odori acidi, corrosivi e rancidi delle industrie nelle  fresche mattine d’estate.

  Il nostro porto è ormai saturo di metalli pesanti e /o liberi da cui deriva l’avvelenamento della flora e della fauna.

  Non possiamo più lasciar correre ed essere omertosi. Questa città deve attivarsi per riacquistare  

un ‘ immagine florida e vitale, ma,  soprattutto, deve provvedere a cercare fonti di sviluppo economico che consentano di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Questo stabilisce il rapporto Brundtland del 1987 per definire lo sviluppo ecosostenibile della nostra Terra. 

  Sono molteplici le risorse del nostro territorio. Innanzitutto,  bisogna avviare seriamente progetti di bonifica per le aree industriali in modo da garantire ai cittadini condizioni di salute migliori ma, soprattutto, sicure.

   Si deve puntare  sulle risorse naturali che ci sono liberamente offerte dal  pianeta. Grazie alla fortuna che abbiamo di essere baciati dal sole, possiamo sfruttare questa risorsa per produrre energia termica ed elettrica attraverso:

1.      pannelli solari termici, che consentono di scaldare un liquido e fornire calore

2.      pannelli a concentrazione, che permettono di concentrare i raggi in una piccola superficie

3.      pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica.

Invece di disboscare piane verdi o demolire palazzi per costruirne altri, è utile provare e investire su questo tipo di energia illimitata impiantandola anche nelle nostre stesse case.

Ancora.  Augusta conta ben 9 scali di alaggio, 6 cantieri navali, 6 cantieri di rimessaggio, 3 officine navalmeccaniche,  le cui potenzialità potrebbero essere sfruttate per imporci nel settore mondiale d’esportazione della costruzione di yacht, ormai imbarcazioni di lusso ricercate in tutto il mondo, ma anche motoscafi, barche a vela e non solo.

Produttivo potrebbe anche essere  il settore del turismo. Dopo anni in cui è stato lasciato a se  stesso, il “guardiano” della nostra città, il Castello svevo, uno dei maggiori e forse ultimi  manieri, adibito nel corso della storia a fortezza militare,dimora di Federico II, carcere, deve essere messo in sicurezza, ristrutturato e aperto al pubblico per consentire ai cittadini e turisti di visitare il simbolo di un popolo marittimo.

Altri edifici  difensivi, lungamente inutilizzati, sono il Forte Avalos, il  Forte Garcia e il Vittoria costruiti nel ‘500 che avrebbero bisogno di essere tutelati e resi fruibili consentendone la valorizzazione. Lo stesso imponente hangar per dirigibili, mai entrato in funzione, può essere considerato un  monumento di archeologia militare  di sicura attrattiva.

Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, oltre ai provvedimenti che ogni industria deve adottare, è possibile, anche ad Augusta  instaurare  le misure amministrative delle targhe alterne per contenere le emissioni di gas inquinanti dovuti al traffico.

 Oggi siamo abituati a godere di troppa comodità e quindi, prendiamo la macchina anche per fare pochi metri. L’adozione di questa misura ci consentirà di utilizzare la bici, camminare a piedi e, tra una pausa e l’altra , ci permetterà di prestare attenzione alle bellezze paesaggistiche che in auto non possiamo apprezzare in maniera adeguata.

Per concludere voglio citare alcuni versi di una poesia di EBuccheri che recita:

 Augusta mia, terra di suli e d’amuri,

 tutta vagnata di l’azzurru mari,

quantu ti fici , si , ppi fariti ammirari.

Magari ca ne seculi fu amara la to sorti,

picchí troppi guai ti purtarunu morti

guerri e tirrimoti suppurtasti

ma sempre cchiù bedda rinascisti.”

Il mio auspicio è che questa città possa rinascere un ‘altra volta più bella e forte di prima  affinché anche le future generazioni possano restare in questa città dicendo:

 “ Austa bedda , mi sentu riccu di fortuna

picchí intra sta città nasciu iu”

 Annalisa Farini