La stampa rappresenta l’occhio del cittadino, ne integra le possibilità di conoscere e di controllare.Non è dato che chi amministra dia lezioni di giornalismo né che chi scrive sui media dia lezioni di amministrazione; questo è il segreto dell’equilibrio su cui si basano le regole democratiche condivise.Per dirla con Camus “il giornalista scrive la Storia dell’istante”; il ruolo della stampa è quello di dare corpo alla memoria collettiva e di far conoscere i fatti, sebbene con la tinta che lo stesso giornalista vuol dare. È per questo che la pluralità di voci, la coralità, verrebbe da dire, è condizione necessaria per lo svolgimento del gioco democratico. Non è certamente anche sufficiente; affinché lo sia occorre che questo avvenga secondo le regole di distinzione dei ruoli da sempre condivise da tutti coloro i quali si avvicinano alla politica. Serve la Storia, servono le storie. È da questo connubio che nascono le idee, che si sviluppa il pensiero. Che mondo sarebbe senza la voce plurale della stampa? È a questo che mira il Movimento 5 Stelle di Augusta? A circondarsi di una pletora di osannanti? Oppure a usare in maniera indiscriminata e unilaterale l’informazione, manipolandola attraverso falsi profili amici sui social networks? Siamo certi che l’evidente scivolone istituzionale della Sindaca Di Pietro, la quale ha inteso attaccare in Consiglio Comunale un giornalista reo di “lesa maestà” sia un fatto unico e non destinato a ripetersi.Ci auguriamo che un appello come questo non serva mai più, che nella nostra città ci sia spazio per giornalisti amici e meno amici, perché siamo tutti consapevoli che una stampa libera e plurale sia fondamento di una democrazia matura e corretta.”II) “Ma il M5s, al quale il sindaco Di Pietro appartiene, non si è battuto strenuamente contro il tentativo renziano di stravolgere la Costituzione? Ha forse dimenticato l’esistenza dell’articolo 21 secondo cui “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Maria Concetta, Cettina, Di Pietro risponderà? L’appuntamento al prossimo consiglio comunale.
Cecilia Casole