FARE TEATRO SENZA TEATRO? – di Mauro Italia

MAURO ITALIA.jpgAugusta vanta una tradizione teatrale illustre e prestigiosa, le  associazioni culturali cittadine hanno regalato nel tempo al panorama  artistico nazionale attori e attrici di grande talento che nelle  compagnie locali hanno percorso i primi passi e raccolto i primi applausi, la storia ci dà ragione e ci identifica quali realtà di  grande impatto e culturalmente preparate. Vero è che la cultura non deve avere confini, e quei pochi contenitori culturali cittadini che hanno accompagnato le realtà artistiche di  Augusta, oggi per colpa di una politica poco attenta sono svaniti nei meandri dell’usura e della pochezza di chi prepotentemente e con  palese disinteresse ci ha amministrato. Il nostro unico palcoscenico oggi è chiuso, le uniche tavole amate da chi interpreta con il cuore  sono state rese inutilizzabili da chi ha deciso senza un impegno  programmato di “cantierare” il nostro teatro comunale, che pur essendo spoglio, freddo e senza strutture tecniche utilizzabili resta comunque il simbolo di chi da anni al teatro ha dedicato il suo impegno. Il nostro territorio vanta moltissime realtà, gruppi di amatori  organizzati e armati di buona volontà che nel quotidiano dedicano il  loro tempo libero a questo progetto, senza pretesa alcuna, producono spettacoli di vario genere spazziando dal teatro classico di tradizione a quello moderno e contemporaneo, le rappresentazioni programmate nella maggior parte dei casi devolvono l’intero incasso in opere di beneficenza, aiutando associazioni cittadine e non, a realizzare progetti utili alla collettività e a persone bisognose, nessun onere, nessun guadagno, solo passione e spirito di  volontariato. In questi giorni in un incontro tra il commissario La Mattina,  chi scrive, a nome del  “Teatro Stabile di Augusta” e una rappresentanza di “Teatro in Movimento” consorzio delle associazioni teatrali si è discusso delle problematiche legate agli spazi disponibili, di quale è la posizione del comune e quali soluzioni adottare per sopperire alla mancanza della struttura, il commissario si è dimostrato disponibile ed aperto a proposte sottolineando l’importanza dell’attività che le associazioni svolgono in città e considerandole il cuore pulsante cittadino, “Un popolo senza cultura è un popolo povero” queste le sue parole. Valorizziamo le nostre risorse, pur lasciando il dovuto spazio a chi si  proclama “professionista” e che come tale mira al guadagno e alla realizzazione personale, a nome di una disponibilità, a mio avviso, relativa e di convenienza.

   Mauro Italia