INQUINAMENTO E PATOLOGIE NEL TRIANGOLO INDUSTRIALE

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Lettera aperta di Puccio Forestiere al Procuratore della Repubblica 

AUGUSTA. Puccio Forestiere  mette l’accento sulle gravissime patologie che si riscontrano nel famigerato triangolo industriale  Priolo-Augusta-Melilli:

“Un Magistrato apprezzato, esperiente e competente come Lei non ha certamente bisogno di consigli; credo, invece, possa trarre utili spunti di riflessione dalle sintetiche considerazioni di chi da sessant’anni vive e opera sul posto e ben conosce uomini, logiche e cose, in virtù di molteplici vicende professionali e politiche (anche parlamentari) personalmente affrontate in tema di inquinamento. 1. Il problema c’è, è gravissimo e Don Prisutto va apprezzato per il coraggio e la tenacia con cui “fotografa” il dramma che accomuna migliaia di famiglie nel cosiddetto “triangolo della morte” (Augusta, Priolo, Melilli); 2. la ricerca dei nessi causali, delle colpe o delle dolose preordinazioni criminose dovrà fare i conti col sistematico, odioso ricatto occupazionale, che offusca le menti e inquina le coscienze di molti diffondendo paura, omertà e cinismo; depistaggi e scaricabarile, cavilli e dati farlocchi, con contorno di “tavoli tecnici”, sono già dietro l’angolo; 3. l’auspicabile mobilitazione di istituzioni e cittadini per arrestare i criminali senza scrupoli che inquinano e uccidono (salvo poi smantellare e licenziare) e per imporre severissimi controlli e un nuovo modello di sviluppo dovrà fronteggiare una prevedibile controffensiva non solo mediatica: quella di un blocco sociale e di poteri forti (imprenditoriali, politici e sindacali) che fin qui hanno prevalso sulle sacrosante proteste di chi non vuole morire avvelenato o fuggire da questa nostra martoriata terra.”

    Puccio Forestiere

CIPA SIRACUSA/ I FUORI SERVIZIO DELLE INDUSTRIE? NOI AVVERTIAMO GLI ENTI PREPOSTI

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SIRACUSA  31 marzo 2013 – La popolazione della provincia di Siracusa ha dovuto fare i conti con l’allarme scattato in seguito all’avvistamento di una colonna di fumo nero segnalata presso uno  stabilimento di Augusta.  Non è certamente la prima volta che, a causa di imprevisti fuori-servizi, le raffinerie industriali intaccano la salute dei cittadini. Abbiamo quindi intervistato Aurelio Gambadoro, presidente del C.I.P.A., consorzio che si occupa  di prevenire il deterioramento della qualità dell’aria dovuto a eventuali emissioni di anidride solforosa e biossido di azoto, nonché di composti organici volatili, nocivi per la salvaguardia dell’ambiente,  tropico e antropico. Quali  informazioni avete ottenuto circa la qualità dell’aria dopo i campionamenti in seguito all’avvenimento del 31 Marzo 2013? La nostra associazione si occupa di effettuare continui campionamenti dell’aria, ogni 24 ore al giorno. Questo per garantire che le cosiddette “fiaccolate” non emettano eventuali polveri che, cadendo al suolo, vengano inalate rappresentando un pericolo per la popolazione. Giorno 31 marzo, in seguito al fuori servizio dello stabilimento di Augusta, siamo passati all’effettuazione dei rilevamenti di routine, che però non hanno dato risultati di eventuale allarme. Quando si verificano avvenimenti di questo genere, in base alla gravità dell’inquinamento, in che modo avvertite tempestivamente la popolazione? Esiste un decalogo di comportamento per i cittadini nel caso si verifichi un evento di tale portata? Secondo il decreto assessoriale 888/17 del 18 /11/ 1993 esistono  soglie di inquinamento superate le quali il C.I.P.A. è tenuto ad avvisare tempestivamente le aziende e i vari enti pubblici, che ovviamente  devono applicare le procedure guidate di evacuazione.

Federica Fiume