E la severa selezione di base è garanzia di qualità, come conferma il livello dei vincitori della seconda edizione. Se la blasonata giuria presieduta da Alain Lanceron, direttore di Emi e Virgin Classic, ha deciso di non assegnare il primo premio, intatte restano le aspettative riposte sulla seconda classificata, il mezzosoprano palermitano Valeria Tornatore, e sul tenore francese Paul Glauger, terzo. Entrambi possiedono la stoffa di autentici belcantisti che li ha già visti affermarsi in altri concorsi lirici e cogliere i primi successi sui palcoscenici europei.Ma nella lode vanno accomunati tutti i sei finalisti – provenienti da varie paesi europei – che hanno affrontato impervie pagine belliniane, ma anche mozartiane, rossiniane e donizettiane, mirabilmente accompagnate al pianoforte da Andrea Del Bianco e Milo Longo.Insieme ad Alain Lanceron, la giuria annoverava il regista Enrico Castiglione, direttore artistico del Bellini Festival, il musicologo Domenico De Meo, il maestro Vincenzo De Vivo, direttore dell’Accademia di Osimo, il basso baritono Stanislaw Kotlinski, direttore del Dipartimento vocale dell’Università di Danzica, il critico musicale Sergio Segalini, direttore artistico di importanti festival ed enti lirici, e il celebre soprano rumeno Leontina Vaduva. “Il premio del concorso – ha sottolineato Enrico Castiglione – non è in denaro ma consiste piuttosto in una serie di scritture. Obiettivo della manifestazione è infatti mirare alla scoperta e al lancio delle migliori voci destinate a diffondere, nel prossimo futuro, l’arte del Belcanto di cui Bellini è stato uno dei massimi rappresentanti. Lo conferma il profilo artistico della vincitrice della prima edizione che ha rivelato una nuova stella della lirica. Il soprano Pretty Yende, incoronata nel 2010 e poi primo premio nel 2011 al Concorso Operalia presieduto da Placido Domingo, è infatti richiesta nei maggiori teatri del mondo. Lo stesso, siamo certi, si verificherà per Valeria Tornatore e Paul Glauger”. Il prossimo anno il concorso si svolgerà nuovamente a Parigi, per la quartaedizione del 2014 tornerà a Catania con un’impostazione ancora piùarticolata.“Il nostro è più ampiamente un progetto formativo – ha sottolineato Marco Guidarini – che auspichiamo possa portare all’istituzione di un’accademia di perfezionamento per i giovani talenti che si sentono vocati al Belcanto in senso stretto: un repertorio irrinunciabile della cultura musicale, ma che per la sua difficoltà e carenza di interpreti tende ad essere trascurato dalla programmazione teatrale”. Basta dare uno sguardo ai cartelloni internazionali, dove i titoli di autori pur celebri dell’era del Belcanto – come Rossini, Donizetti e Bellini – scarseggiano di fronte alle successive produzioni verdiane e pucciniane. “L’individuazione e la formazione di cantanti altamente specializzati – ha specificato Alain Lanceron – è dunque fondamentale per l’esecuzione filologica e la diffusione in video e in disco di un raffinato retaggio. Perché soprattutto di raffinata vocalità vive il Belcanto, il cui portato culturale è tale che il termine stesso è diventato in qualche modo sinonimo di melodramma e teatro d’opera”. Si rinnova così il gemellaggio tra il Festival Belliniano di Catania e il Concorso fondato nei luoghi parigini in cui il musicista concluse la sua breve esistenza e compose l’ultimo capolavoro, I Puritani. La kermesse ha chiuso l’ampia programmazione del quarto Bellini Festival, avviato in luglio e agosto a Taormina. La manifestazione è poi proseguita a Catania con la tranche settembrina e quella novembrina: la prima costruita intorno all’anniversario della scomparsa del musicista, la seconda intorno a quello della nascita, avvenuta appunto il 3 novembre 1801.
Caterina Rita Andò