Ancora una volta l’opera d’arte è testimone della nostra ricchezza e della nostra bellezza. Un patrimonio presente nel nostro territorio, irripetibile e incommensurabile, di cui tutti dovrebbero prendere sempre più coscienza e conoscenza. Presenze della nostra civiltà artistica, operato di scuole secolari, di botteghe dinastiche, che ci hanno lasciato una miriade di lavori oggi considerate maggiori o minori dagli storici dell’arte dopo lunghi studi iconografici e iconologici delle matrici figurative. Quando l’Artista era legato a una committenza di potere chiesastico e aristocratico , sia il grande maestro che il seguace, traducevano pienamente le richieste magnificando i valori testuali, i personaggi, le famiglie con quell’abile rappresentazione figurativa del bello, nelle diverse applicazioni di tecniche e modalità esecutive. Tutto questo lavoro arriva a noi non sempre in uno stato di legittima conservazione. Con il passare degli anni sempre più, l’abbandono, l’incuria, l’indifferenza, la sfocata conoscenza hanno causato seri danni a queste opere, compromettendo la materia pittorica e plastica nella riconoscibilità e nella lettura dei valori estetici espressi. Opere che oggi possiamo ritrovare nei luoghi più disparati, precari ambienti di servizio, dove vengono riposte insieme a tutti quegli oggetti dimenticati, considerati inutili anticaglie.
Su questo patrimonio, in parte abbandonato e dimenticato, vogliamo porci alcuni quesiti che riteniamo possano essere alla base di questo progetto culturale: il perché di questo abbandono, dell’uso che possiamo farne, della necessità di conoscerlo e di recuperarlo. La risposta univoca è che le opere rappresentano la vita del passato e del presente. Ci fanno capire la nostra identità, la nostra appartenenza culturale che ci dovrebbe far riconoscere i nostri valori di civiltà, le nostre tradizioni secolari, il nostro operato universale. Le opere raccontano il tempo che è stato. Poesia di valori spaziali e temporali, che possono sempre educarci all’estetica della bellezza, al piacere dell’immagine colta nel suo contesto pluricognitivo culturale. Per questo chi opera nel settore dell’arte, dei beni culturali, deve sentire il bisogno di dare un contributo al territorio. Deve, comunque, provare ad applicare gli strumenti della conservazione, della tutela, finalizzati alla valorizzazione e alla comunicazione. Operazione territoriale da estendere a una coscienziosa operante didattica rivolta in primo luogo alle nuove generazioni. Il progetto nasce e si concretizza proprio nella scuola. Nell’istituto della formazione, prende corpo la struttura operativa di un serio programma che vuole ridonare al nostro territorio, il maggior numero di quelle opere che versano in condizioni di scarsa fruibilità. La scuola che ha voluto e potuto realizzare questa idea di progetto è il Liceo Artistico “ Gagini”, già Istituto d’Arte di Siracusa. L’idea di base si fonda sulla creazione e realizzazione di un laboratorio di restauro pluridisciplinare, legato alla sezione di Rilievo e Catalogazione dei Beni Culturali, organizzato con le attrezzature più innovative, che vuole ispirarsi ai laboratori dell’I.C.R. di Roma e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Questo progetto è stato voluto fortemente dal prof. Nino Sicari con l’appoggio del già Dirigente scolastico prof. Riccardo Sipala e il D.S.G.A. rag. Vincenzo Firullo e dell’attuale Dirigente scolastico prof.ssa Simonetta Arnone e la D.S.G.A. dott. Laura Interlando. Il laboratorio è stato realizzato con i finanziamenti del Fondo Europeo per lo Sviluppo delle Regioni 2008. L’obiettivo è quello di dare alla provincia ed in particolare alla città di Siracusa, la possibilità di poter usufruire di un laboratorio, in una struttura pubblica, in grado di restaurare opere d’arte pittorica, plastica e lignea, a titolo gratuito, attraverso protocolli d’intesa con Enti pubblici, con la Curia e con aziende private. Questo progetto coordinato dal prof. Nino Sicari e con la collaborazione di esperti esterni accreditati presso le Sovrintendenze ai BB.CC., offre una ricaduta positiva dal punto di vista didattico, coinvolgendo alunni del triennio del Liceo “Gagini”, selezionati tra le eccellenze, creando così delle professionalità spendibili nel territorio; una ricaduta sociale finalizzata al restauro e alla fruibilità delle opere, che altrimenti resterebbero esposte ad ulteriore degrado. È chiaro che per fare ciò non bastato solo le risorse del liceo, quindi, si auspica una sensibile collaborazione da parte di Enti, associazioni, aziende o privati che intendano sponsorizzare i lavori di restauro preposti, con contributi che possano ulteriormente incrementare la struttura laboratoriale con l’acquisto di materiali e attrezzature. Sulla base di questi propositi e nell’ambito delle Celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il laboratorio è stato inaugurato con il restauro (totalmente finanziato dal Liceo Artistico “Gagini” di Siracusa) di cinque dipinti: quattro ritratti di notabili e prelati, dell’Ottocento siciliano, provenienti dai depositi della Biblioteca Comunale di Noto, Palazzo Nicolaci, messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale; e un dipinto del Settecento, che rappresenta S. Sebastiano, proveniente dai depositi della Cattedrale di Siracusa messo a disposizione da Monsignor Sudano, opere affidate alla restauratrice Teresa Tropea esperto esterno per questo progetto. Le tele si presentavano in pessimo stato di conservazione, pertanto, la prima operazione effettuata, dopo attento esame diagnostico, è stata la rimozione delle tele dal vecchio telaio, quindi la sfoderatura e la rimozione dei vecchi inserti, il rinforzo delle giunzioni e delle lacerazioni; quindi si è effettuata la velinatura eseguita con colletta e carta velina e l’isolamento e il consolidamento del colore sul retro dei dipinti. Le operazioni successive sono state la preparazione dei telai interinali e la tela da rifodero, la preparazione e la stesura della colla di pasta fredda e la successiva adesione del dipinto sulla nuova tela con la relativa stiratura che ha permesso la perfetta adesione delle due tele e il consolidamento del colore. A seguire sono stati svelinati e tirati su telai in abete ad espansione appositamente creati. La pulitura è stata eseguita, dopo i necessari saggi , con l’ausilio di solventi idonei in grado di rimuovere lo sporco senza intaccare minimamente il colore o le eventuali patine date dall’artista. Sono stati infine protetti con l’applicazione di vernice Damar, ritoccati dove necessitavano nelle piccole superfici con colori a vernice ( con la tecnica del rigatino), mentre le lacune ampie sono state trattate con tinta neutra. Anche le cornici originali dei dipinti sono state restaurate secondo i principi canonici. Durante il corso del restauro sono stati fondamentali gli interventi di esperti nel settore con le lezioni tenute dal Dott. Salvo Russo (Chimico del Restauro della Sovrintendenza di Siracusa) sulla Diagnostica del Restauro, tematica fondamentale che sta alla base di qualsiasi intervento conservativo delle opere d’arte, e la conferenza-dibattito tenuta da Dario Marletto, restauratore e coordinatore dell’èquipe di restauro per l’Africa e l’Oriente nel Kurdistan iracheno, nonchè componente della missione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio archeologico dell’Afganistan e Segretario Nazionale dell’Unione Europea Esperti d’Arte onlus, che ha relazionato sia sulle tecniche di restauro attuali, che sulle differenze di intervento effettuate in altri paesi. A queste operazioni di restauro si aggiungono opere di proprietà del Liceo Artistico “Gagini”, che vanta una storica collezione di disegni, dipinti, sculture, elementi di arredo, nonchè la ricca gipsoteca, che documentano l’incessante e produttiva attività esercitata dalla scuola sin dal 1883, anno di fondazione della Regia Scuola d’Arte applicata all’industria, fino ai giorni nostri. Proprio in questi ultimi giorni, la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa, diretta dalla Dott.ssa Carmela Vella, ha proposto, attraverso un protocollo d’intesa , alla Dirigente del Liceo artistico “ Gagini”, prof.ssa Simonetta Arnone, di affidare alcune opere di proprietà della Galleria, per eseguire operazioni di catalogazione, rilievo e interventi di restauro che possano evidenziare pienamente le abilità espresse dalla sezione di Beni Culturali.
Nino Sicari e Salvatore Rapisarda – nella foto, il laboratorio di restauro del liceo Gagini