La sentenza di fallimento è stata emessa dal tribunale (presidente Antonio Alì, giudice Sebastiano Cassaniti, estensore Salvatore Leuzzi) dopo meno di una settimana dall’ultima udienza. Al tribunale spetta la nomina di tre curatori fallimentari che concluderanno l’iter legato all’esercizio provvisorio d’impresa garantendo la prosecuzione del servizio in attesa di nuove determinazioni. “È un provvedimento importante” – ha affermato il commissario liquidatore dell’Ato idrico, Ferdinando Buceti – “ancor più delle decisione dei tribunali amministrativi. Dal1° gennaio 2013 a oggi c’è stato un incremento debitorio galoppante causato da una gestione quantomeno sbagliata. Con questa sentenza si vanno a risolvere una serie di problematiche finora in sospeso: il Tar è stato lento e ha rimandato la discussione a dicembre (sarà il Consiglio di giustizia amministrativo a trattare tutti i ricorsi nella seduta dell’11 dicembre prossimo), quando io per il prossimo mese devo sbloccare risorse per opere importanti, che dovevano essere cofinanziate da questa società. E non potevo da una parte non riconoscere il gestore e dall’altra chiedere l’esecuzione dei lavori. Già ho parlato con il direttore generale Acque e rifiuti, sbloccheremo tutto senza il rischio che i soldi finiscano in cattive mani e troveremo una soluzione con la Regione. Ho ancora tre milioni di euro riscossi con la polizza fidejussoria, che potremmo mettere in moto, e 34 milioni di euro di finanziamenti previsti per lavori che si dovevano fare”.
G. C.