Equipaggi del 41° Stormo hanno già concluso i primi corsi di transizione sul nuovo sistema d’arma.
Quest’ultimo, rappresenta il velivolo più “anziano” dell’AM che, seppur datato e vicino alla dismissione, continua a rappresentare un binomio di operatività ed efficacia per l’intera Forza Armata e ha operato senza soluzione di continuità nei cieli del Mediterraneo dai tempi della “Guerra Fredda”, offrendo alla Difesa Italiana ed all’intera NATO uno strumento risolutivo nella lotta antisommergibile. Il velivolo P-72A è un pattugliatore marittimo ognitempo sviluppato dall’ATR72-600 civile con l’aggiunta di apparati e sensori tipici militari. La suite del sistema d’arma che costituisce il “core” del velivolo garantisce l’utilizzo dello stesso nelle più diversificate missioni, sia su mare che su terra, grazie ad un elevata capacità multiruolo garantita da vari sistemi di scambio di informazioni ad alta velocità fra Enti militari diversi (Link 16, Link11, comunicazioni satellitari, VORTEX, VMF, capacità ESM e ELINT), una suite di autodifesa avanzatissima, un sensore elettro-ottico e un radar a scansione elettronica. Il Comandante del 41° Stormo Antisom e dell’Aeroporto di Sigonella, Colonnello Federico Fedele, tra i primi Piloti ad essere abilitato sul nuovo velivolo, si è dichiarato molto soddisfatto delle potenzialità espresse del sistema d’arma P-72: una macchina altamente tecnologica – peraltro figlia dell’industria Italiana – in grado di garantire pienamente la missione principale del pattugliamento marittimo ma con una spiccata capacità di sorveglianza, acquisizione obiettivi e ricognizione elettronica di specifiche aree (ISTAR EW). Tutto ciò grazie ad una diversificata serie di sensori che consentono un impiego del sistema d’arma molto versatile. Caratteristiche, peraltro, che contribuiranno a garantire all’AM di esprimersi con agilità ed equilibrio nelle operazioni aeree e di integrarsi con le altre Forze Armate nei sistemi di difesa e sicurezza nazionali ed internazionali.
C.S.