La ricetta di Malta deve essere finanziata con soldi regionali o europei. Quelli delle sanatorie industriali vadano ai malati di tumore e ai disoccupati

augustaricet02AUGUSTA – Che i beni culturali siano importanti, in quanto rappresentano la memoria storica di un popolo, nessuno lo può negare, nè mettere in discussione e pertanto se ci sono le risorse economiche e questi beni appartengono ai privati, possono essere acquistati dal comune, anche se la tendenza degli enti statali, regionali e comunali in questi ultimi anni é quella di affidare la gestione ai privati. Ma queste operazioni possono avere senso se al comune di Augusta non ci fosse il DISSESTO  FINAZIARIO. Oggi purtroppo, ci sono cittadini di Augusta che, essendo disoccupati, vivono una condizione che non  permette loro di far fronte ai bisogni giornalieri per l’acquisto dei beni di prima necessità, alle spese minime per permettere ai loro figli di frequentare la scuola d’obbligo, ecc.. La premessa è doverosa per far capire che sarebbe una cosa ingiusta e iniqua utilizzare le risorse finanziarie nelle COMPENSAZIONI INDUSTRIALI per finanziare l’acquisto della Ricetta di Malta. Risorse che potrebbero essere utilizzate per pagare le degenze e le spese mediche dei cittadini di Augusta colpiti di tumore, per esempio, e ad Augusta ce ne sono tantissimi, o per finanziare lavori socialmente utili da fare svolgere ai tanti disoccupati che da un po’di giorni stazionano davanti alla sede municipale in attesa di trovare una soluzione per alleviare un disagio sociale che ormai dura da troppo tempo ormai. I cittadini di Augusta non vogliono più essere AGNELLI SACRIFICALI nelle mani dei politici e degli industriali di turno,  dove i primi incassano miliardi di euro di accise regionali e nazionali e i secondi continuano a sfruttare le ricchezze del sottosuolo siciliano. Oggi la città che é in ginocchio, in attesa che i rappresentanti politici possano risolvere il problema economico dei malati di tumore e dei disoccupati. Risposte non più rimandabili.

FRANCESO RUGGERO