La conferenza si è svolta con una introduzione, in prima battuta del Comandante di Marisicilia Amm. Robero Camerini, il quale ha tenuto a sottolineare che, ormai, il progetto “bonifica” è concretamente iniziato e che non sussistono dubbi che esso andrà a buon fine. Inoltre, ha affermato che in sintonia con lo Stato Maggiore della Marina, in un prossimo futuro si procederà a un ulteriore bonifica di tutti gli altri relitti di pertinenza militare. Ampio spazio al tema delle conferenza è stato dedicato dall’ Amm. Abbamonte il quale, con estrema chiarezza e dovizia di particolari, ha illustrato il progetto generale del recupero, nettamente distinto nelle sue fasi operative. Egli si è soffermato sulla procedura tecnica della rimozione che, nella fattispecie, deve tenere conto del rispetto dell’ ambiente, la sicurezza nel lavoro e, infine, la particolare attenzione nello smaltimento dei rifiuti speciali e ordinari. Sono intervenuti successivamente, il C.V. Di Gennaro e il C.F. Merluzzi, i quali hanno affrontato gli “aspetti tecnici” e l’ organigramma dell’ esecuzione del progetto, nonché i tempi di attuazione. Chiude gli interventi il responsabile tecnico della MAMMOET SALVAGE R.V. di Rotterdam, consociata della CHELAB Srl, facenti parte del raggruppamento temporaneo delle concorrenti, che si è aggiudicata la gara di appalto per l’ammontare di 2.330.000 euro.
Vale aggiungere che l’ impresa capogruppo è di livello internazionale nel campo del recupero navale, anche a grandi profondità. L’ esposizione del tecnico della Mammoet è stata rigorosa e puntuale, e altrettanto esaustiva, sia dal punto di vista esplicativo, in ordine e consistenza dei relitti da trattare, quanto nella procedura più importante e delicata che riguarderebbe il recupero. Infatti, a correzione di quanto prospettato nella precedente informazione, è stato precisato che non verranno utilizzate paratie in metallo, bensì “gomme zavorrate al fondo” che formeranno il cosiddetto “bacino di demolizione”. Vale a dire, i relitti verranno circoscritti da questo bacino isolante, laddove si opera, in condizione di assoluta sicurezza per ogni eventuale rischio ambientale. L’ impresa ha confermato, come già anticipato dall’ Amm. Abbamonte, e cioè i sette relitti da recuperare, dei quali tre giacciono, semisommersi, di fronte al Forte Vittoria, e riguardano l’ ex dragamine Loto e Giaggiolo e l’ MTF, mentre gli altri quattro ex dragamine Palma, l’ MTF 1302 e le ex corvette Alcione e Airone (in alto nella foto) giocciono a ridosso della banchina, a Punta Cugno. I precedenti storici di tali imbarcazioni e soprattutto delle ex corvette, sono stati largamente indicati nel nostro precedente articolo dell’ 8 aprile, su AugustaNews. Riteniamo di concludere nel dare atto che tale incontro ha suscitato notevole interesse, che ha visto una nutrita partecipazione degli organi di stampa, sia a livello locale, provinciale, che regionale, nonché di esponenti dei vari Enti come BB.CC, Tutela dell’Ambiente e del Mare, ARPA, Assessorato regionale, Ministero Difesa Marina e altri. L’apprezzamento è stato corale per l’importante iniziativa, anche perché i partecipanti hanno potuto conoscere, nello specifico, cosa comporta la preparazione, in concreto, e la realizzazione di un siffatto progetto di bonifica di relitti navali giacenti in siti di interesse nazionale (SIN). Vale sottolineare, per inciso, la perfetta sintonia dello schema organizzativo condotto e portato a termine tra Marisicilia, Arsenale e Capitaneria di Porto di Augusta. Ci auguriamo che le operazioni di recupero raggiungeranno le loro conclusioni, così da restituire all’ ambiente e al porto di Augusta la sua antica e affascinante bellezza.
Francesco Migneco