AUGUSTA/IL PORTO TURISTICO BLOCCATO.“CROCETTA, SE CI SEI, BATTI UN COLPO!”

fazioAUGUSTA.  L’iter progettuale e autorizzativo è durato ben quindici anni. Nei Paesi normali sarebbero considerati tempi biblici. In Italia, no di certo.  La Sicilia fa parte dell’Italia.  Augusta è in Sicilia.    Augusta, in provincia di Siracusa,  ha un porto enorme, con fondali in grado di ospitare le petroliere di ultima generazione, un porto che ospita navi militari e no,  un  porto che  dovrebbe essere considerato il porto della Sicilia orientale. Ciò che non hanno capito, mi correggo,  non hanno voluto capire i catanesi e nemmeno i siracusani, accecati dal vieto campanilismo. Becero campanilismo  di cui dovremmo vergognarci non solo perché siamo nel terzo millennio dopo Cristo, ma perché , se non superiamo quest’ottica ristretta, non potremo mai essere presi sul serio dai vertici dell’Unione Europea. Oltre a questo porto militare e commerciale, Augusta ha anche un golfo ampio e  tranquillo, tale da poter ospitare un attrezzato porticciolo turistico, un porto turistico come quello realizzato in tempi da record a Marina di Ragusa. Che cosa c’è di diverso qui ad Augusta? Di diverso c’è il padrinato politico. E i quattrini. Ad Augusta c’è chi ha pensato al porto turistico. È un imprenditore che ha già un’attività  nel porto commerciale. E’  l’augustano  Alfio Fazio (nella foto), presidente della COMAP , un’azienda con sede a Priolo, che opera nel porto di Augusta.

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