All’incontro hanno preso parte anche sei detenuti, quasi tutti a fine pena, che sono stati i protagonisti di uno dei progetti che l’istituzione carceraria realizza per far sì che i suoi ospiti possano compiere attività sinergiche con la società esterna: il “progetto canto”. Alcuni carcerati, seguiti dal M° Maria Grazia Morello, si sono esibiti il 25-26-27 e 28 giugno, nella casa circondariale, in un concerto di musica leggera aperto al pubblico, il cui ricavato ha permesso di acquistare dei condizionatori per la sala colloqui. Questa è solo una delle attività che l‘area educativa coordina con attori esterni. Sono note, infatti, le collaborazioni con l’INDA per il progetto teatro, che l‘anno scorso ha riscosso un grande successo, e con il I istituto di istruzione superiore Megara, con cui si organizzano attività comuni tra detenuti e alunni. L’intento preciso della dirigenza carceraria è creare una sorta di osmosi tra la società e gli ospiti della casa circondariale, affinché si inneschi un circolo virtuoso di scambi positivi che abbia la doppia finalità di “risocializzare” i carcerati, ma nello stesso tempo arricchire della loro esperienza di vita tutti i soggetti che si trovano a operare con questi. Chi ha vissuto tali dinamiche lo sa e lo testimonia. I sei detenuti presenti all’incontro sono stati invitati a raccontarsi e più che dalle loro parole dai loro occhi e dalla loro voce traspariva l’immensa gratitudine per il caloroso supporto dei volontari e la voglia di manifestare la radicalità del cambiamento che ha investito la loro vita per la fede contagiosa degli operatori e del cappellano del carcere, padre Angelo Lipari, presente anch’egli. Partendo da una serie di vicissitudini delittuose, grazie a un maestro severissimo, il dolore, e anche alle possibilità di espressione, offerte dai progetti di cui abbiamo parlato, sono giunti alla consapevolezza dei propri errori e alla risoluzione di non ricadervi. Importante sottolineare la presenza di molti giovani dell’Azione Cattolica che hanno posto molte e interessanti domande ai detenuti. Questo scambio è stato sicuramente formativo per tutti. L’incontro è stato impreziosito dall’arrivo in media re dell’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, che si è congratulato con la Caritas cittadina per l’impegno profuso e ha avuto parole di Speranza per i carcerati. Approfittando della presenza dell’arcivescovo, padre Saraceno ha reso noto il progetto già in cantiere riguardante il posizionamento di un container in un terreno della diocesi nei pressi di Piazza Unità d’Italia, per ospitare altri detenuti in permesso premio. Alla fine della serata gli ospiti della casa circondariale hanno regalato ai numerosissimi intervenuti uno splendido concerto, mettendo in luce delle doti canore notevoli che hanno emozionato il pubblico presente. Il canto rende liberi e ci avvicina a Dio.
Zaira Lipari