“MIGRANTI, LA GENTE DI QUESTA TERRA HA DATO PROVA DI GENEROSITA’ E CAPACITA’ OPERATIVA” – intervista al prefetto di Siracusa, Armando Gradone

gradonbe VILLASMUNDO/ CITTA’ DELLA NOTTE. In occasione del  convegno provinciale dei Maestri del Lavoro, tenutosi recentemente nel salone ricevimento del complesso Città della notte, poniamo alcune domande al prefetto di Siracusa, Armando Gradone.  – Nella sua allocuzione all’assemblea, Lei, ricordando il linguista  siciliano Tullio De Mauro, ha detto che in questo  momento non si possono  trovare le parole per definire la condizione di crisi che stiamo attraversando e ha aggiunto che i giovani si sentono privi del  loro futuro. E’ davvero così drammatico il periodo che stiamo vivendo?  “Certo, il momento è difficilissimo. E un concetto questo ormai di comune consapevolezza in tutti gli Italiani. Credo, però, che il pessimismo che oggi sta colpendo tutte le coscienze non abbia ragion d’essere. Gli Italiani possono ritrovare la forza per uscire da questa situazione di difficoltà. L’Italia l’ha già dimostrato nella sua storia”. -Infatti, Lei ha ricordato lo sforzo compiuto nel passato dagli Italiani, costretti anche all’emigrazione pur di lavorare. “I Maestri del Lavoro ce l’hanno fatta. Hanno dato prova concreta che noi abbiamo risorse, energie, valori, cultura che ci consentono di uscire da una situazione così difficile. Occorre che il Paese ritrovi una guida  salda, affidabile. Credo che quello che oggi manca sia la fiducia, fiducia nella politica, nel parlamento, nel governo, nelle istituzioni e, più n  generale, la fiducia l’uno verso l’altro, la fiducia come cittadini. Qui a Siracusa abbiamo avuto prova che questo si può fare. – Lei,  certo, si riferisce alle prove di solidarietà verso i migranti. Lei ha ricordato che siamo passati dai mille migranti del 2012 ai quindicimila del 2013. Lo sforzo, dunque, è stato enorme. Ci sono, però, cittadini che domandano se possiamo permetterci di mantenere tutti questi migranti, che, secondo taluni, sono più protetti degli italiani, visto che  ci sono italiani che vivono e dormono dentro l’automobile, mentre ai migranti viene offerto un tetto. Lei pensa che ci possa essere un rigurgito di razzismo in  noi che siamo stati un popolo di emigranti? No, questo non lo vedo. Credo, tuttavia, che Lei abbia ragione nel dire che questo sforzo non lo possiamo compiere da soli, come Italiani. Stiamo facendo fronte al nostro compito in maniera straordinaria. La gente di questa terra  ha dato  dimostrazione di generosità, umanità,  dico di più,  anche di capacità operativa, capacità di fare, giacché non è facile far fronte a un compito così complesso e difficile e l’Italia da sola non può farsi carico di un problema così complesso anche per ciò che riguarda le prospettive di un futuro. L’esperienza del 2013 ci aiuterà senz’altro a superare un fenomeno di così vaste proporzioni in modo più sereno.”

Giorgio Càsole