La partecipazione dei genitori si è rivelata numerosa e attiva sin dalla cerimonia di apertura svolta il 19 dicembre in cui ogni professionista coinvolto nel progetto ha esposto alla platea quello che sarebbe stato l’argomento dell’incontro a cui avrebbe partecipato da esperto nel corso dei mesi. Ogni professionista ha condotto due incontri sempre alla presenza del dottor Caramagno e della professoressa Daniele. Ad ogni incontro i genitori hanno potuto ascoltare l’esperto e confrontarsi tra loro sotto la sua guida, presentando i loro dubbi e rivolgendo i loro quesiti. Tutti i professionisti sono stati molto aperti e disponibili con i genitori creando l’ambiente giusto per un colloquio sereno tra adulti aventi un unico obiettivo: la crescita sana dei ragazzi. Ad avvicendarsi, in ordine cronologico, sono stati lo psicologo Francesco Cannavà che ha parlato dei sintomi del disagio giovanile oggi, la pedagogista Roberta Oteri che ha affrontato il delicatissimo tema della comunicazione tra figli e genitori, padre e madre, nonni e nipoti, indicando anche delle strategie operative, il sociologo Nello Ruscica che si è occupato dell’ascolto in famiglia nella “liquidità” post-moderna, la psicologa Annamaria Corpaci che ha dedicato il suo primo intervento a come educare ai sentimenti e il secondo a famiglia, scuola, chiesa finalizzate ad un unico obiettivo. Infine è stata la volta del prof. Alfio Castro, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Mègara, che ha argomentato sulla famiglia di oggi e sul suo rapporto con la scuola. Da tutti gli incontri è emerso che l’esempio di genitori che si amano, che stabiliscono delle regole e fanno in modo che siano rispettate, che comprendono i figli ma con la giusta autorevolezza che il ruolo richiede, è il principale strumento per uno sviluppo sano e corretto dei figli. “Si educa con ciò che si dice, più ancora con ciò che si fa e ancor di più con ciò che si è” – disse S. Ignazio di Antiochia.
“In qualità di tutor del progetto, nonché di madre di una bambina di 9 anni, ho seguito tutti gli incontri con grande interesse e coinvolgimento. Ritengo che sia stato molto utile ascoltare le nozioni degli esperti, ma ancor di più dialogare con loro e confrontarsi con gli altri genitori, ascoltando le esperienze di ognuno. Auspico che il progetto possa essere un trampolino di lancio per una fattiva collaborazione tra l’istituzione scolastica e le famiglie e che si acquisisca sempre maggiore consapevolezza del fatto che, per i ragazzi, entrambe hanno come unico e fondamentale obiettivo lo sviluppo della loro persona”. Anna L. Daniele