Una nuova mareggiata ha colpito l’erigendo porto turistico che sta sorgendo sul golfo Xifonio.. Lo scorso anno, di questi tempi, la mareggiata fu più violenta e provocò danni ingenti alla società privata che si è assunto l’onere di dotare Augusta di un porticciolo turistico, com’era nei desideri e nelle aspettative oltre vent’anni fa. Mentre a Avola si dibatte per realizzare un porticciolo per attirare i diportisti, ad Augusta, pur dopo mille traversie burocratiche e tra le intemperanze della natura, faticosamente si sta proseguendo un progetto che potrebbe rappresentare un’inversione di tendenza per questa città.
Càsole-Come mai, allora, non iniziaste i lavori? Fazio: “Il decreto Burlando non era stato recepito dalla Regione Siciliana. Nello stesso periodo ai sensi dell’art 24 del Regolamento per l’esecuzione del Codice di Navigazione (RCN) fu presentata la variante al progetto che consisteva nella variazione del frangiflutti galleggiante in una struttura fissa con tetrapodi. Nel frattempo perdiamo due soci che, giustamente, non si sentirono di proseguire l’odissea. Rimanemmo mio fratello e io. La fortuna non sembrava essere dalla nostra parte. La variante fu ritenuta modifica sostanziale al progetto e, pertanto, fu imposta la ripresentazione del progetto stesso agli uffici di competenza. L’iter autorizzativo richiese tempi di gran lunga superiori, giacché ai ventidue pareri si aggiunsero la Valutazione ambientale strategica (Vas), in quanto area a elevato rischio di crisi ambientale, nonché il parere della Soprintendenza del mare e del settore verifica all’interno dell’Arta. L’Assessorato, per bocca della funzionaria Antinori, stabiliva che ‘i porti turistici si fanno se sono di alto livello, paragonabili ad alberghi a cinque stelle, dotati, quindi, dei relativi servizi per l’utenza.’ E’ necessario avere parcheggi-auto pari al sessanta per cento dei posti barca, per cui si rende necessario il riempimento della battigia, soluzione non gradita.” Càsole-Non gradita agli ambientalisti? Fazio: “Non gradita nemmeno da noi, sempre riluttanti nel proporla. Comunque, la soluzione di ricoprire la battigia fu formalizzata con l’ennesima revisione del progetto. Progetto che, però, rimase bloccato, per circa diciotto mesi, dalle varie istituzioni, poiché si sosteneva che tale soluzione avrebbe comportato la distruzione di circa cinquemila metri quadri di poseidonia (un tipo di alga che si deposita sulle spiagge). Grazie alla consulenza di un biologo dell’università cdi Palermo, il prof. Calvo, dimostrammo che soltanto lo 0,07 per cento della poseidonia presente nel golfo Xifonio poteva essere compromessa. Trascorsi sei-sette mesi, si giunse a una mediazione, che si tradusse in un’ulteriore modifica del progetto. La modifica prevedeva l’eliminazione dei frangiflutti in tetrapodi e l’inserimento delle palancole, con un impatto sul fondale tre volte inferiore, ma con costi superiori: sei milioni in più. Finalmente, si ottiene l’approvazione del progetto definitivo degli uffici competenti. Però, per la consegna delle aree passano ancora due anni, durante i quali assistiamo alle dimissioni del presidente della Regione, Lombardo, e all’elezione del successore, Crocetta. Infine, abbiamo dovuto attendere la concessione da parte del Comune all’inizio delle attività per le opere sulla battigia e di Marifari per le opere a mare.” Càsole-Un sogno lungo sedici anni. Le attività hanno preso l’avvio il 13 luglio 2015, ma la natura si è accanita per ben due volte, distruggendo il manufatto, con un sovrappiù di spesa, ma voi non vi siete abbattuti. Alla fine dell’odissea burocratica e delle intemperanze climatiche, come sarà strutturato questo porto, che potrebbe essere paragonato a quello di Marina di Ragusa? Fazio: “Il porto è stato progettato per 291 posti barca e 175 parcheggi. Sulla parte nord l’officina navale con “travel-lift”, un elevatore per portare in secca le imbarcazioni, sul braccio meridionale della banchina una piscina semiolimpica e un’area di ristoro,. il club-house, costituita da ristorante e circolo nautico.” Càsole -Il vostro porto occuperà un ampio specchio d’acqua? Fazio: “Il porticciolo – meglio definir lo così – racchiude il suo specchio acqueo sulla parte occidentale con la banchina di sopraflutto lungo circa 250 metri e sulla parte settentrionale con la banchina di sottoflutto lungo circa 15 metri. A protezione delle banchine è previsto un muro paraonda che si innalza dalla banchina di 3, 7 metri, con una geometria particolare sulla parte esterna del porticciolo tale da smorzare l’effetto delle onde sull’opera. Le banchine sono del tipo a palancole con caratteristiche antiriflettenti così da evitare l’agitazione delle onde provocata dal transito delle imbarcazioni, riducendo la diffusione dell’onda e le difficoltà alle barche ormeggiate. Sono presenti tre pontili del tipo galleggiante, tali da assicurare la libera circolazione delle acque all’interno del porticciolo e una certa adattabilità dell’offerta di ricettività alle caratteristiche mutevoli della domanda Inoltre, il porticciolo proteggerà i bastioni e le mura perimetrali del castello svevo aggettanti sul mare dall’impetuosità del moto ondoso.” Càsole -Il porto Xifonio sarà accessibile alla cittadinanza o solo ai diportisti e ai possessori di natanti?
Fazio : “Il porto turistico Xifonio darà l’accesso pedonale alla cittadinanza, che potrà usufruire dei servizi che lo stesso offre. La prospettiva è che quest’opera possa far fiorire il turismo in Augusta e, indirettamente, incrementare il commercio e il lavoro in questa città.”
CHE COSA PENSA IL PORTO, COMANDANTE ANTONIO DONATO, DEL NASCENTE PORTICCIOLO XIFONIO
-Comandante, come lei sa, ad Augusta, nel golfo Xifonio, sta sorgendo un porticciolo turistico per opera di imprenditori locali. Secondo Lei, c’è la possibilità di modificare l’economia di questa città? “Intanto, devo dire che un investimento del genere avrà avuto uno studio di fattibilità. Ritengo che chi ha intrapreso quest’iniziativa sia cosciente delle difficoltà, del “ritorno”. Io, comunque, sono favorevole al fare. Sono ottimista. Siamo vicini agli imprenditori. Li conosciamo. Sono imprenditori presenti nel territorio. Ritengo che siano di stimolo per attività imprenditoriali ancorché minori. Un’infrastruttura del genere, come quella del porto Xifonio, presuppone non solo un investimento, non solo un guadagno, presuppone una crescita di quell’angolo di paese, ma anche una crescita della città, per essere un’infrastruttura rivolta a un’utenza medio-alta, a mezz’ora di distanza dall’aeroporto di Catania. E’ un’iniziativa che io plaudo, perché comunque bisogna dare alle cose il giusto valore. Chi ha investito ha fatto un salto nel buio, ha dimostrato coraggio. I tempi sono difficili. Io vedo bene questo porto turistico nel golfo Xifonio perché il diporto tutto ha bisogno di porti dedicati. Oggi nel sud-est della Sicilia i porti turistici si possono contare sulle dita di una mano, specie per quelle imbarcazioni che si attende ricevere. La città di Augusta deve crescere. Chi ci vive ha l’obbligo di farla crescere.”
G. C.