Sono passate meno di due settimane dal 2 giugno, data in cui, ogni anno, lo Stato italiano con sprazzi di folclore festeggia la vittoria della Repubblica sulla Monarchia in quel non troppo lontano 1946. E due anni dopo quella data, nel gennaio 1948, l’Italia conquista il tesoro della Costituzione: un concentrato di principi fondamentali, tutelati sopra ogni cosa. Quale tutela è stata concessa a Latorre e Girone da parte dello Stato italiano e dei suoi rappresentanti dai quali si sente spesso usare l’espressione “spirito nazionale”? Dov’è questo elogiato spirito nazionale quando due militari, nostri concittadini, vengono accusati di aver ucciso dolosamente due pescatori e ingiustamente tenuti in un Paese in cui esiste ancora la condanna alla pena capitale? Ebbene, la manifestazione ha avuto il chiaro obiettivo di trasmettere al governo il messaggio di attivarsi concretamente per “riportare a casa i nostri marò” . Subito dopo gli interventi di Forestiere e Inzolia i quali hanno ribadito l’ingiusto trattamento e il quasi disinteresse del governo sulle sorti dei marò, il corteo si è avviato alla conclusione. Con spontaneità ed entusiasmo i numerosi cittadini presenti hanno innalzato una bandiera nazionale di circa quaranta metri intonando l’inno nazionale.
Cecilia Càsole