RICORDI DELL’AUGUSTANO FIORELLO, CHE HA TRIONFATO ALL’ARENA DI VERONA – di Giorgio Càsole

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fiore.jpgAUGUSTA. Saro ha un’istintiva carica umana di simpatia. E la trasmette senza difficoltà, senza infingimenti, anche perché si è fatto le ossa, ha fatto una lunga gavetta, conosce la macchina dello spettacolo e sa come oliarla. Prima di fare televisione era diventato il “re” dei villaggi turistici. Non l’affermo io. Lo scrisse, molti anni fa, una giornalista del settimanale L’Espresso, che allora acquistavo ogni settimana e leggevo con molto interesse. Riprodussi parte dell’articolo con il titolo in evidenza su foglio stampato e distribuito gratuitamente come supplemento di TELEMARTE GIORNALE, di cui ero il responsabile per Augusta. Dopo quel pezzo, incontrato Saro in Piazza Duomo e lo convinsi a venire con me nella sede di Telemarte al secondo piano di uno stabile in Via Megara per realizzare un servizio da trasmettere all’interno della successiva edizione del TG. Dopo la mia introduzione, lo esortai a fare ciò che gli piaceva, ma, non si esibì per nulla; evidentemente,  era ancora legato agli schemi del villaggio dove lui improvvisava e, soprattutto, direi, dove lui riceveva la carica del pubblico. La stessa carica che gli ha dato la presenza di tutti quegli, qualche giorno fa, spettatori all’Arena di Verona, un’arena degna di un grandissimo villaggio turistico. (Per la precisone, Saro Fiorello incominciò come puliziere nel villaggio Valtur di Brucoli, frazione di AUGUSTA).       

      Giorgio Càsole